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Drag: cosa significa?

Il 1° giugno si apre il Mese del Pride. 30 giorni per imparare e condividere storia, cultura, lessico e personaggi Lgbtqai+ ma anche per formare “Le parole dell’orgoglio”, un vero e proprio vocabolario, dalla A di Arcigay alla Z di Zedsexual
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
1 gennaio 2023 Aggiornato alle 11:35

Drag. “We are all born naked, and the rest is drag” – Ru Paul Andre Charles. La drag è una forma d’arte gender-bending – che rifiuta un’identità di genere prefissata, trasgredendo al comportamento previsto dal suo genere – in cui una persona si veste con abiti e trucco intesi a esagerare una specifica espressione di genere, di solito del genere opposto.

Sebbene lo scopo principale della drag sia stato quello di esibirsi e divertirsi, è anche usato come espressione di sé e come celebrazione dell’orgoglio Lgbtqai+.

Le drag queen si vestono con abiti e trucchi femminili esagerati per assumere ruoli e aspetto femminili. Mentre la maggior parte delle drag queen sono uomini (spesso uomini gay o uomini queer), c’è un numero crescente di drag queen che sono donne transgender o cisgender (in questo caso viene talvolta utilizzato il termine bio queen). I drag king – spesso donne – viceversa si vestono con abiti e trucchi da uomo esagerati per assumere ruoli e presentazioni maschili.

La drag ha radici profonde nella cultura occidentale, in particolare nel teatro, quando alle donne non era permesso esibirsi sul palco, quindi gli uomini interpretavano ruoli femminili.

Nel diciannovesimo secolo, l’impersonificazione femminile divenne arte performativa, specialmente negli spettacoli di vaudeville.

Nel 1880, la prima drag queen, William Dorsey Swann, ospitò un cosiddetto “drag ball” a casa sua. All’inizio del ventesimo secolo e a partire dagli anni ‘20, il drag si legò alla comunità Lgbtqai+, una comunità emarginata negli Stati Uniti, soprattutto attraverso la ballroom (o ball) culture, una sottocultura formata da un insieme di persone raggruppate in house (famiglie) che si sfidavano partecipando a ball (competizioni, dette anche “funzioni”), suddivise in categorie.

Da sottocultura, la drag è entrato a far parte della cultura pop mainstream, negli ultimi anni anche grazie a programmi come RuPaul Drag Race o serie tv come Pose. Diversi Stati conservatori degli Stati Uniti, come il Tennessee e la Florida, hanno però varato leggi per vietare gli spettacoli di Drag, più precisamente “gli spettacoli di “cabaret per adulti” con ballerini in topless, cubisti, spogliarellisti o imitatori di uomini o donne negli spazi pubblici o dove è probabile che siano visti da minori di 18 anni”.

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