Diritti

Carovita Francia: uno studente su dieci dorme in macchina

L’inchiesta dell’associazione Linkee presenta i dati della precarietà studentesca: dopo aver pagato l’affitto, a tre quarti degli intervistati restano meno di 100 euro al mese per vivere
Credit: Polina Zimmerman 
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
19 febbraio 2024 Aggiornato alle 07:00

Gli studenti francesi sono sempre più poveri. A causa della mancanza di denaro, 1 su 10 ha dovuto dormire fuori o in macchina negli ultimi 12 mesi, mentre 1 su 5 sta pensando di interrompere gli studi perché la vita è troppo costosa.

Lo avevano mostrato già le lunghe code di giovani che si allungavano a Parigi, Lione, Mentpellier, Grenoble, Bordeaux, Dijon, uno dietro l’altro, a migliaia, per accedere agli aiuti alimentari e poter mangiare. Lo rivela, con maggiore forza, la nuova inchiesta dell’associazione di aiuti alimentari Linkee secondo cui a tre quarti degli studenti intervistati dopo aver pagato l’affitto rimangono meno di 100 euro al mese con cui vivere.

Parliamo di meno di 3,33 euro al giorno per nutrirsi, curarsi, vestirsi. E per più della metà dei giovani la situazione è ancora più grave: a loro rimangono meno di 50 euro al mese per vivere. Un dato allarmante, se si considera che secondo il barometro Opinionway di Sofinscope a marzo 2023 il budget alimentare medio di una sola persona era di 272 euro al mese.

Il sondaggio è stato condotto su 5.115 studenti che hanno ricevuto aiuti alimentari tra novembre 2022 e luglio 2023. I risultati ottenuti “sono spaventosi”, ha scritto Le Figaro.

A mangiare i loro risparmi è prima di tutto l’affitto, “con una quota che rappresenta il 60,58% del budget medio mensile”, spiega l’Unione nazionale degli studenti di Francia (Unef).

Nel 2023 il costo dell’affitto medio per studente ammontava a 570,60 euro, in crescita sia nel settore privato che in quello degli alloggi studenteschi, dove dovrebbe essere “congelato”. Il 51,3% degli studenti colpiti da questa precarietà affitta un monolocale da solo o in un alloggio condiviso; tra questi, oltre il 60% paga più di 400 euro al mese, mentre più di 1 studente su 5 spende più di 600 euro. Ma c’è anche chi l’affitto non riesce proprio a pagarlo: 1 studente su 10 afferma di aver dovuto dormire fuori o in macchina negli ultimi 12 mesi.

Già ad agosto, l’indagine annuale dell’Unef aveva mostrato come il costo della vita studentesca fosse aumentato del 6,47% rispetto allo scorso anno. In “soldoni” sono 50 euro al mese in meno nelle tasche degli studenti, cioè 594,76 l’anno.

Un’altra indagine, condotta dalla Fédération des associations générales ètudiantes (Fage), ha mostrato scenari ancora più inquietanti: più di 1 studente su 2 (54%) salta i pasti e il 76% ha meno di 100 al mese con cui vivere. Sono 3,33€ al giorno una volta pagate le spese fisse e bollette. Dati che corrispondono a quelli dello studio pubblicato dell’associazione Cop1, che lotta contro la precarietà studentesca in collaborazione con l’Istituto Ifop, secondo cui ad aver saltato un pasto a causa dell’aumento dei prezzi è il 46% degli studenti, che adottano strategie per abbassare i costi: 7 su 10 optano per i supermercati hard discount, e quasi tre quarti di loro scelgono i prodotti più economici. Ma spesso non basta.

Le risorse destinate agli studenti non riescono a soddisfare tutte le esigenze: il 45,7% di loro riceve meno di 400 euro al mese. 1 intervistato su 10 afferma di avere meno di 100 euro per l’intero mese. Mentre la metà dei giovani riceve aiuto dai genitori, alcuni riescono a guadagnare qualche euro in più grazie ai tirocini o ai programmi di studio-lavoro, oppure con gli aiuti statali. Per il 5% degli intervistati sono le risorse ottenute tramite un prestito studentesco a colmare le lacune.

“La precarietà studentesca non è scomparsa, anche se non fa più notizia. A 2 anni dalle code interminabili che hanno sconvolto l’opinione pubblica, nulla è cambiato! - ha scritto sul suo blog Linkee - Ogni giorno vengono organizzate distribuzioni come questa per aiutare i giovani ben al di sotto della soglia di povertà. Oggi, per due quarti di noi, essere studenti significa vivere con 50 euro al mese tra cibo, sanità e vestiario. Ovviamente dobbiamo arbitrare. Mentre il 97% di noi salta i pasti o riduce la quantità della propria dieta. Nessuno lo trova normale, nessuno è pronto ad accettarlo, ma…”.

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