Culture

Proteste Hollywood: la lunga vita da sindacalista di Tata Francesca

Divenuta celebre negli anni ‘90 grazie alla sit-com The Nanny, Fran Dresher è ora a capo dello sciopero che sta scuotendo il mondo del cinema americano. Ultima tappa di una vita votata all’attivismo
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
18 luglio 2023 Aggiornato alle 13:00

Per chi ha vissuto l’infanzia o l’adolescenza negli anni ‘90, Francesca Cacace da Frosinone è stata un’istituzione. In tempi pre streaming, le serie tv si chiamavano ancora sit-com, erano pochissime e venivano trasmesse a orari ben precisi, La Tata (The Nanny) ha riempito infiniti pre serali e proprio per questo, trainati dal più classico dei momenti nostalgia, molti adulti di oggi hanno sorriso vedendo Fran Drescher, l’attrice che interpretava Cacace, guidare la protesta in corso degli attori e delle attrici di Hollywood contro le major.

Una protagonista vulcanica che ha stravolto l’immagine della baby sitter tutta d’un pezzo, presenza fissa nelle famiglie dell’alta borghesia newyorkese, è stata la chiave del successo della serie che ha raccontato le gesta di Tata Francesca, assunta per badare ai figli di un noto impresario di Broadway che ha poi finito per sposare (sono passati quasi 30 anni, lo spoiler è concesso). Sicura di sé, lottatrice integerrima e sempre in prima linea per arrivare a quel riscatto sociale tanto sognato, fin dalle prime puntate è parso chiaro che personaggio e attrice avessero davvero tanto in comune.

Non stupisce, quindi, ritrovare oggi Fran Drescher in veste di presidente del Sag-Aftra, il sindacato americano degli attori e delle attrici di cinema e tv che rappresenta più di 160.000 artisti, unitosi nelle proteste al sindacato degli sceneggiatori Wag, in sciopero già da mesi contro i big del settore come Netflix, Disney, Warner, Apple, Paramount, Amazon e Sony. Le richieste sono, tra le altre, migliori condizioni contrattuali, compresi gli aumenti delle retribuzioni (fortemente erose nell’era dello streaming) e maggiori tutele nell’uso dell’intelligenza artificiale.

La conferenza stampa in cui l’attrice ha detto alle grandi case di produzione di trovarsi dalla parte sbagliata della storia ha fatto il giro del mondo, rivelando quella che in molti hanno definito la seconda vita della Tata. Ma ridurre il suo impegno sociale alle rivendicazioni di questi giorni è sbagliato. Fran Drescher è infatti da tempo impegnata oltre al set, che dopo The Nanny l’ha vista principalmente in piccoli ruoli in altre serie, a teatro e nel programma tv The Fran Drescher Show, cancellato dopo 3 episodi.

Nel 1985, quando aveva 28 anni, è stata stuprata insieme a un’amica da 2 uomini che avevano fatto irruzione nella casa del suo compagno. Come ha raccontato in diverse interviste, le urla viscerali di quella notte non l’hanno mai abbandonata, spingendola a diventare attivista per i diritti delle donne e ambasciatrice Onu contro la violenza sulle donne.

Un altro evento doloroso ha fatto poi da scintilla a un nuovo capitolo della sua vita. Nel 2000 ha infatti subito un’isterectomia di emergenza per l’asportazione di un cancro uterino individuato dopo un lungo calvario fatto di diagnosi sbagliate e continui rimbalzi tra diversi medici. Quell’esperienza l’ha portata a scrivere il libro Cancer Schmancer e a fondare un’organizzazione benefica con lo stesso nome per sensibilizzare le donne alla prevenzione e gli operatori sanitari e i Governi a prendere più sul serio la medicina di genere.

Grazie al suo operato, e con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza attorno a questi temi a livello globale, è stata nominata inviata della diplomazia pubblica per i problemi di salute delle donne dall’amministrazione George W. Bush nel settembre 2008.

Il suo impegno politico non è mai andato oltre e, pur avendo rivelato di aver preso in considerazione l’idea di candidarsi a senatrice di New York quando Hillary Clinton ha lasciato l’incarico nel 2009, negli anni ha continuato invece a dedicarsi all’attivismo, anche a favore della comunità Lgbtq+. Dopo che l’ex marito l’ha lasciata facendo coming out, ha deciso di diventare ministra sacerdotale e celebrare unioni tra persone dello stesso sesso sostenendo che «se ho sposato un gay non capisco perché non posso sposare tra loro tanti gay».

Definita nel 2017 dal New York Magazine “la vostra nuova icona anti-capitalista preferita”, ha spesso portato avanti posizioni decise. Anche in questo caso, forse lo zampino di Tata Francesca c’è visto che in un episodio della serie la si vede non entrare in un ristorante per rispettare un gruppo di camerieri che stava manifestando all’ingresso.

Una predizione di quello che sarebbe accaduto, con la sua ascesa al sindacato Sag-Aftra, culminata con l’elezione a presidente del 2021, quando ha battuto per poco l’attore Matthew Modine, anche grazie al sostegno di molti volti noti di Hollywood tra i quali Tom Hanks, Meryl Streep, Rosario Dawson, JK Simmons e la star di Will & Grace, Debra Messing, che ha dichiarato di «ammirare molto Fran per il suo instancabile attivismo e la sua voce potente sulla salute delle donne».

Nella sua luminosa carriera non mancano alcuni scivoloni, come la sua campagna vagamente complottista contro il 5G portata avanti soprattutto tramite i suoi profili social. Solo pochi giorni fa è stata poi criticata per aver pubblicato una foto che la ritrae insieme a Kim Kardashian a una festa organizzata da Dolce & Gabbana giudicata poco in linea con il suo impegno sindacale. Drescher però, tenendo fede a se stessa, non si è scomposta, dichiarando che l’evento era un impegno di lavoro che non minava in alcun modo la sua credibilità.

Il discorso di inizio sciopero diventato subito virale lo ha confermato. Tata Francesca è in forma più che mai e non smetterà di lottare.

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