Diritti

New York vuole ampliare i diritti dei senzatetto

Il consiglio comunale ha approvato un testo che consentirebbe agli homeless di dormire all’aperto, senza il rischio di sanzioni o repressioni da parte della polizia. Ora l’ultima parola spetta al sindaco
Credit: MART PRODUCTION
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
24 maggio 2023 Aggiornato alle 07:00

Il mese scorso il consiglio comunale di New York ha approvato la Carta dei diritti dei senzatetto, un testo che renderebbe legale accamparsi o dormire all’aperto in alcuni luoghi pubblici cittadini.

La norma non è ancora entrata in vigore ma se il sindaco Eric Adams e la sua giunta la approveranno, la Grande Mela diventerà la prima grande città degli Stati Uniti a stabilire un diritto esplicito di questo tipo.

Nelle metropoli statunitensi le persone senza dimora sono tantissime e la situazione in molte è ormai fuori controllo, sia perché i numeri del fenomeno rendono difficile gestirlo, sia per la mancanza quasi ovunque di regole chiare.

Chi per necessità o scelta vive in strada risulta invisibile agli occhi della società e fatica a vedersi riconoscere anche i più basilari diritti.

La misura punta a colmare questo vuoto, sancendo la possibilità di stazionare la notte in un luogo pubblico senza incorrere in sanzioni o fermi da parte delle forze dell’ordine ma non solo.

Tra i nove punti della Carta ci sono anche tutele per chi si rifiuta di dormire in strutture che non corrispondono alla propria identità di genere, il diritto di richiedere assistenza per pagare l’affitto e ai genitori che alloggiano nei dormitori di ricevere pannolini per i loro bambini.

A salutare con favore il provvedimento, molte associazioni cittadine, tra le quali la Coalition for the Homeless, che tramite la responsabile Taysha Milagros Clark parla di «una risposta politica sensata, compassionevole, senza precedenti e fondata sulla consapevolezza che i senzatetto hanno dei diritti e non violano alcuna legge solo in virtù del loro status».

Frena l’entusiasmo però Fabien Levy, portavoce di Eric Adams, che fa sapere che il sindaco sta ancora valutando la misura. Fino a ora infatti il suo operato verso gli homeless si era focalizzato nel metterli in contatto con centri e associazioni che assicurassero loro un luogo pulito e sicuro dove riposare la notte.

Questo documento però, sancendo il diritto a dormire all’aperto, oltre a viaggiare in parte in direzione opposta, rende chiara la scarsità di posti letto disponibili, a fronte della richiesta della metropoli, e quindi insufficiente l’impegno dell’amministrazione comunale.

Le perplessità del sindaco riguardano anche la sicurezza del resto dei cittadini, soprattutto alla luce delle tante polemiche sorte dopo l’uccisione in metropolitana, alcune settimane fa, di un senzatetto con disturbi mentali, Jordan Neely, da parte di un ex marines, al momento accusato di omicidio colposo.

Inoltre, non è chiaro come il diritto di dormire all’aperto potrebbe funzionare nella pratica.

New York, infatti, ha regole che limitano la possibilità di allestire un campeggio, la maggior parte dei parchi cittadini chiude all’una di notte, gli spazi di proprietà privata sono ovviamente vietati e i marciapiedi e le strade devono essere lasciati liberi da ostacoli.

Alle persone, inoltre, è vietato sdraiarsi su panchine o sedili dei treni della metropolitana, sebbene la norma non sia di fatto applicata.

Nell’ultima settimana a chiedere aiuto a livello abitativo sono state 81.000 persone e non tutte hanno trovato risposte dal sistema di accoglienza. Alcune poi scelgono liberamente di vivere per strada perché reputano i dormitori pericolosi o troppo affollati, non amano le regole interne o hanno difficoltà a vivere in comunità.

Per tutti questi motivi il consiglio comunale ha giudicato necessario stilare la Carta dei diritti dei senzatetto, un modo di affrontare la questione in netto contrasto con quello di Los Angeles, che insieme a San Francisco è la città americana dove l’emergenza homeless si fa più sentire.

Il consiglio comunale di Los Angeles ha infatti approvato due anni fa un’ampia misura contro il campeggio e l’anno scorso ha bandito l’allestimento di tende entro 150 metri da scuole e asili nido e vietato di sedersi, sdraiarsi, dormire o conservare oggetti personali che interromperebbero il flusso del traffico su marciapiedi, strade e piste ciclabili.

Diverso, forse, l’epilogo che attende New York.

Leggi anche
Diritti
di Maria Michela D'Alessandro 4 min lettura
Italia
di Alessia Ferri 3 min lettura