Ambiente

Gli italiani non vogliono bene all’acqua

Meno del 30% la prende dal rubinetto, per due motivi principali: al Nord, non convince il sapore; al Centro e al Sud, la qualità. I primi dati del Libro Bianco 2023
Credit: Austin Kehmeier
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
17 febbraio 2023 Aggiornato alle 12:10

Diffidenza. È quella che la maggior parte degli italiani prova rispetto all’acqua del rubinetto. Un atteggiamento fondato sull’erronea convinzione che quella in bottiglia sia più sicura: al contrario, l’Italia è il primo dei grandi Paesi Europei per l’acqua di rete. L’85%, infatti, viene prelevato da fonti sotterranee - quindi protette e di qualità - contro il 69% della Germania, il 67% della Francia, il 32% di Spagna e Regno Unito e il 23% della Svezia.

Nonostante il 96,3% degli italiani dichiari di adottare sempre - o spesso - comportamenti sostenibili, solo il 29,5% consuma con regolarità acqua del rubinetto. In particolare, nel Mezzogiorno si fa poco affidamento agli erogatori pubblici. Nel Nord-Est c’è una maggior fiducia sulla qualità dell’acqua del rubinetto - l’87,4% degli intervistati la ritiene di livello alto o medio - mentre al Sud e nelle Isole la fiducia scende di oltre 14 punti, al 72,8%.

A non convincere nel Settentrione è soprattutto il sapore, mentre i cittadini del Centro e del Sud non si sentono sicuri della qualità o non si fidano dell’igiene delle autoclavi. A risollevare la situazione, i giovani: circa il 60% degli under 30 beve senza problemi dal rubinetto.

Questi i dati delle anticipazioni del Libro Bianco 2023 Valore Acqua per l’Italia, quarta edizione, realizzato dall’osservatorio istituito dalla Community Valore Acqua per l’Italia, creata nel 2019 dall’European House – Ambrosetti.

Nonostante l’emergenza siccità e il rischio desertificazione ci riguardino da vicino, il cambiamento climatico viene percepito dagli italiani solo come il terzo problema più grave che affligge il Paese per il 37,4%, dopo la sanità - 39,9% - e soprattutto l’occupazione e l’economia, per il 62,2%.

“L’estate 2022 – ha spiegato Luca Mercalli, Presidente Società Meteorologica Italiana e giornalista scientifico durante la conferenza stampa - è stata in Europa occidentale e in Italia settentrionale la più calda e asciutta di oltre 2 secoli di rilevamenti. Le Alpi prive di neve e la mancanza di pioggia hanno ridotto il Po a un rigagnolo. Prove generali di un futuro al quale bisogna adattarsi con una pianificazione vasta e lungimirante che non sia una semplice e tardiva reazione all’emergenza”.

Il 72% delle persone sottostima il proprio reale consumo giornaliero d’acqua - 220 litri pro capite - ma, allo stesso tempo, 9 italiani su 10 sovrastimano la propria bolletta: l’88,4% non conosce il costo unitario dell’acqua in Italia, ritenendolo il più delle volte troppo alto. Oltre la metà degli italiani - 55% - non conosce il bonus idrico, le tariffe agevolate in vigore, e in generale gli strumenti di monitoraggio dei consumi.

L’Italia è, in realtà, uno dei Paesi europei con la tariffa idrica più contenuta (2,10 €/m3): si spende meno solo in Bulgaria, Romania e Grecia. Basti pensare che in Danimarca si superano i 9 euro al m3 e dai nostri cugini francesi il costo è quasi doppio rispetto a qui.

C’è una novità però quest’anno e riguarda le nuove generazioni. La Community Valore Acqua per l’Italia presenterà, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua - 22 marzo 2023 - un progetto di educazione all’uso consapevole e responsabile dell’acqua nelle scuole italiane: saranno coinvolti, con programmi specifici, oltre 30 istituti in tutto il territorio nazionale, soprattutto in alcune zone del Sud Italia dove il rischio idrico rappresenta una problematica particolarmente grave.

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