Ambiente

Etichetta di scadenza per cibi e… piccole grandi idee per il Pianeta

Non solo raccolta differenziata e prodotti biodegradabili. Se vuoi prenderti cura della Terra in modo geniale e green, ecco la rubrica che fa per te
Credit: Artem Podrez
Tempo di lettura 5 min lettura
20 febbraio 2023 Aggiornato alle 21:00

Tra gli slogan più ricorrenti delle manifestazioni per il cambiamento climatico e contro l’inquinamento ambientale, ricordiamo tuttə il famoso “There is no planet B”. Già, non esiste un pianeta B, ma un piano B c’è. Anzi, più di uno.

Ogni giorno c’è qualcunə che ne sa una più del diavolo e lancia idee geniali e invenzioni eccezionali ed ecosostenibili. Come? Dando una nuova vita a oggetti quotidiani che regolarmente gettiamo senza riflettere sulle possibilità di riutilizzo o ingegnandosi per trasformare il banale in straordinario.

Se ti sei chiestə almeno una volta cosa puoi fare per salvare il Pianeta - ma le risposte che hai trovato erano sempre le solite e banali raccomandazioni che segui già da una vita – allora questa è la rubrica che fa per te. Abbiamo raccolto le migliori invenzioni che possono aiutare la Terra che abitiamo. Tu sei dei nostri?

Mimica Touch

La Fao (Food and Agricultural Organization) ha stimato che ogni anno circa il 30% del cibo viene perso o sprecato e la causa principale è la scarsa attenzione alle reali condizioni del prodotto: i consumatori si affidano in maniera eccessiva alle date di scadenza stampate dalle aziende sugli imballaggi degli alimenti, senza considerare che quelle date sono indicative e spesso indicano un tempo limite di consumazione di prodotti tenuti nelle ipotetiche peggiori condizioni di conservazione. Si tratta, quindi, di tempistiche che non sono esattamente attendibili e che spesso ci inducono a gettare nella spazzatura degli alimenti che, in realtà, sarebbero ancora in buone condizioni.

Mimica Touch nasce per contrastare questa tendenza e fornire in tempo reale al consumatore informazioni riguardo la freschezza del prodotto e la sua reale condizione: si tratta di un’etichetta, composta da una biogelatina formata da proteine, capace di indicare una data di scadenza dei cibi più veritiera rispetto a quella stampata sugli imballaggi.

Infatti, l’etichetta che contiene la gelatina viene attaccata all’esterno delle confezioni ed è ben sigillata per simulare l’evoluzione del cibo all’interno e degradarsi allo stesso modo e con gli stessi tempi.

L’acquirente può toccare con il polpastrello l’etichetta e sentirne la durezza: quando è liscia, vuol dire che la gelatina è sciolta e l’alimento è ancora buono, mentre quando diventa ruvida, l’alimento è da buttare via.

Grazie a Mimica Touch, che simula lo stato di degradazione del cibo, è possibile quindi conservare più a lungo della presunta data di scadenza i prodotti alimentari e aiutare, così, a ridurre lo spreco di cibo, ancora buono da consumare.

Sapone Awa

Lavare i panni sulle rive dei fiumi è un’attività ancora molto praticata in varie parti del mondo. Per alcune comunità peruviane, addirittura è anche una tradizione che permette alle persone di incontrarsi e socializzare. Purtroppo, però, è una pratica estremamente inquinante per fiumi, torrenti e laghi e dannosa per le popolazioni che da queste fonti prelevano acqua da bere.

A partire da questa constatazione, l’azienda peruviana di acqua minerale Andea, insieme alla sua agenzia creativa Fahrenheit DDB e in collaborazione con la startup Cirsys, ha deciso di rimboccarsi le maniche per fare qualcosa, dando vita al Sapone AWA.

Si tratta di un sapone che, durante il lavaggio dei panni, grazie alla presenza di microrganismi con funzione probiotica in grado di nutrirsi di agenti inquinanti, migliora fino al 75% la qualità dell’acqua dei fiumi.

Durante il suo utilizzo, il sapone rilascia delle particelle che, cadendo e aderendo alle pietre e alle alghe, abbassano il livello di alcuni componenti colpevoli della proliferazione di batteri e depura le acque.

Il progetto è stato realizzato in via sperimentale a Huacahuasi, un villaggio nei pressi di Cusco, ma ora la formula è stata resa gratuitamente disponibile a tutte le agenzie governative, organizzazioni ambientali e ai produttori di saponi e detergenti.

Il filtro Electrolux contro le microplastiche

L’inquinamento da microplastiche è una delle minacce più gravi per l’ambiente marino e una delle cause maggiori è lo scarico delle acque del lavaggio di indumenti sintetici. Ogni anno, circa mezzo milione di tonnellate di microfibre di plastica vengono gettate in mare: l’equivalente di 3 miliardi di magliette in poliestere.

Per contrastare questa grave forma di inquinamento, Electrolux ha realizzato un filtro di nuova generazione, che può catturare il 90% delle fibre di micro plastica più grandi di 45 micron rilasciate dagli indumenti sintetici durante il lavaggio.

Il filtro, composto da plastica riciclata, viene installato al muro vicino alla lavatrice e presenta 2 tubi, uno di entrata e uno di uscita. Grazie alla sua azione filtrante, trattiene le microplastiche presenti nell’acqua di scarico della lavatrice a ogni ciclo di lavaggio, senza elettricità e usando solo la forza dell’ acqua.

Una volta saturo, si accenderà una spia rossa: a questo punto sarà possibile svuotare il contenuto nei sacchetti per la raccolta degli indumenti e riutilizzare la tecnologia Electrolux per nuovi lavaggi nell’arco di 6 mesi prima di procedere alla sostituzione.

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