Diritti

Discriminazioni a lavoro: come combattere l’ageismo?

Quali sono le strategie da mettere in campo per far sì che la propria età non diminuisca le possibilità di ottenere un colloquio? Mostrarsi intraprendenti sembra essere la chiave
Credit: cottonbro studio 

Alcune persone che sono alla ricerca di un lavoro hanno la sensazione di subire ingiustizie a causa dell’età. A volte, però, risulta difficile capire e dimostrare se quel numero ha avuto oppure no un ruolo nel processo decisionale; non tutti i lavoratori, poi, sono protetti da leggi che prevengono la discriminazione basata sull’età.

Il termine ageism venne coniato nel 1969 dallo psichiatra statunitense Robert Butler, per intendere una forma di pregiudizio che consiste nella svalutazione del singolo per la sua età (in particolar modo, le persone anziane, valutate sulla base di un criterio puramente anagrafico).

«A un certo punto nella tua vita, qualcuno che ha la facoltà di prendere decisioni, ti valuterà in base alla tua età, e ne subirai un impatto negativo» spiega Michael North, assistente del professore alla Stern School of Business della New York University.

Per combattere la narrativa degli stereotipi legati all’età durante la ricerca di un lavoro, gli esperti suggeriscono alcune efficaci strategie. Innanzitutto, l’ageismo sul lavoro non tiene di conto dei molti aspetti positivi che i colleghi più senior possono apportare all’interno dell’organico aziendale: conoscenze, competenze, esperienza e lealtà sono alcune di queste qualità che le aziende rischiano di perdere, continuando a mantenere intatti questi pregiudizi.

1. Mostrare la propria volontà di apprendere

Secondo i pareri degli esperti (riportati dal Washington Post) una delle prerogative più quotate dai datori di lavoro in fase di colloquio è avere spirito di intraprendenza e una certa flessibilità nell’apprendimento. I candidati, sia i più giovani che i più anziani, possono affrontare questo step mostrando gli sforzi che hanno fatto per acquisire rapidamente nuove conoscenze, con l’entusiasmo per impararne altre in futuro.

Mentre i lavoratori più giovani potrebbero aver bisogno di dimostrare di voler apprendere con energia le nuove competenze necessarie, i senior potrebbero voler mostrare di essere in grado di tenere il passo con ambienti frenetici, inclusi i vari strumenti tecnologici. La career coach Teresa Freeman, ex dirigente delle risorse umane di Amazon, Deloitte, ePwC, suggerisce di «mostrare il proprio acume tecnologico e l’uso di applicazioni pertinenti per quel ruolo».

2. Valorizzare l’esperienza fatta negli anni (e non le date dei precedenti lavori)

Quando in una fase di ricerca di lavoro l’avanzare degli anni diventa un fattore di svantaggio, con i giusti strumenti, a volte, è anche possibile ribaltare il trend. Per esempio, gli esperti ritengono che rimuovere le date dei lavori e delle lauree dal curriculum possa aiutare a evitare lo stigma.

La docente della School of Professional Studies della Columbia University, Aaron Wallen, suggerisce di tenere a mente il criterio della “sufficienza dei dati”: «Se non è necessario inserire queste informazioni, non offrirle volontariamente».

3. Attenzione al linguaggio

Come per la rimozione delle date, è sconsigliato l’utilizzo di frasi che potrebbero suggerire stereotipi basati sull’età. Pertanto, i candidati potrebbero pensare alla narrativa che stanno cercando di creare: per la categoria degli over 40, in questo caso, sarebbe bene enfatizzare le parole, mostrando la propria capacità di innovarsi e rimanere aggiornati anche per quanto riguarda il linguaggio.

Frasi come “Sono abbastanza grande per essere un tuo genitore” o “Forse non lo ricordi”, potrebbero incrinare l’equilibrio durante i colloqui, come sostenuto da Teresa Freeman; al contrario, è importante raccontare esperienze e storie recenti.

4. Cercare feedback

Ogni generazione ha qualcosa da imparare da un’altra: richiedere feedback dai propri colleghi di diversa età e settore può essere estremamente formativo durante il processo di candidatura; che siano domande per correggere agitazioni, cattive posture, o contatto visivo, la professoressa Wallen suggerisce di non esseri timidi e mostrarsi intraprendenti.

Leggi anche
Salute
di Antonio Pellegrino 3 min lettura
Emissioni inquinanti
di Fabrizio Papitto 3 min lettura