Economia

Pnrr: aumenta il finanziamento per gli studentati. Basterà?

In arrivo un bando da 1,19 miliardi per rispondere al caro affitti, ma i costi rischiano di rimanere ancora troppo alti per gli studenti fuori sede
Credit: Zen Chung 
Tempo di lettura 4 min lettura
2 gennaio 2024 Aggiornato alle 12:00

Entro il 30 giugno 2026 il governo italiano deve creare almeno 60.000 alloggi per studenti, come previsto dalla riprogrammazione del Pnrr, IL Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si tratta di aumentare del 125% i posti attualmente disponibili, pari a 47.500. L’obiettivo dovrebbe essere quello di rispondere alla mancanza di dormitori accessibili nelle città italiane, un deficit che rende la vita di circa 600.000 studenti universitari fuori sede economicamente problematica. Per farlo sono a disposizione 1,19 miliardi di euro al posto dei 960 milioni previsti inizialmente.

La manifestazione d’interesse pubblicata questa estate dal Ministero dell’Università e della Ricerca ha permesso di individuare 67.292 alloggi potenzialmente disponibili, di cui 15.104 provenienti dal pubblico, 50.524 dal privato e 1.664 da Enti ecclesiastici. La maggior parte sono situati in Lombardia (20.148), in Veneto (7.797) e Lazio (6.586). Tra le città che presentano la concentrazione di disponibilità più alta, Milano ne potrebbe fornire 11.470, Roma 5.304 e Torino 2.776. Proprio a Milano e Roma esiste il divario maggiore tra domanda e offerta di sistemazioni per gli studenti universitari.

Il bando, non ancora pubblicato, dovrebbe prevedere un contributo di 20.000 euro per ogni posto letto a beneficio dei gestori pubblici e privati degli studentati (in origine era di 12.500 euro) e l’obbligo di applicare tariffe di affitto per gli studenti ridotte almeno del 15% rispetto al valore medio di mercato. Per calcolare questa riduzione si terrà conto della zona in cui è collocata la struttura e dei servizi disponibili nell’edificio.

Secondo un’analisi su lavoce.info di Alessandro Santoro, team leader del ministero dell’Economia e delle Finanze durante la fase di definizione del Pnrr e attualmente delegato per il diritto allo studio per l’Università di Milano-Bicocca, “gli strumenti messi in campo potrebbero consentire una riduzione delle tariffe per posto letto nell’ordine del 10-15 per cento, una percentuale che, per la realtà di molti mercati immobiliari locali delle città universitarie (Milano in primo luogo), non è sufficiente a soddisfare la domanda proveniente dagli studenti delle graduatorie del diritto allo studio che dovrebbero essere, secondo le stesse indicazioni della riforma, i primi destinatari dei posti letto aggiuntivi”.

Il report “Emergenza fuorisede” realizzato dall’associazione studentesca Unione degli Universitari (Udu), sottolinea che in Italia 8 studenti su 10 faticano a trovare un alloggio.

Una stanza singola costa in media 430 euro al mese, spese incluse, ma oltre il 10% degli affitti presenta irregolarità. A Milano si paga più che altrove: una camera singola costa circa 650 euro di affitto. Seguono Bologna e Roma, dove il costo si aggira sui 500 euro. Ogni anno, gli studenti fuorisede spendono mediamente l’87% in più rispetto agli studenti in sede e il 70% in più di quelli pendolari.

Per Federconsumatori “questi costi proibitivi alimentano non solo le disparità, rendendo gli studi universitari un’opportunità sempre più riservata alle classi medio-alte, ma anche l’abbandono degli studi”.

L’ultimo report dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ha rilevato infatti che solo il 28,3% della popolazione tra i 25 e i 34 anni riesce a conseguire un titolo universitario, mentre il tasso di abbandono è cresciuto e “è facile prevedere che sia destinato ulteriormente a salire, visto il forte incremento dei costi a carico delle famiglie per mantenere uno studente universitario”.

Leggi anche
Studenti fuori sede della facoltà di lettere e filosofia protestano contro il caro affitti dentro una tenda da campeggio a Napoli, 12 Maggio 2023.
Caro affitti
di Chiara Manetti 5 min lettura
Università
di Giunio Panarelli 3 min lettura