Bambini

Il cambiamento climatico influenza il peso alla nascita dei bambini

Secondo la Curtin School of Population Health di Perth, l’esposizione allo stress da freddo o da calore potrebbe portare i bambini a nascere troppo grandi o troppo piccoli per la loro età gestazionale
Credit: Anna Shvets
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
20 gennaio 2024 Aggiornato alle 15:00

Il cambiamento climatico potrebbe avere un impatto sul peso alla nascita dei bambini, influenzando il loro sviluppo, le loro possibilità di sopravvivenza e la loro vulnerabilità alle malattie in età adulta.

A dirlo è un nuovo studio della Curtin School of Population Health di Perth, che ha esaminato più di 385.000 gravidanze nell’Australia occidentale tra il 2000 e il 2015.

L’esposizione allo stress da freddo o da calore, in particolare nelle ultime fasi della gravidanza, secondo i ricercatori potrebbe portare i bambini a nascere troppo grandi o troppo piccoli per la loro età gestazionale.

Utilizzando l’indice universale del clima termico (Utci), che descrive il comfort fisiologico del corpo umano in condizioni specifiche, gli esperti hanno esaminato l’esposizione allo stress da caldo o freddo da 12 settimane prima del concepimento fino alla nascita, analizzando l’incidenza correlata di peso anomalo alla nascita. Il 9,8% dei bambini è nato troppo piccolo e il 9,9% troppo grande per l’età gestazionale.

Secondo gli scienziati questo potrebbe essere dovuto al fatto che le esposizioni allo stress termico aumentano la disidratazione e inducono stress ossidativo e risposte infiammatorie sistemiche, che possono avere un impatto negativo sulla salute del feto.

Quello australiano non è il primo lavoro ad analizzare la correlazione tra cambiamento climatico e peso alla nascita: già nel 2009 lo studio Climate Change and Birth Weight pubblicato su The American Economic Review spiegava che “utilizzando dati a livello individuale su oltre 37,1 milioni di nascite, scopriamo che l’esposizione a temperature calde estreme durante la gravidanza porta a un minor peso alla nascita”.

Combinando questo risultato con le stime della distribuzione delle future temperature giornaliere, i ricercatori avevano stimato l’effetto previsto del cambiamento climatico globale sui futuri pesi alla nascita entro la fine del secolo. Secondo l’analisi il peso medio alla nascita diminuirà. Non in maniera uniforme, però: in media calerà dello 0,22 per cento (7,5 grammi) tra i neonati bianchi e dello 0,36 per cento (11,5 grammi) tra quelli neri.

Una disuguaglianza confermata anche dallo studio pubblicato dai ricercatori di Perth: anche secondo l’analisi del campione australiano, infatti, il rischio è maggiore per alcuni gruppi, tra cui quelli composti da persone non bianche. Maggiore incidenza anche sulle nascite maschili, nelle gravidanze tra le persone di età pari o superiore a 35 anni, in quelle nelle zone rurali e in quelle che fumavano durante la gravidanza.

Che le temperature esterne incidano sul peso alla nascita è quanto emerge anche da uno studio sui nati vivi concepiti tra il 2000 e il 2016 in Ungheria. “Abbiamo scoperto che l’esposizione alle alte temperature durante la gravidanza diminuisce il peso alla nascita, ma il suo impatto sulla probabilità di basso peso alla nascita è più debole. L’esposizione a un ulteriore giorno caldo (temperatura media >25°C) durante il periodo di gestazione riduce il peso alla nascita di 0,5 grammi”, si legge. La previsione è che il cambiamento climatico ridurrà il peso alla nascita e aumenterà la prevalenza del basso peso alla nascita entro la metà del 21° secolo.

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