Ambiente

Con i picchi di caldo aumentano i consumi “solari”

Le temperature record in Europa hanno fatto lievitare i bisogni di energia extra. Che sono stati in parte compensati grazie ai sistemi fotovoltaici, soprattutto in Spagna e in Grecia
Credit: Enterprisegreece.gov.gr
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8 agosto 2023 Aggiornato alle 10:35

Con i nuovi picchi di caldo previsti nei prossimi giorni in Italia e nel sud Europa c’è da aspettarsi che salirà anche l’uso dei condizionatori d’aria. Un aiuto per scongiurare i possibili blackout potrebbe arrivare dalla produzione di energia solare, che a luglio ha contribuito in modo significativo a aumentare la quota energetica disponibile e a evitare di lasciare case, uffici, industrie senza elettricità, soprattutto durante le temperature record registrare in tutta l’Europa meridionale.

Come riporta Reuters, il solare ha fornito quasi il 24% dell’elettricità spagnola a luglio di quest’anno, rispetto al 16% di luglio 2022.

I dati sono del think tank britannico Ember, che nel suo report annuale lo scorso aprile aveva già rilevato come lenergia eolica e solare nel 2022 avessero raggiunto la quota record del 12% dellelettricità globale, rispetto al 10% del 2021.

Sempre secondo Ember, è proprio nel 2023 che le rinnovabili spingeranno il mondo verso una nuova era di diminuzione della produzione da fonti fossili e di riduzione delle emissioni del settore energetico. L’obiettivo del Net Zero a livello economico è fissato entro il 2050, ma entro già entro il 2030 con le rinnovabili si potrebbe raggiungere il 41% dell’elettricità globale.

“Durante il picco della domanda di energia della Grecia quest’anno, il 24 luglio, il solare fotovoltaico ha coperto 3,5 GW della domanda totale di 10,35 GW” riporta l’operatore di rete ellenico Ipto. “Anche nei Paesi occidentali più freddi e meno soleggiati come il Belgio, il solare solare ha coperto più del 100% dell’energia extra necessaria durante i picchi della domanda”, scrive Reuters.

Se è vero che giugno e luglio sono stati i mesi più caldi di sempre nel mondo secondo lo US National Centers for Environmental Prediction, in Europa la domanda è stata al di sotto del normale: “Il consumo medio orario di energia dell’Italia a luglio è stato inferiore del 4,4% rispetto a luglio 2022, mentre quello della Spagna è sceso del 3,6%” mostrano i dati del Data Institute Refinitiv.

Non va poi dimenticato che nel 2022 la crisi energetica dovuta al conflitto in Ucraina e all’aumento dei prezzi del gas ha portato a un consumo di elettricità più ridotto in generale sia da parte del settore industriale sia dei consumatori stessi.

Nonostante ciò, “i nostri sistemi energetici non sono davvero progettati per far fronte a tali situazioni”, ha detto a Reuters Simone Tagliapietra, senior fellow del think tank Bruegel.

In una lettera alla Commissione europea e ai rispettivi governi, 19 associazioni europee per il solare e le energie rinnovabili hanno offerto alcune soluzioni per affrontare il problema dei “rifiuti solari” e dei prezzi negativi.

“L’Europa sta iniziando a entrare nell’era dell’abbondanza solare”, si legge nella lettera. “Oltre 40 GW di energia solare sono stati installati nell’Ue solo l’anno scorso - quasi il 50% in più rispetto a quello installato nel 2021”.

Tuttavia, mentre il 2023 probabilmente offrirà un’altra estate record per la produzione solare, il settore europeo è preoccupato: “Rischiamo di continuare a sprecare energia solare. La volatilità non affrontata dei prezzi dell’energia e i prezzi negativi troppo frequenti mettono in pericolo gli investimenti in nuove attività solari. Questa lettera viene fornita con una serie di soluzioni per garantire che l’Europa non sprechi un solo raggio di sole e che i mercati inviino i segnali giusti agli investitori”.

Per chi volesse approfondire, il testo integrale della lettera si può leggere qui.

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