Diritti

Milano: il Parlamento europeo Giovani approda in città

Dal 28 al 30 ottobre migliaia di ragazze e ragazzi under 35 del Vecchio Continente parteciperanno all’assemblea annuale del network di 40 associazioni. Per parlare di politica, diritti e futuro
Credit: event.europarl.europa.eu
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
25 ottobre 2022 Aggiornato alle 18:00

Si dice spesso che la politica non interessi ai giovani e ammesso che sia vero, non ci si ricorda mai di aggiungere che tra i motivi di questa disaffezione ci sia la stessa motivazione, ribaltata a specchio, ovvero che la politica non si interessa dei giovani. Almeno quella italiana, con esponenti di ogni schieramento che si ricordano degli Under 25 solo, e sempre marginalmente, in campagna elettorale.

Fortunatamente però a livello europeo qualcosa sembra muoversi, in parte forse grazie a una maggiore sensibilità collettiva, ma soprattutto all’attuazione di progetti mirati come l’European Youth Parliament (Eyp) un’organizzazione no profit attiva dal 1987.

Formata da 40 associazioni, attraverso corsi di formazione, workshop ed eventi vari coinvolge oltre 35.000 giovani tra i 15 e i 35 anni provenienti da tutta Europa, facendoli confrontare su grandi temi d’attualità come diritti, parità e ambiente e educandoli alla cittadinanza attiva e a forme di pensiero aperte e inclusive.

Oltre al corpo centrale, ogni nazione aderente ha una sezione propria che porta avanti progetti condivisi con gli altri Paesi ma anche indipendenti.

Quella italiana, attiva dal 1994 si riunirà dal 28 al 30 ottobre a Milano in occasione dell’Assemblea annuale, alla quale parteciperanno circa 80 ragazze e ragazzi provenienti da tutta la penisola. L’incontro in programma nel capoluogo lombardo è il più importante dell’anno ma non l’unico, visto che nell’arco dei 24 mesi sono molti gli eventi targati Eyp Italia che si susseguono lungo lo stivale, organizzati anche a livello territoriale tramite gli Istituti superiori.

L’attività del Parlamento Europeo Giovani mira a avvicinare le nuove generazioni alla politica, non solo in ottica occupazionale ma anche e soprattutto nella speranza di renderli consapevoli che la partecipazione attiva sia fondamentale per la democrazia e che non possa che esprimersi attraverso il voto.

Sono tanti, troppi, infatti quelli che negli ultimi anni in Italia hanno deciso di disertare le urne.

Secondo gli indicatori, nel 1992 l’astensione dei 18-34enni era a circa 9%, mentre nel 2018 è salito al 38% dove di fatto si è stabilizzato visto che nel 2022 il 37% della Gen Z non ha votato.

Indubbiamente su questo dato pesa la questione dei fuori sede, per i quali nulla si è fatto per agevolarne la fruizione al voto, ma non si può negare che rispetto ad alcune decadi fa esista una disaffezione giovanile, ma non solo, alla materia.

Per invertire questa curva discendente la ricetta perfetta probabilmente non esiste ma uno degli ingredienti principali è sicuramente il coinvolgimento maggiore di ragazze e ragazzi, sistematicamente esclusi dalle sale dei bottoni ma ancor prima dai dibattiti istituzionali. L’Eyp ci sta provando intensificando gli sforzi.

L’Assemblea annuale del Parlamento Europeo Giovani Italia è organizzata da Ludovica Formicola, membro del consiglio direttivo internazionale, e da molti altri ragazzi e sarà l’occasione per fare il bilancio dell’anno che sta per concludersi e organizzare il calendario 2023, che si preannuncia ricco visto che sono già in programma sessioni a Sassari, Genova, Trieste, Venezia, Ragusa e Orvieto. Per chi volesse partecipare sono aperte le iscrizioni di questi eventi locali ma anche di tutti quelli già fissati in altre parti d’Europa.

Durante le sessioni i partecipanti si dividono in commissioni che si occupano di un tema che viene loro assegnato, per poi formulare proposte di riforme delle politiche europee dibattute nel corso di un’assemblea plenaria conclusiva. Anche se questa procedura ricalca in tutto e per tutto quella del Parlamento europeo, l’organizzazione non ha rapporti formali con esso e coinvolge anche Stati che non fanno parte dell’Ue come Armenia o Azerbaijan.

Pur senza il cappello dell’ufficialità, il filo che lega i giovani dell’Eyp e la sede di Strasburgo sembra essere però ben saldo, come testimoniato dalle parole della presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, che definendo il 2022 l’anno europeo dei giovani ha ribadito che «la nostra Unione deve avere un’anima e una visione in cui i giovani possano credere».

Ed essere finalmente protagonisti.

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