Ambiente

Imballaggi: cosa prevede il nuovo Regolamento Ue sul packaging

Da Strasburgo, via libera alle norme su riduzione, riuso, e riciclo. Fissati nuovi target di riduzione: del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035, del15% entro il 2040. Stop alla plastica monouso a partire dal 2030
Credit: Polina Tankilevitch  

I dati parlano chiaro. Sul suolo europeo, gli imballaggi continuano a rappresentare una fonte di rifiuti crescente.

Nel 2021, in Unione europea, sono stati prodotti 84 milioni di tonnellate di rifiuti derivanti dagli imballaggi, rispetto alle 66 milioni di tonnellate del 2009.

A livello pro capite, le cose non vanno meglio. Sempre nel 2021, in media ogni abitante ha generato 188,7 kg di rifiuti da imballaggio, ovvero 10,8 kg in più per persona rispetto al 2020 (il più grande aumento degli ultimi 10 anni), e quasi 32 kg in più rispetto al 2011. Ma non è tutto: secondo le stime, questo numero potrebbe superare i 200 kg pro capite entro la fine del decennio.

In questo quadro, è da accogliere positivamente la notizia arrivata nella giornata di mercoledì 24 aprile dalla plenaria del Parlamento Europeo in corso a Strasburgo.

Con 476 voti favorevoli, 129 contrari e 24 astenuti, l’Europarlamento ha approvato il nuovo Regolamento sugli imballaggi con una maggioranza molto ampia che ha visto uniti socialisti, Ppe, liberali, Verdi, e parte dei Conservatori (tra cui alcuni esponenti di Fratelli d’Italia) uniti nello stesso blocco.

Con il via libera di questo provvedimento, che contiene norme su riduzione, riuso e riciclo, l’Unione europea esprime una chiara volontà politica di affrontare l’annoso problema dell’inquinamento derivante dai rifiuti da imballaggio, con l’obiettivo di armonizzare le leggi del mercato interno e dare nuovo impeto all’economia circolare.

Prima dell’entrata in vigore definitiva, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, manca ancora la ratifica finale del Consiglio dell’Unione, a seguito della quale gli Stati membri avranno due anni per recepire il testo e trasporlo nella propria legislazione nazionale.

I nuovi target fissati dal Regolamento

Anzitutto, il nuovo regolamento sul packaging, frutto di una difficile negoziazione tra Parlamento e Consiglio cominciata lo scorso ottobre, fissa degli obiettivi quantitativi graduali di riduzione degli imballaggi: del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2040.

In questo contesto, particolare attenzione è posta sugli imballaggi in plastica, che nel 2021 rappresentavano il 19% del totale degli imballaggi generati.

Addio alla plastica monouso a partire dal 2030

Per fronteggiare il crescente problema posto dall’inquinamento da plastica, a partire dal 1° gennaio 2030 in Unione Europea sarà definitivamente vietata la commercializzazione di prodotti confezionati con involucri realizzati in plastica monouso. Tra questi figurano gli imballaggi per frutta e verdura non trasformate, cibi e bevande consumati in bar e ristoranti, le monoporzioni (come condimenti e salse), nonché i piccoli imballaggi monouso spesso impiegate dalle strutture alberghiere.

Vietati i Pfas troppo inquinanti

Da sottolineare anche il divieto dell’utilizzo dei cosiddetti “inquinanti eterni”, vale a dire di tutte quelle sostanze perfluoroalchiliche (noti ai più come Pfas) che superino determinate soglie negli imballaggi a diretto contatto con prodotti alimentari. Si tratta di un provvedimento importante, mirato a tutelare i consumatori e a proteggerli dagli effetti nocivi provocati da queste sostanze tossiche.

Garantire opzioni di riutilizzo e ricarica per i consumatori

Nuove norme riguardano anche gli imballaggi di bevande alcoliche e analcoliche (ad eccezione di superalcolici, latte, vino, e altri). In particolare, il Regolamento stabilisce obiettivi di riutilizzo specifici da raggiungere entro il 2030 tali per cui i distributori finali di bevande e alimenti da asporto dovranno garantire ai consumatori la possibilità di utilizzare i propri contenitori e impegnarsi, entro il 2030, per offrire almeno il 10 % dei prodotti in un formato di imballaggio riutilizzabile. Va però ricordato che, in alcune circostanze, gli Stati membri possono richiedere deroghe fino a cinque anni a questi requisiti.

Riciclabilità degli imballaggi e miglioramento dei sistemi di raccolta dei rifiuti

In ultimo, ma non per importanza, le nuove regole relative alla riciclabilità mandatoria degli imballaggi, che riguardano tutti i tipi di packaging (fatta eccezione del legno leggero, del sughero, dei tessuti, della gomma, ceramica, porcellana e cera). Il Regolamento contiene anche misure che prevedono che per gli imballaggi di plastica sia garantito un contenuto minimo di materiale riciclato e che stabiliscono obiettivi minimi di riciclaggio in termini di peso per i rifiuti di imballaggio. Infine, una delle novità principale del regolamento riguarda l’imposizione agli Stati membri di effettuare, entro il 2029, la raccolta differenziata del 90% dei contenitori di bevande in metallo e di bottiglie in plastica monouso con una capacità fino a tre litri. Per rispettare questi nuovi obiettivi di raccolta, gli Stati saranno chiamati a istituire sistemi di restituzione dei depositi per questi tipi specifici di imballaggio.

In attesa dell’approvazione definitiva del Consiglio dell’Ue, l’approvazione del Regolamento imballaggi rappresenta un’ottima notizia per i cittadini europei, che manifestano sempre più spesso la responsabilità dell’Unione europea di adottare un modello di economia circolare orientato alla riduzione dei i rifiuti inquinanti e al riciclo dei materiali.

Leggi anche
Economia circolare
di Francesco Carrubba 3 min lettura