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Caldo: quanto influisce sulla nostra salute mentale?

Le ondate di calore influiscono negativamente sul benessere psichico aggravando malattie preesistenti. Ma possono agire anche su soggetti senza alcuna patologia
Credit: Prince Akachi
Tempo di lettura 5 min lettura
17 agosto 2023 Aggiornato alle 16:00

Stiamo assistendo indubbiamente a un cambiamento sempre più frequente ed estremo del clima e delle temperature del Pianeta.

Pioggia torrenziale, accompagnata da forti temporali e raffiche di vento, oppure caldo record che scioglie l’asfalto e provoca non pochi problemi. Siamo abituati però a pensare che il caldo abbia conseguenze fisiche sulle persone, tralasciando erratamente quello che le alte temperature possono provocare sulla salute mentale, anche in soggetti non patologici. Vediamo come e quali sono gli effetti più diffusi.

Caldo e salute mentale: la connessione

Le temperature elevate degli ultimi anni e il cambiamento climatico hanno provocato molti danni al territorio ma anche in termini di vite umane. Solo nell’estate dell’anno scorso in tutta Europa, le ondate di calore hanno provocato almeno 61 morti premature e il nostro Paese è stato quello più colpito con 18.000 vittime.

Il fenomeno è esteso, secondo un rapporto dell’Oms, in cui si analizzano i costi degli eventi estremi in termini di vite umane dal 1998 al 2007, le persone morte a causa del caldo sono state oltre 166.000.

L’impatto delle ondate di calore sulla salute fisica è quindi abbastanza evidente, tanto che spesso vengono diffusi dei consigli pratici e ridurre i rischi collegati alle temperature torride, ma quello a cui viene data solitamente meno attenzione è al rapporto tra caldo e salute mentale. Vari studi infatti hanno messo in luce come il caldo influisca negativamente sul benessere psichico nell’aggravare alcune malattie ma anche nell’agire su soggetti senza nessuna patologia.

Salute mentale con le alte temperature: gli studi

Tra i numerosi studi che analizzano e confermano la connessione tra caldo e salute mentale, c’è una meta-analisi pubblicata l’anno scorso sulla rivista Environment International, realizzata tramite 50 articoli scientifici dedicati all’argomento, in cui gli autori evidenziavano che per ogni incremento di temperatura di 1°C rispetto alle medie mensili le malattie collegate alla sfera psichica crescono di quasi l’1%. Ma gli effetti di questa connessione coprono un ventaglio abbastanza ampio, l’aumento delle temperature infatti è stato collegato a un certo peggioramento di sintomi di chi già soffre di patologie mentali.

Le ondate di caldo, come in realtà anche altri tipi di eventi climatici estremi, causano a esempio secondo un articolo pubblicato su The Conversation, in collaborazione con il World Economic Forum, un aumento dei sintomi depressivi per chi è affetto da questa malattia e rendono più ansioso chi soffre di disturbo d’ansia generalizzato.

Molti dei problemi potrebbero derivare poi dal fatto che il calore in alcuni casi andrebbe anche a interferire con l’efficacia di alcuni importanti farmaci utilizzati per curare le malattie psichiatriche, riducendone gli effetti.

Secondo uno studio del 2021 pubblicato sull’European Journal of Psychiatry, la temperatura e umidità potrebbe portare anche a un aumento degli episodi maniacali nelle persone con disturbo bipolare. A crescere sono anche i suicidi o i tentativi di suicido, come evidenza uno studio del Regno Unito del 2007, che aveva rilevato un aumento del 3,8% dei tassi di suicidio per ogni incremento di 1°C della temperatura media superiore a 18°C. Nel 2021 uno studio pubblicato su Nature, basato su dati da 60 Paesi, ha concluso che le categorie più a rischio suicidio in questi casi sono i giovani e le donne.

Gli effetti sui soggetti non patologici

Ad essere colpiti dagli effetti del grande caldo sono anche soggetti non affetti da patologie. Le alte temperature infatti influiscono negativamente sulla capacità di pensare, lo stress da calore può esercitare un impatto negativo sulle aree del cervello responsabili della risoluzione di compiti cognitivi complessi.

A volte può capitare che anche dormire con una situazione climatica non ottimale fa crollare la concentrazione, portando irritabilità e difficoltà a pensare, tutti effetti che vanno a inficiare le nostre azioni quotidiane, il lavoro e le relazioni. Cosa che sarebbe confermata dai risultati di uno studio del 2006 che ha coinvolto alcuni studenti di Boston.

I partecipanti durante una grande ondata di calore sono stati divisi in due gruppi per svolgere dei test cognitivi: il gruppo che si trovava in un’aula senza aria condizionata ha ottenuto risultati peggiori del 13% rispetto ai coetanei che avevano un comfort climatico.

Gli effetti della relazione caldo-salute mentale però possono riguardare anche la sicurezza degli individui. Le difficoltà a ragionare possono inoltre favorire reazioni violente e perdita di controllo, facilitando così episodi di aggressione. Una spiegazione prova a darla The Conservation, ricollegando tutto a una complessa interazione di fattori psicologici, sociali e biologici, come un disequilibrio nei livello di serotonina, sostanza influenzata dalle alte temperature e che aiuta a tenere a bada l’aggressività.

Una delle conseguenze è anche l’aumento della criminalità violenta, si stima che da qui al 2090 il cambiamento climatico in generale potrebbe essere responsabile di un aumento fino al 5% in tutte le categorie di criminalità.

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