Ambiente

Risparmiare energia? Si può

Una gestione oculata dei consumi non è solo auspicabile, ma anche praticabile. Senza fermare la produzione industriale, usando ascensori eco-mode e, soprattutto, aumentando la consapevolezza in casa

Tutti stiamo vivendo quello che fino alla fine dell’estate sembrava solo un incubo: il costo di tutto aumenta. Dall’industria alla casa, magari utilizzando un ascensore di classe A, non ci resta che restare vigili e informarti su come reagire al costo della vita.

Il Manuale dell’efficienza energetica

Il nuovo report dell’Energy efficiency movement mostra chiaramente come migliorare l’efficienza energetica nell’industria sia il modo più rapido ed efficace con cui un’azienda può abbattere i costi e le emissioni di gas serra.

Anche il mondo industriale, dopo il superbonus, infatti, si sta rendendo conto che investire sull’efficientamento energetico è il modo migliore per raggiungere la neutralità climatica.

L’Energy efficiency movement, che “riunisce tutte le parti interessate per rinnovare e agire per un mondo più efficiente dal punto di vista energetico, rigenerativo e adattivo”, ha coinvolto le organizzazioni di Abb, Alfa Laval, Dhl Group, Iea, Microsoft e l’Eth di Zurigo, l’istituto di tecnologia svizzero nell’elaborazione di un manuale.

Il Manuale dell’efficienza energetica illustra 10 interventi che un’impresa può attuare per migliorare la propria efficienza energetica, ridurre i costi per l’energia e abbattere le emissioni che, mai come quest’anno, sono temi molto attuali a fronte dei rincari che rischiano di compromettere anche il Natale.

Secondo i dati raccolti da Iea, l’industria è il più grande consumatore mondiale di elettricità, gas naturale e carbone: rappresenta il 42% della domanda di elettricità e il 45% delle emissioni. I 10 interventi proposti sono quindi interventi concreti che soddisfano alcuni criteri essenziali: sono basati su tecnologie ampiamente sperimentate, sicure e disponibili; sono concreti in modo da avere un impatto significativo su costi ed emissioni; possono essere implementati velocemente senza integrazioni complesse o costose.

I 10 interventi chiave per migliorare l’efficienza energetica nell’industria

Il primo intervento, più semplice e veloce, è l’ottimizzazione del funzionamento di impianti e per farlo bisogno partire da un audit delle attività operative. Una volta raccolti i dati sul funzionamento il secondo intervento, che il report suggerisce, si basa sul corretto dimensionamento di impianti e processi industriali: spesso si prevede un margine di errore in fase di progettazione degli impianti che risultano sovradimensionati, o anche perché nel tempo cambiano le condizioni operative, e questo può portare a un consumo eccessivo di energia e a un carico di inefficienza dei dispositivi.

Dal manuale emerge inoltre che solo il 35% delle organizzazioni industriali utilizzano tecnologie Industrial internet of Things (IoT) su larga scala. Molti leader industriali non hanno piena consapevolezza di dove avvengano i maggiori consumi energetici, per questo, la tecnologia può essere d’aiuto: collegare gli impianti all’IoT permetterebbe di ottimizzare le risorse.

I successivi due interventi proposti propongono interventi sui motori utilizzati. Il quarto suggerisce l’installazione di motori ad alta efficienza dal momento che, come indicato dal Prof. Johann Kolar, capo del team del Pes - Power Electronic System Laboratory - presso l’Eth di Zurigo, circa due terzi dell’elettricità totale vengono impiegati per generare energia meccanica attraverso sistemi azionati da motori elettrici.

Il quinto suggerisce l’impiego di azionamenti a velocità variabile: avere un motore a cui chiedere più lavoro solo quando necessario potrebbe a notevoli risparmi. Secondo le stime l’investimento iniziale si recupererebbe nel giro di 1-2 anni.

Oggi caricare la propria auto elettrica costa il 161% in più eppure l’elettrificazione dei veicoli aziendali porterebbe una riduzione delle emissioni: sostituendo il motore diesel di un escavatore da 24 tonnellate con una motorizzazione elettrica, che unisce l’alimentazione a batteria a un motore e azionamento ad alta efficienza, si possono eliminare 48 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno.

Per quanto riguarda il riscaldamento la sostituzione delle caldaie a gas con pompe di calore e l’utilizzo di scambiatori di calore efficienti e ben mantenuti porterebbero guadagni in termini di emissioni e di costi.

La Iea dichiara che con le pompe di colore “da un’unità di elettricità si ricavano tre unità di calore”; mentre con scambiatori manutenuti si avrebbe una riduzione di 2,5% delle emissioni di CO2.

