Bambini

I cibi ultra elaborati creano dipendenza come l’alcol

Abusarne genera meccanismi simili a quelli di alcol e sostanze stupefacenti ma, nonostante siano dannosi per la salute, le campagne per il disincentivo al consumo sono pressoché inesistenti
Credit: Alexander Grey 
Tempo di lettura 3 min lettura
9 dicembre 2023 Aggiornato alle 11:00

Piatti pronti surgelati, bevande gassate, gelati, wurstel, affettati, biscotti, patatine e snack salati creano dipendenza e danneggiano la salute. Lo conferma, se mai ce ne fosse bisogno, uno studio pubblicato sul British medical journal, che va ad aggiungersi a numerose ricerche sul tema.

Questi cibi sono definiti ultra lavorati e sono alimenti industriali sottoposti a ripetute lavorazioni che contengono ingredienti aggiunti come sale, zucchero, coloranti, additivi e che rappresentano la principale fonte di carboidrati raffinati e di grassi aggiunti nell’alimentazione contemporanea. Come hanno rilevato i ricercatori, sono prodotti - in alcuni casi anche yogurt alla frutta, crackers e cereali zuccherati – che creano dipendenza tanto quanto nicotina o sostanze stupefacenti: 1 persona su 10 ne è infatti dipendente al punto da “soddisfare i criteri per la diagnosi di disturbo da uso di sostanze”.

Lo studio ha analizzato 281 ricerche provenienti da 36 Paesi diversi e ha rilevato che la dipendenza da cibi ultra processati colpisce il 14% degli adulti e il 12% dei bambini, con questi ultimi che hanno raggiunto un livello senza precedenti. Dati simili ai livelli riscontrati per altre sostanze: l’alcol crea assuefazione nel 14% degli adulti e il tabacco nel 18% dei consumatori.

La situazione è allarmante anche perché, ormai è noto, questi cibi aumentano il rischio di insorgenza dei tumori e il tasso di mortalità correlata, in particolare per quanto riguarda ovaio, mammella e cervello, come attestano i risultati di un altro studio condotto da ricercatori inglesi dell’Imperial College di Londra. Gli alimenti ultra elaborati influiscono inoltre sul rischio di sviluppare un tumore del colon-retto aumentandolo anche del 30% negli uomini, come spiega anche la Fondazione Veronesi.

«Mangiare cibi ultra elaborati - affermano gli scienziati e scienziate che hanno condotto la ricerca pubblicata sul British medical journal - innesca un’ondata di dopamina, legata ai meccanismi di ricompensa e piacere, seguita da un calo improvviso, con il risultato di un ciclo infinito di desiderio, dipendenza e crollo, simile a quello di chi è dipendente dall’alcol o dagli stupefacenti, con il conseguente consumo incontrollabile ed eccessivo di questi alimenti, voglie e assunzione continua nonostante i potenziali effetti negativi sulla salute. È necessaria una combinazione di politiche e regolamentazioni governative per promuovere la produzione e la disponibilità di alimenti meno industriali, limitazioni nella commercializzazione di cibi ultra processati e educazione dei consumatori sugli effetti avversi di tali cibi».

I governi dovrebbero quindi promuovere immediate iniziative di sensibilizzazione, per aiutare i cittadini a identificare questo tipo di cibo e limitarne l’esposizione. È urgente agire, concludono i ricercatori, perché: «è in gioco la salute di tutti».

Leggi anche
Sostenibilità
di Alexandra Suraj 4 min lettura
Adolescenti
di Mariangela Di Marco 3 min lettura