Bambini

L’Unione europea spiegata ai bambini

Immaginandola come una persona, l’Ue negli anni è cresciuta in altezza e larghezza diventando sempre più solida. Adesso tocca a voi piccoli farla diventare ancora più grande
Credit: Jannes Van den wouwer/ Unsplash
Tempo di lettura 4 min lettura
28 gennaio 2023 Aggiornato alle 11:00

Se doveste mostrare su una mappa dove si trova l’Italia, dovreste cercarla in Europa. Dovete sapere però che spesso quando qualcuno parla di Europa oggi, vuole in realtà intendere l’Unione Europea, di cui fanno parte solo 27 Paesi dei 47 che si trovano nell’Europa geografica.

Ma come è successo che i Paesi Europei si siano uniti nella Unione Europea?

Il 1945 è un anno che bisogna ricordare perché è quello in cui la Seconda Guerra Mondiale finì. Sei anni di guerra sono tanti, e hanno messo tutti i Paesi europei che avevano combattuto in una situazione terribile. Immaginate città distrutte dalle bombe, fabbriche fuori uso da anni o riconvertite per produrre armi, un numero non determinato, ma molto alto di feriti e morti. Come poteva uno Stato uscirne da solo? Non poteva, semplicemente. Diventò necessario quindi cooperare, per lo meno economicamente, ed è questo quello che accadde.

Negli anni successivi diverse cose cambiarono in Europa.

Visto che le date sono molte e rendono questa storia noiosissima, proviamo a usare il disegno e la fantasia.

Disegnate una figura umana, piccola piccola. E ora immaginate che come gli umani l’Europa si è evoluta ed espansa nel tempo. In altezza, è diventata più capace di coordinare e regolare molti più campi, in larghezza nel frattempo è diventata più pesante dato che molti Paesi si sono aggiunti lungo la strada nell’Unione.

Iniziamo con l’altezza. All’inizio, siamo nel 1949, il Consiglio d’Europa appena nato riuniva dieci paesi: Belgio, Francia, Lussemburgo, Olanda, Inghilterra, Irlanda, Danimarca, Norvegia, Svezia e Italia.

La radice della storia dellUnione Europea è però la Comunità europea del carbone e dell’acciaio, formata nel 1952 da Germania, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo e Italia. Perché proprio il carbone e l’acciaio? Beh, sono i materiali che si usavano per fabbricare armi. Dopo l’unione delle industrie del carbone e dell’acciaio era impossibile per un Paese solo fabbricarle e usarle contro gli altri- era da poco finita la guerra, ricordate?

Questo è soltanto l’inizio della storia della crescita dell’Europa. Pensate che solo nel 1957 il piano di unione si allargò sia nel campo dell’economia sia in quello dell’energia atomica, e solo un anno dopo il Parlamento Europeo prese il posto della Comunità europea del carbone e dellacciaio.

E così via, il processo non si fermò.

Dal 1962, oltre all’economia, la Comunità Europea iniziò a occuparsi di agricoltura, stabilendo delle regole comuni e per poter lavorare insieme meglio, nel 1967 iniziò a dividere i compiti tra la Commissione e il Consiglio europeo.

Il funzionamento dell’Unione Europea di oggi si può trovare scritto nel trattato di Maastricht del 1992, un accordo che cambierà le regole economie, politiche, di sicurezza e della giustizia di tutti gli Stati membri.

Tutto questo finora era valido nei sei Paesi fondatori. Passiamo quindi alla larghezza. I primi ad aggiungersi alla comunità furono Danimarca, Irlanda e Inghilterra nel 1973, facendo salire i membri a nove. Il decimo fu la Grecia nel 1981, l’undicesima e il dodicesimo Spagna e Portogallo cinque anno dopo. Nel 1995 si aggiunsero Austria, Finlandia e Svezia.

Il 2004 e 2007 sono ricordato come gli anni della grande espansione europea, e per una valida ragione. Infatti nel 2004 l’Unione accolse due Paesi nel Mar Mediterraneo, Cipro e Malta, e otto nell’est Europa, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia e Slovenia, mentre nel 2007 Bulgaria e Romania.

L’ultima a entrare nell’Unione Europea è stata la Croazia nel 2013. Il primo a votare per uscirne, invece, l’Inghilterra nel 2016, anche se l’operazione si è poi concretizzata nel 2020.

Avendo così tanti nuovi membri, con il tempo anche il funzionamento dell’Unione si è adattato. Due sono stati i momenti più importanti: il 2002, anno in cui in tutti gli Stati si è iniziato a pagare con una moneta unica, l’Euro, e il 2007, quello del trattato di Lisbona, un impegno per l’Unione per diventare più democratica, trasparente ed efficiente.

Il processo per arrivare a dove siamo oggi, con un’unione Europea in grado di coordinare diversi campi e che è considerata la normalità, è stato lungo e pieno di difficoltà, e certamente non finisce qua.

Avendo disegnato una figura umana, avete già una matita in mano. Tenetela lì pronta: è il vostro turno di prendere le redini, guidare e quindi scrivere la storia futura dell’Unione Europea.

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di Mariangela Di Marco 3 min lettura