Culture

Castel Belasi: arte contemporanea e cambiamento climatico si incontrano

Video, installazioni e sculture per raccontare il diluvio, come metafora del cambiamento climatico, ma anche di rinascita
Credit: Shaarbek Amankul, The Flight of the Blind Eagle, 2019
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18 giugno 2023 Aggiornato alle 17:00

Di fronte a cambiamenti eco-culturali sempre più rapidi, il Muse – Museo delle Scienze di Trento ha dato avvio a una sorta di “alleanza” con le discipline umanistiche grazie a una inedita piattaforma creativa sui temi della crisi climatica, delle interazioni antropoceniche e della transizione ecologica.

La piattaforma We Are the Flood | Noi siamo il diluvio, ideata e curata dall’artista Stefano Cagol, e fa dell’arte contemporanea una chiave di lettura di fenomeno complessi come il climate change.

Su questa scia, l’esposizione Come pioggia, negli spazi di Castel Belasi, a Capodenno di Val di Non, trae ispirazione dalla piattaforma dedicata al cambiamento climatico: una raccolta di 15 opere d’arte contemporanea, eterogenee: video, sculture e installazioni di artisti italiani e internazionali, sia consolidati sia emergenti, in dialogo con gli antichi affreschi dell’ultimo piano del maniero medievale pongono il grande pubblico di fronte ai più grandi interrogativi e alle sfide più difficili del nostro tempo.

L’acqua, infatti, è allo stesso tempo una delle risorse più importanti e l’elemento principale attraverso il quale percepiamo e percepiremo gli effetti del cambiamento climatico: dalla siccità alle inondazioni, dall’innalzamento dei mari alla sparizione dei ghiacci. Il diluvio diviene metafora anche di rinascita e futuri desiderabili di cui ciascuno di noi può rendersi in parte artefice come una minuscola, singola goccia.

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