Ambiente

Così Parigi, grazie alla Senna, punta a raffreddare la città

Anche in vista delle Olimpiadi, la capitale francese vuole espandere la rete sotterranea dove scorre l’acqua fredda utile per i condizionatori. Obiettivo: triplicare la rete fino a circa 250 km entro il 2042
Credit: Maximilian Zahn
Tempo di lettura 3 min lettura
6 settembre 2023 Aggiornato alle 08:00

La Francia, in particolare al sud, negli ultimi anni e anche questa estate è stata investita da ondate di calore senza precedenti, con picchi anche di oltre 40 °C.

La conseguenza, un po’ come in varie aree del mondo vista la crisi climatica in corso che intensifica gli eventi meteo, è che i francesi usano sempre di più i condizionatori.

L’uso dei sistemi refrigeranti chiaramente comporta la necessità di elettricità, che in Francia è in buona parte fornita dalle oltre 50 centrali nucleari attive ma, in occasione dei picchi di consumo, anche il sistema transalpino fa fatica a reggere.

Per questo, sostengono i francesi, la Senna potrebbe fornire un prezioso aiuto.

Dal fiume che attraversa la capitale arriva acqua preziosa per i sistemi di raffreddamento: ora la città di Parigi prevede di espandere questo sistema urbano che attinge acqua dal fiume nel tentativo di soddisfare la crescente domanda di aria condizionata e di contenere contemporaneamente le emissioni di carbonio, ha spiegato il segretario generale cittadino Raphaelle Nayral.

Quella francese è una delle più grandi reti di raffreddamento d’Europa e a Parigi serve migliaia di edifici e di infrastrutture - comprese quelle che saranno usate per le Olimpiadi 2024 - fra cui per esempio il Grand Palais e altre.

Il sistema prende acqua dalla Senna per il raffreddamento delle centrali elettriche che a loro volta pompano l’acqua raffreddata attraverso tubi sotterranei verso questi edifici che la utilizzano al posto delle singole unità di condizionamento.

Secondo Nayral bisognerà implementare questa rete, oggi gestita da Paris Fraicheur e di proprietà all’85% della società energetica francese Engie e al 15% dall’operatore dei trasporti parigini Ratp

«Gli edifici raccolgono l’acqua fresca che forniamo e la utilizzeranno per l’aria condizionata», ha spiegato Nayral specificando che questa iniziativa contribuirà anche a controllare e diminuire il livello di emissioni di carbonio degli impianti di climatizzazione a Parigi.

Per ora il piano è di estendere il sistema a sud della città e far sì che arrivi anche a ospedali, asili nido, case di riposo e strutture dedicate alle persone più vulnerabili: l’obiettivo è triplicare la rete fino a circa 250 km entro il 2042.

Secondo i parigini che già fanno parte della rete il sistema di raffreddamento sotterraneo è più sostenibile e anche vantaggioso dal punto di vista economico: “Dato che il prezzo dell’elettricità è aumentato, pensiamo che ora l’aria condizionata tramite questa rete sia più economica”, hanno spiegato alcuni proprietari di palazzi intervistati da Reuters.

Come chiosa Nayral la speranza finale è che «se riuscissimo a sviluppare una tale rete di raffreddamento urbano invece di un sistema di climatizzazione autonomo, potremmo davvero riuscire a controllare il livello di emissioni di carbonio degli impianti di climatizzazione a Parigi. Le emissioni legate alla produzione di refrigerazione nel mondo aumenteranno per via della crisi del clima ma tuttavia, se scegliamo soluzioni collettive resilienti ed efficienti, anche se la domanda aumenterà ciò avverrà in maniera contenuta rispetto a una situazione in cui ognuno ha solo il proprio sistema autonomo».

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