Diritti

Tantissimi homeless: era questo il sogno americano?

Nel 2020 Statista ha calcolato che nella sola New York i senzatetto sono 77.943, prima in questa infelice classifica davanti a Los Angeles e Seattle
Credit: Matt Collamer
Tempo di lettura 4 min lettura
2 gennaio 2022 Aggiornato alle 16:00

Il tragitto casa metropolitana era sempre lo stesso, eppure più di una volta sembrava ce ne fossero improvvisamente di più, parecchi di più: sì, anche a Washington, il cuore dell’America, e persino proprio davanti alla stessa Casa Bianca, uno dei posti più controllati al mondo, c’è qualcuno che da tempo vive per strada accampato nella sua tenda. Anzi: ben più di qualcuno

Già: chi vi scrive queste righe ha vissuto Washington, DC, per un periodo della sua vita, e a un certo punto ha deciso di fare un esperimento: dare un dollaro a tutti i senza fissa dimora incrociati durante la giornata, dal tragitto da casa alla metropolitana e poi fino alla redazione, così come fuori dal supermercato, in pausa pranzo, o davanti a un locale. Bene: se avessi avuto 200 banconote da 1 dollaro, sarei tornata a casa senza niente.

Nel “sogno americano” dei film di Hollywood passati e presenti si parla poco dei senzatetto: si vedono, ma non si sa molto delle loro storie. Eppure, non è solo un’impressione che ce ne siano davvero sempre di più. Con la pandemia anzi alcuni lo hanno definito un vero e proprio “disastro umanitario”, dopo le immagini di una San Francisco desolata ma piena di persone che dormivano in strada o di una Venice Beach vuota di turisti ma non dei carrelli tipici dei senzatetto di Los Angeles - ormai famosi quanto quelli di Skid Row a Downtown, nel pieno centro cittadino accanto alle istituzioni più importanti e prestigiose, quasi una discarica a cielo aperto.

A New York, la “città che non dorme mai”, è quasi la normalità: da un lato gli eccessi, la frenesia, le migliaia di persone che ogni giorno corrono da una parte all’altra della città, macinando business; e poi loro, gli homeless, ai margini praticamente di ogni strada, compresa la leggendaria 5th Avenue nella zona di Central Park, e persino davanti al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite.

Nel 2020 Statista, il portale web tedesco che si occupa di raccogliere dati, ha calcolato che nella sola Grande Mela i senzatetto sono 77.943, prima in questa infelice classifica davanti a Los Angeles (a quota 63.706) e Seattle (11.751). Nel Distretto di Colombia, quello della capitale Washington, nel 2020 i senzatetto registrati arrivano a 6.380 (ma la popolazione non raggiunge i 700 mila abitanti, lì dove New York arriva a 8 milioni e la Contea di Los Angeles a 10 milioni di abitanti).

A New York va il primato in termini di numeri assoluti, ma l’incremento maggiore è stato in California: in questo momento più della metà di tutti i senzatetto negli Stati Uniti, circa il 51%, si trova nello Stato icona della West Coast americana (e uno degli Stati più attenti ai diritti civili, negli USA). Nel 2019 i senzatetto di Los Angeles sono aumentati del 12% rispetto all’anno precedente e, dato ancora più preoccupante, quelli con meno di 25 anni sono cresciuti il doppio. In tutti gli Stati Uniti, il numero di senzatetto è sempre aumentato ogni anno negli ultimi 4. Su mezzo milione complessivo di persone senza fissa dimora, secondo i dati elaborati da Statista, il 61% vive in alloggi messi a disposizione dalle amministrazioni locali, ma l’aumento nazionale è dovuto principalmente a un aumento di quelli che dormono in strada.

A Los Angeles come detto oggi vivono più di 60.000 senzatetto: dal carovita alla pandemia, molte le cause che hanno peggiorato la situazione all’ombra delle palme di Beverly Hills. Un peggioramento davvero visibile a occhio nudo, in modo impressionante. La differenza con New York, dove è presente un vasto sistema di rifugi e un “diritto al riparo” per cui solo il 5% dei senzatetto vive in strada, è il fatto che lì sono state implementate politiche precise e concrete, grazie alle quali negli anni migliaia di homeless hanno quasi sempre trovato un tetto dove scegliere di poter dormire. A Los Angeles, forse perché si conta su un clima clemente quasi tutto l’anno, anche nei mesi invernali, con temperature che si aggirano attorno ai 10/15 gradi, pochissimo invece è stato fatto. L’effetto, agli occhi di un visitatore europeo, è angosciante. Un’angoscia che però pare non toccare gli abitanti locali: che vivono il fenomeno come se fosse qualcosa di inevitabile, e di cui non preoccuparsi particolarmente.

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