Diritti

La prima casa rifugio per persone discriminate per identità di genere

Grazie a un crowdfunding a Pisa partono i lavori per aprire le porte di Casa Marcella, il primo servizio di accoglienza e protezione per persone trans e non binarie in Italia
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4 novembre 2021 Aggiornato alle 17:42

“Obiettivo raggiunto”, la notizia arriva dal profilo Instagram di quella che sarà “La casa di Marcella”, la prima casa rifugio per persone trans e non binarie in Italia. Aprirà a Pisa e potrà accogliere sei persone, otto in caso di emergenza. È il progetto delle associazioni Consultorio Transgenere e Nelumbo per la creazione di una casa rifugio dedicata alla memoria di Marcella Di Folco, attivista e politica trans, presidente del Movimento Identità Trans, scomparsa nel 2010. Un servizio di assistenza in emergenza, dedicato a persone che vivono una condizione di rifiuto e isolamento da parte delle loro famiglie, amici e società.

La campagna di raccolta fondi sulla piattaforma Produzioni dal Basso aveva raggiunto più di 16mila euro, non abbastanza per l’obiettivo prefissato di 40mila euro, cifra necessaria per i lavori di ristrutturazione della casa. A permettere l’apertura, la donazione di 35mila euro da parte della Fondazione Marcelo Burlon, nata da poco con l’obiettivo di promuovere, tutelare e sostenere i diritti umani.

Oltre a offrire ospitalità, Casa Marcella darà la possibilità di intraprendere percorsi di supporto psicologico, sanitario e professionale. La casa rifugio di Pisa sarà la prima in Italia: a differenza di altri paesi, nel nostro esistono già realtà dedicate all’assistenza di persone gay e lesbiche, ma non servizi specifici per chi è discriminato per la sua identità di genere. In attesa dell’inaugurazione, al via i lavori di ristrutturazione di Casa Marcella, a distanza di 49 anni dalla prima casa rifugio al mondo aperta nel 1972 a New York, negli Stati Uniti.