Ambiente

Francia: l’auto del futuro produce energia

Renault e l’ente pubblico di ricerca Cea sono a lavoro per la realizzazione di V2G: una tecnologia di scambio che consentirà di restituire l’elettricità in eccesso immagazzinata nelle batterie
Credit: Renault 
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23 gennaio 2023 Aggiornato alle 12:00

In futuro, non solo la maggior parte delle auto andranno a energia elettrica ma, quando questa sarà in eccesso, la restituiranno addirittura alla rete elettrica stessa.

Sembra qualcosa di lontano ma la Francia ci sta già lavorando, grazie a una collaborazione fra il Gruppo Renault e il Cea - Commissariat à l’énergie atomique et aux ènergies alternatives - l’ente pubblico francese di ricerca scientifica nei settori dell’energia, della difesa, delle tecnologie dell’informazione.

Le 2 realtà si sono chieste: e se il veicolo diventasse un pilastro stesso, una colonna portante della rete elettrica? Un mezzo che non solo prende ma restituisce energia?

Questo principio è alla base del V2G, o vehicle-to-grid, una tecnologia di scambio bidirezionale che consentirà - entro la fine del decennio - ai veicoli Renault di restituire parte dell’elettricità immagazzinata nelle batterie per ottimizzare il funzionamento della rete e compensare il carattere di intermittenza delle energie rinnovabili.

Insieme, Cea e Renault hanno sviluppato un convertitore di potenza con una nuova architettura elettronica direttamente integrata nel caricabatterie del veicolo. Questo convertitore è “frutto di circa di 3 anni di ricerche e oggetto di 11 brevetti depositati in comune ed è sviluppato con materiali innovativi e più compatto” spiegano le 2 realtà annunciando i progressi del loro lavoro.

Il nuovo sistema “permetterà di ridurre le perdite di energia del 30%, migliorare il tempo di ricarica dei veicoli e garantire la sostenibilità della batteria. E non è tutto, sarà soprattutto V2G, immagazzinando l’energia proveniente dalla rete elettrica”.

Inoltre, spiegano dalla Francia, attualmente si stanno sperimentando materiali innovativi che potrebbero essere in futuro molto importanti per i nuovi veicoli elettrici: si tratta dei materiali semiconduttori cosiddetti Wide Band Gap, come il nitruro di gallio (GaN) e il carburo di silicio (SiC), materiali che permetteranno di ridurre le perdite di energia “sia in fase di conversione e altrettanto per il riscaldamento, facilitando il raffreddamento del sistema di conversione”.

Altra innovazione è poi la “riduzione il volume e il costo del caricabatterie. Grazie all’uso di materiali in ferrite, dedicati all’alta frequenza, e a un processo di stampaggio a iniezione di potenza, noto come Power Injection Molding, il convertitore ci ha guadagnato in compattezza” raccontano da Renault.

Per Jean-François Salessy - Vice President, Advanced Technologies and Expertise del Group Renault - il progetto “è andato oltre le nostre aspettative, confermando la nostra capacità di raggiungere le prestazioni desiderate in termini di rendimento e compattezza. Apre grandi prospettive all’elettronica di potenza, che costituisce una vera e propria sfida per i veicoli elettrici, per sfruttare al meglio le capacità delle batterie. Con la ricarica V2G, il veicolo si pone al servizio della rete elettrica e consente al consumatore finale di ridurre la spesa energetica”.

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