Diritti

Caro affitti università: 1 inglese su 3 vivrà con i genitori

Prima della pandemia, in Inghilterra la percentuale degli studenti che rimanevano a casa durante gli studi era del 20%: ora ha raggiunto il 34%. Lo studio del Sutton Trust e della University College London
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16 agosto 2023 Aggiornato alle 20:00

Chi non ricorda la protesta di questa primavera che ha visto decine, se non centinaia, di studenti piazzare una tenda davanti al portone della propria università per manifestare contro il caro affitti? Non bisogna dimenticare, infatti, che moltissime persone, anche a causa del gap tra l’offerta formativa tra Nord e Sud, sono spesso costrette a trasferirsi in altre città per poter studiare all’università.

Lo studio condotto dal Sutton Trust e dalla UCL - University College London ha dimostrato che 1 studente inglese su 3, che quest’anno comincerà l’università, sceglierà di rimanere nella casa dei propri genitori. La situazione, infatti, sembra essere drasticamente peggiorata dopo la pandemia: la percentuale di studenti che vive con i genitori durante gli studi è passata dal 20% al 34%. Le motivazioni che spingono ragazzi e ragazze a compiere questa scelta sono varie: alcuni, per esempio, hanno dichiarato che non si trasferiranno dal momento che l’università scelta si trova vicino alla casa dei loro genitori; ma la maggior parte ha ammesso di non potersi permettere di vivere più lontano.

Dunque, la motivazione principale, secondo i ricercatori e le ricercatrici, sembra essere proprio quella economica che spinge ragazzi e ragazze provenienti dalle famiglie meno abbienti ad accontentarsi. È ciò che ha affermato Jake Anders, principale autore della ricerca, secondo cui per gli studenti più svantaggiati è più probabile essere colpiti dalla pressione economica: conseguentemente, la necessità di vivere a casa può tagliarli fuori dai corsi più attrattivi e dalle università che offrono maggiori opportunità in termini di carriera futura.

Lo studio ha coinvolto 11.000 ragazzi e ragazze che vivono in Inghilterra e prossimi a scegliere l’università. Inoltre, è risultato che l’8% delle persone intervistate ha responsabilità regolari per quanto riguarda la cura di persone malate, anziane o con disabilità e, di conseguenza, non può allontanarsi da casa.

Scegliere l’università da frequentare si rivela, dunque, molto complicato che mette in gioco diversi fattori e che rischia di mettere in difficoltà una categoria di persone che parte già svantaggiata. Secondo Sir Petr Lampl, presidente del Sutton Trust, il ruolo del Governo dovrebbe essere quello di aiutare ragazzi e ragazze a compiere la scelta migliore per il proprio futuro.

Per questo motivo, sempre secondo il presidente, sarebbe necessario reintrodurre assegni di mantenimento così che i giovani più in difficoltà possano studiare lontano da casa e beneficiare in pieno dell’esperienza universitaria.

Dall’Italia all’Inghilterra, questo problema non sembra quindi essere relegato ai confini del Belpaese, ma riguarda i giovani e le giovani di tanti altri Stati.

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