Diritti

Paesi Bassi: perché l’assistenza postpartum è così invidiabile?

Indipendentemente dalle circostanze, nel Paese chi partorisce ha diritto al kraamzorg: un aiuto domiciliare per la maternità per gli 8 giorni che seguono la nascita
Credit: Polina Tankilevitch 
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
2 novembre 2023 Aggiornato alle 13:00

Qual è la cosa di cui hanno bisogno 2 neo genitori nella fase del postpartum? Le risposte a questa domanda potrebbero essere tantissime, ma una sicuramente è: non sentirsi soli. Eppure, lo sappiamo fin troppo bene, la solitudine e il senso di abbandono sono sentimenti comuni quando ci si ritrova a casa con un neonato tra le braccia e la vita stravolta. Ci si sente vulnerabili e insicuri, quando si vorrebbe invece solo che qualcuno ci guidasse per navigare in questa nuova dimensione dell’esistenza.

Non è quello che succede ai genitori olandesi: chiunque partorisca nei Paesi Bassi, infatti, indipendentemente dalle circostanze, ha il diritto legale (coperto dall’assicurazione sociale) al sostegno di un’assistente di maternità per la settimana successiva alla nascita. Il nome corretto è kraamzorg e indica i professionisti qualificati che si recano a casa dei neogenitori ogni giorno, di solito per 8 giorni, fornendo consigli, rassicurazioni e aiuto pratico. È un ruolo diverso rispetto alle ostetriche, che continuano a monitorare donne e bambini dopo la nascita: l’assistente maternità aggiorna l’ostetrica sulla salute e sui progressi della madre e del bambino, oltre a sostenere i genitori mentre affrontano il loro nuovo figlio.

«Si prende cura della donna la prima settimana, la consiglia sull’allattamento al seno e con il biberon, sull’igiene, dà consigli… tutto ciò che riguarda la sicurezza maternità e un bambino sicuro. È lì tutto il giorno per la maggior parte del tempo, così può vedere come stanno», ha spiegato al Guardian Betty de Vries del Kenniscentrum Kraamzorg, l’organizzazione che registra le assistenti maternità che, per prepararsi, seguono una formazione di 3 anni e seguono regolari corsi di aggiornamento: dalla rianimazione cardiopolmonare al supporto per l’allattamento al seno.

Questo tipo di assistenza non fornisce solo conforto ai genitori, ma può essere cruciale nelle cure preventive, individuando potenziali problemi di salute o benessere dei genitori, del bambino o segnali di allarme di abuso o violenza domestica. E questo è fondamentale, come sostiene anche Margherita Fioruzzi, co-Founder & Ceo di Mamachat, associazione che offre sostegno psicologico a prezzi popolari alle neomamma: «Noi abbiamo notato che le 192 mamme che si sono rivolte alla nostra chat solo nel 2022 avevano tutte qualcosa che le accomunava, ovvero il fatto di non avere veramente avuto sostegno nel post partum. Questo cosa significa? Che se tu già hai una condizione psicologica fragile prima di partorire o rimanere incinta, magari con attacchi di panico o ansia, o problemi economici che hanno un’influenza sullo stress materno altissima, ti ritrovi poi a dover gestire la condizione da sola».

Il sistema di assistenza alla maternità è nato dalle reti informali di assistenti postnatali che esistevano per supportare il parto in casa in un Paese che registra ancora la percentuale più alta di nascite non ospedalizzate (14%). Oggi il numero di ore a cui ha diritto una famiglia è diminuito: originariamente durava dai 10 ai 12 giorni, ora il diritto legale è compreso tra 24 e 80 ore, anche se la maggior parte delle famiglie riceve 49 ore standard. I genitori pagano un contributo pari a 4,80 euro l’ora per il costo del tempo dell’assistente maternità.

Una cifra che alcune famiglie vulnerabili hanno difficoltà a fornire: per questo, terminano prima il periodo di assistenza alla maternità. Questo, però, non è l’unico punto debole di un sistema che è apprezzato dai genitori e invidiato praticamente in tutto il mondo: ci sono circa 9.000 kraamzorg che lavorano nei Paesi Bassi, ma secondo il Governo ne servirebbero altri 11.000. La carenza di personale significa che quelli in attività sono sotto forte pressione, con stipendi molto bassi nonostante l’importante responsabilità del loro ruolo.

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