Il penultimo intervento propone l’implementazione di sistemi per la gestione degli edifici. Un Bms – Building management system – controlla circa il 40% dei carichi energetici di un edificio commerciale, e può arrivare sino al 70% se il sistema controlla anche l’illuminazione: in questo modo si possono tagliare le emissioni della climatizzazione fino al 40%, ridurre i coti del 25% e aumentare del 60% il comfort degli utenti.

Ma la cosa più sorprendente è quanto si apprende con il decimo intervento, che riguarda il trasferimento dei dati in cloud: gli studi indicano che i datacenter in cloud hanno un’efficienza energetica di oltre il 90% superiore ai sistemi di elaborazione on-premise. Christoph Pawlowski, Industry Advocate for Sustainability di Microsoft, afferma: «la nostra piattaforma cloud pubblica, può far risparmiare il 93% dei consumi energetici e ha un’efficienza carbonica fino al 98% superiore rispetto alle soluzioni on-premise».

Ridurre del 5% il consumo di energia elettrica mondiale con gli ascensori di Classe A

“Se tutti gli impianti obsoleti venissero ipoteticamente sostituiti con ascensori moderni ad alta efficienza energetica si risparmierebbe circa 280 GWh all’anno, pari indicativamente al consumo energetico annuale di una città di 90.000 abitanti come Alessandria”. È quanto emerge da un’analisi di TK Elevator, azienda leader nella produzione di ascensori che da poco ha presentato Eox, la nuova piattaforma di ascensore eco-efficiente e nativa digitale.

In Italia ci sono più di un milione di ascensori, siamo il secondo Paese con più ascensori al mondo. Peccato che questi ascensori sono, come la nostra popolazione, i più vecchi d’Europa: il 50% degli ascensori in esercizio ha più di trent’anni e oltre il 60% non è dotato di tecnologie moderne.

Stimando un utilizzo medio di un ascensore per 4 volte al giorno, circa 20.000 passeggeri in un anno, il consumo degli ascensori rappresenta il 10% del consumo annuo di energia elettrica di un condominio medio.

La Lombardia è la regione in cui oltre 84.000 edifici hanno almeno un ascensore, seguita da Lazio con 52.000 e Piemonte con 41.000.

Il nuovo ascensore Eox prevede dei sistemi di recupero dell’energia in frenata, che viene poi reimmessa a disposizione dell’edificio; inoltre, con la struttura ultraleggera a minor impatto di carbonio, si arriva a una riduzione complessiva delle emissioni fino al 28%.

A questo si aggiunge la funzione eco-mode: consente di ridurre l’accelerazione dell’ascensore adattandosi ai flussi di traffico passeggeri presenti all’interno dell’edificio.

Risparmiare più di 500 euro nelle stanze domestiche più energivore

Ma la possibilità di risparmiare non riguarda solo le industrie nelle nostre periferie, o gli ascensori dei nostri condomini, ma anche la nostra casa. Dopo aver capito quali sono i 5 elettrodomestici più energivori, non ci resta che capire quali sono le stanze più energivore.

Lo studio condotto dall’Osservatorio SOStariffe.it e Segugio.it ha mostrato che, una famiglia di 4 persone, può risparmiare fino a 550 euro in un anno, soprattutto sul costo dell’energia elettrica e passando dal Mercato Tutelato a quello Libero.

Analizzando i costi di luce e gas di una famiglia a Milano, composta da 2 adulti e 2 bambini, lo studio ha esaminato i principali ambienti di una casa con lo scopo di identificare il più energivoro. Sono stati studiati i consumi in cucina, salotto, bagno e due stanze da letto.

La cucina è la stanza in cui si consuma più energia, questo è legato alla presenza degli elettrodomestici. Nella simulazione sono stati considerati un frigorifero, una lavastoviglie, un piano cottura e i consumi legati al riscaldamento, per un totale medio di 268 euro in Mercato Tutela e 112 euro nel Mercato Libero. A questo si aggiungono i costi per il consumo del gas che arrivano a 144 euro con la migliore offerta del Mercato Libero. In totale la cucina costa circa 256 euro l’anno.

In bagno, considerando una lavatrice e un’asciugatrice, oltre al consumo legato al riscaldamento di acqua calda sanitaria e riscaldamento, la bolletta con il Mercato Libero raggiunge quota 77 euro di energia elettrica e 272 euro di gas. In inverno nessuno rinuncia a una doccia e un bagno caldi, e questo ci costa quasi 350 euro l’anno.

In salotto invece con il Mercato Libero possiamo avere fatture più leggere di quasi 150 euro: si stima un consumo di 336 euro contro i 483 euro nel Mercato Tutelato. Mentre nelle stanze da letto si possono risparmiare quasi 120 euro l’anno. I consumi, tra camera da letto degli adulti e camera da letto dei bimbi, si traducono in una spesa di circa 80 euro nel Mercato Libero per la luce e di circa 180 euro per il gas.

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di Redazione 4 min lettura