Futuro

Alcol: una nuova terapia genica potrebbe curare la dipendenza

L’Oregon National Primate Research Center ha iniettato il gene Gdnf nel cervello di 4 macachi: gli esemplari hanno ridotto il consumo del 90%
Credit: Terrichs Noa
Tempo di lettura 3 min lettura
4 settembre 2023 Aggiornato alle 10:00

Una particolare forma di terapia genica, utilizzata anche per il trattamento del morbo di Parkinson, può ridurre il consumo e l’abuso di alcol negli esseri umani. La scoperta arriva da un gruppo di ricercatori coordinati dalla professoressa Kathleen Grant, dell’Oregon National Primate Research Center negli Stati Uniti.

L’alcol, così come la maggior parte delle sostanze che creano dipendenza, innesca il rilascio di dopamina: un neurotrasmettitore che crea nelle persone una sensazione di piacere e gratificazione; la dopamina inonda il sistema di ricompensa del cervello ma, con il consumo cronico, ne viene rilasciata sempre meno e, così, cominciano a manifestarsi i danni causati dall’alcol.

L’idea del gruppo di ricerca è stata ripristinare la ricompensa fornita dalla dopamina, potenziando invece la funzione delle cellule cerebrali che la sintetizzano. Per farlo, sono stati presi in esame alcuni macachi, animali che assumono molto alcol dagli alimenti che mangiano.

La professoressa Grant, insieme con i colleghi, ha deciso di utilizzare un virus innocuo e non tossico per poter trasmettere nei macachi il gene di una proteina chiamato fattore neurotrofico gliale derivato (Gdnf). Il gene è stato indirizzato verso l’area del cervello in cui si trovano i meccanismi di dipendenza e ricompensa.

In particolare sono stati sottoposti alla ricerca 4 macachi ed è stato effettuato un intervento chirurgico per iniettare il gene nel loro cervello, con l’aiuto della risonanza magnetica per analizzare meglio l’andamento dell’operazione e l’area precisa in cui inserire il gene. Una procedura simile è già in atto su adulti e bambini affetti dal morbo di Parkinson.

I macachi sottoposti alla ricerca hanno ridotto il loro consumo di alcol del 90%. È un risultato sensazionale, che è stato pubblicato sulla rivista Nature medicine.

«Gli animali a cui è stata somministrata una forma inattiva del gene  - spiega la professoressa Grant al Guardian  - hanno continuato a bere, mentre quelli a cui è stato somministrato il GNDF hanno ripristinato la dopamina e sono passati a livelli di consumo molto bassi».

Oggi la terapia genica è sempre più utilizzata per trattare disturbi neurologici e psichiatrici e, grazie a questa nuova ricerca, potrebbe essere utile anche per curare la dipendenza da alcol. Sono comunque necessari ulteriori studi sugli animali prima che la terapia possa essere testata sugli umani. Ma la ricerca è nella giusta direzione.

Inoltre, poiché la procedura di iniezione del gene comporta un intervento chirurgico irreversibile al cervello, verrebbe utilizzata solamente nei casi più gravi di dipendenza da alcol.

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