Culture

Shark attack a Milano!

Hanno fama di essere supercattivi, ma l’esposizione Squali e abissi: predatori perfetti in una terra aliena ti farà cambiare idea. Grazie alla ricostruzione di 30 bellissimi esemplari alla Stazione Centrale
Credit: Los Muertos Crew
Tempo di lettura 3 min lettura
9 luglio 2023 Aggiornato alle 11:00

Sono i predatori più temuti dei mari e degli oceani, ma il modo migliore per non averne paura, imparare a rispettarli e a battersi per la loro salvaguardia è proprio conoscerli da vicino. Un incontro possibile anche senza immergersi, grazie alla mostra Squali e abissi: predatori perfetti in una terra aliena che ha appena aperto ai visitatori alla Galleria dei Mosaici della Stazione Centrale di Milano (in cartellone fino al 29 ottobre).

In esposizione alcune ricostruzioni a grandezza naturale di esemplari provenienti dalle acque di tutto il mondo, insieme a video, documentari e sculture in bassorilievo tattili, che spiegano nel dettaglio l’anatomia di 30 specie di squali: dal più piccolo, chiamato non a caso “pigmeo”, al grande squalo bianco lungo 6 metri; dalla specie tigre al martello, dal volpe al leucas.

«È un’occasione unica per scoprire la perfezione di questi animali che nuotano quasi immutati negli oceani da più di 13 milioni di anni e sono in via di estinzione a causa di uno sterminio incontrollato» ha detto il curatore Gianluca Salvadori, tassidermista scientifico ed esperto in diorami, co-founder di Naturaliter.

«Considerati come predatori, in realtà sono tra gli animali più antichi comparsi sulla Terra: siamo noi a intaccare il loro mondo inquinandolo» ha aggiunto Marzia Bedoni, vice presidente dell’Ordine dei Biologi della Lombardia che patrocina la mostra.

L’esplorazione negli abissi prevede anche l’incontro con altre misteriose creature che abitano le profondità oceaniche nel buio più totale, se non fosse per la luminescenza intermittente prodotta da minuscoli animaletti che si sono adattati a vivere in queste oscurità insieme a un altro esemplare mitico: il calamaro gigante.

Una sezione della rassegna è dedicata al legame tra gli squali e la cultura maori e alla loro salvaguardia: ogni anno 100 milioni di esemplari vengono sterminati in tutto il mondo. Secondo la Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, l’Italia è la terza importatrice di carne di squalo al mondo dopo Corea e Spagna.

Una petizione chiamata Stop Finning Eu è stata sottoscritta da più di 1 milione di cittadini europei e sostenuta da 100 associazioni per vietare la pratica crudele dello spinnamento: gli esemplari pescati viene asportata la pinna (un piatto prelibato” in Oriente e ingrediente della medicina tradizionale) per poi essere ributtati in mare, dove muoiono dissanguati o soffocati. Questo commercio vale più di 50 milioni di euro: anche se esiste un regolamento del 2013, la Ue esporta ogni anno 3.500 tonnellate di pinne.

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