Ambiente

Emergenza caldo e crisi climatica: la road map di Legambiente

Le ondate di calore sono sempre più ricorrenti e raggiungono picchi estremi in molte città. Per fronteggiarle l’associazione ambientalista chiede al Governo interventi tempestivi
Credit: EPA/VASSIL DONEV
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29 luglio 2023 Aggiornato alle 11:00

Un’ondata di caldo africano ha travolto l’Italia, ma anche Cina, Giappone e Stati Uniti, e i livelli di allerta crescono ovunque in maniera esponenziale.

Nel nostro Paese il bollino rosso per le ondate di calore ha segnato 25 città su 27 monitorate dal Ministero della Salute dal 10 al 20 luglio: Roma e Rieti hanno raggiunto ben 11 giorni consecutivi di allerta, mentre Firenze, Frosinone, Latina e Perugia sono tra le città più sofferenti con 10 giornate da bollino rosso su 11.

Alla luce di questi risultati Legambiente denuncia una situazione preoccupante alla quale bisogna rispondere con interventi concreti e non più rimandabili, e indica al Governo la road map da mettere in campo.

Al centro del progetto, senza dimenticare l’urgenza di accelerare il finanziamento dei piani urbani, vengono stilate 6 azioni chiavi: più regolamenti edilizi sostenibili, più tetti verdi, più riforestazione urbana, più azioni per il risparmio e il riciclo idrico, più interventi di efficientamento energetico e più utilizzo e sviluppo delle rinnovabili.

«Non c’è più tempo da perdere, che il Governo intervenga al più presto. Le soluzioni che abbiamo messo al centro della road map sono tutte facilmente applicabili, come abbiamo raccontato anche nel nostro ultimo report Città Clima. Occorre accelerare il passo e per questo vogliamo lanciare un nuovo appello al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, affinché venga approvata definitivamente il Piano Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici», dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.

Come avviene per i piani di modalità sostenibile, l’esecutivo dovrà definire i punti chiave necessari per elaborare quelli urbani di adattamento, vincolando anche le risorse all’approvazione. In questo modo, secondo Legambiente, sarà possibile riuscire in una programmazione maggiormente orientata alla salvaguardia del nostro Paese, dando ai sindaci strumenti certi e necessari per fronteggiare il cambiamento; dagli allertamenti della Protezione Civile alla messa in sicurezza dei tombini, dall’adattamento al clima dei quartieri a quello dei fiumi, fino alla delocalizzazione degli edifici a rischio.

Un settore chiave per la lotta ai cambiamenti climatici è quello edilizio, dove è necessaria in particolar modo la riconversione di edifici vecchi, insalubri ed energivori. Oltre a contribuire a un futuro a zero emissioni, le scelte edilizie sostenibili aiutano a mitigare gli effetti della crisi climatica, sia in caso di piogge intense sia di ondate estreme di calore, creando alterazioni del microclima urbano e facendo insorgere in molti quartieri il cosiddetto fenomeno delle “isole di calore”: questo avviene perché i materiali utilizzati per realizzare strada ed edifici non sono stati pensati in relazione a fattori come la temperature e luce riflessa.

L’Italia è in forte ritardo nella realizzazione di nuovi impianti da energie rinnovabili: soltanto nel 2022 il nostro Paese ha raggiunto appena 3,4 GW di nuovo installato per un totale di 206.000 nuovi impianti – un risultato lontano dalla media annuale europea utile per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030.

Come sottolinea il presidente di Legambiente, «l’Italia si sta dimostrando miope. Anche nell’ultima bozza del Pniec, Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, si insiste più sul gas che sulle rinnovabili. Dobbiamo rinnovare l’impianto normativo a oggi obsoleto, aggiornando le linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, rimaste ferme al 2010. Favorendo, allo stesso tempo la partecipazione dei cittadini, andrà analizzato anche l’impatto delle onde di calore sul sistema elettrico. Sono anni ormai che i consumi elettrici raggiungono il picco in estate, complice l’uso esteso di condizionatori e ventilatori per alleviare gli effetti di temperature sempre più elevate».

La road map proposta da Legambiente tiene conto della riforestazione attuata mediante piantumazione di essenze autoctone, grazie alle quali è possibile mitigare il caldo estivo sfruttando il potere di raffrescamento delle piante, oppure assorbendo le polveri inquinanti. I tetti verdi favoriscono la biodiversità e mantengono gli edifici più freschi.

Un altro aspetto preso in considerazione riguarda il risparmio e il riciclo idrico. Anziché espellere l’acqua velocemente dalle città attraverso canali interrati, l’idea è di adattare gli spazi urbani alla nuova situazione climatica, de-impermeabilizzando le superfici asfaltate o cementificate e trattenendo l’acqua piovana dove possibile in condizioni di massima sicurezza.

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