Diritti

Guerra Ucraina: cosa prevede la riforma sulla mobilitazione generale?

Con la nuova legge (approvata dal Parlamento ma impopolare tra i cittadini) verranno arruolati fino a 50.000 soldati in più, insoddisfatti però per la mancata conferma della smobilitazione dal servizio dopo 36 mesi. Attesa per maggio la firma di Zelensky
Credit: Oleksii Chumachenko/SOPA Images via ZUMA Press Wire
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29 aprile 2024 Aggiornato alle 13:00

Questo mese il parlamento ucraino ha approvato con larga maggioranza la nuova legge sulla mobilitazione generale (una riforma molto attesa e indispensabile per ridare slancio alle truppe dell’esercito impegnate al fronte) dopo un lungo iter che ha visto più di 4.000 emendamenti.

La legge è risultata molto impopolare tra gli ucraini, soprattutto perché, diversamente da quanto annunciato, non è stata confermata la smobilitazione dei soldati dopo 36 mesi al fronte. Dopo più di 2 anni dall’inizio della guerra contro la Russia, la mobilitazione e di conseguenza anche la smobilitazione dei soldati “è diventata probabilmente la questione interna più controversa nel Paese”, ha scritto il Kyiv Independent.

Secondo un documento ottenuto dal giornale ucraino Ukrainska Pravda, sarebbe stato il nuovo capo dell’esercito ucraino Oleksandr Syrskyi a chiedere al ministero della Difesa di rinviare la decisione sul congedo militare perché avrebbe richiesto “un’analisi più dettagliata” (secondo quanto riferito dal ministero potrebbero essere necessari altri 8 mesi).

Questa omissione, come prevedibile, ha fatto arrabbiare i soldati e le loro famiglie che si aspettavano un diverso trattamento, dopo che lo stesso Syrskyi aveva riconosciuto pubblicamente il fatto che le truppe sono «esauste, fisicamente e psicologicamente, specialmente in condizioni di combattimento». La legge marziale in vigore impone ai soldati di rimanere in servizio fino alla fine delle ostilità, con pochissime eccezioni.

L’intervento parlamentare, tra l’altro, si inserisce in un momento molto difficile per Kyiv, costretta a fare i conti con i raid russi sulle centrali elettriche e le infrastrutture energetiche, ma anche con l’insufficienza delle munizioni e l’esaurimento delle riserve di armi della contraerea.

Il percorso che ha portato all’approvazione della legge è stato lungo e complesso: una prima versione presentata a gennaio è stata ritirata dopo che il parlamento si era rifiutato di discuterla; affinché il testo definitivo entri in vigore è necessaria la firma del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che dovrebbe arrivare a maggio.

Alcune misure sono state convertite in legge singolarmente già all’inizio del mese da Zelensky: l’abbassamento dell’età di leva da 27 a 25 anni, la creazione di un registro elettronico degli uomini in età militare, l’eliminazione della categoria di “parzialmente idoneo” alla leva con l’imposizione di nuovi controlli medici.

Si parla di numeri molto inferiori rispetto alla cifra di 500.000 nuovi soldati che l’ex comandante in capo Valery Zaluzhny aveva indicato a dicembre per il ricambio delle truppe. Secondo Oksana Zabolotna, capo del dipartimento di analisi della Ong Centre of United Actions, «le nuove leggi potrebbero portare nel complesso circa 50.000 nuove reclute».

Il clima sociale è molto teso: come ha raccontato il Time, le necessità della guerra rendono impraticabile per il Governo la definizione di una data di smobilitazione e per molti uomini andare a combattere in queste condizioni significa “comprare un biglietto di sola andata”. Secondo diversi analisti, queste iniziative per espandere la coscrizione fanno capire che l’Ucraina si sta preparando per una guerra di lunga durata.

Le nuove norme introducono anche maggiori controlli e sanzioni per chi sfugge alla leva, come il possibile ritiro della patente e l’obbligo di dimostrare la propria iscrizione al servizio militare per ottenere un nuovo passaporto o oltrepassare la frontiera. Secondo l’analisi della Bbc, circa 20.000 uomini avrebbero lasciato l’Ucraina per evitare di arruolarsi dall’inizio della guerra fino a novembre 2023 e altri 21.000 sarebbero stati fermati dalle autorità nel tentativo di scappare.

Nel frattempo, nonostante le grosse perdite subite sul campo, la Russia continua a mantenere un vantaggio notevole per la disponibilità di munizioni ed equipaggiamenti, ma anche grazie al reclutamento di circa 30.000 nuove persone ogni mese. Secondo i dati forniti dall’intelligence militare britannica, quest’anno il Cremlino si prepara a mobilitare circa 400.000 nuovi soldati per sostenere l’offensiva in Ucraina. Un piano che fa preoccupare Zelensky, secondo il quale Putin intende “espandere l’aggressione e preparare il potenziale per attacchi geograficamente più ampi”.

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