Diritti

Ho votato Giorgia Meloni perché…

Due cittadini - una donna e un uomo - con richieste differenti hanno fatto la stessa scelta. Ho raccolto le loro idee e le loro prospettive, inascoltate altrove
Il comizio elettorale di Giorgia Meloni a Caserta, il 18 Settembre 2022.
Il comizio elettorale di Giorgia Meloni a Caserta, il 18 Settembre 2022. Credit: ANSA/CESARE ABBATE
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28 settembre 2022 Aggiornato alle 06:30

2 monologhi, 2 testimonianze, 2 persone diverse, un marito e una moglie. 2 anime diverse. Lei, ha votato Giorgia Meloni per avere più “Stato”, più aiuti. Lui, per avere meno “Stato”, meno tasse e burocrazia. Richieste differenti che sono confluite in un’unica scelta.

È una donna, si prenderà cura di noi, abbandonati dallo stato

Il centro della città è lontano. Ci vado raramente, una volta all’anno, a vedere monumenti che non ho mai visto, a prendere un gelato. Troppo affollato, manca il parcheggio. Qui in periferia parcheggio ce n’è tanto anche se a lasciare la macchina rischi sempre qualcosa. Due mesi fa mi hanno sfondato il vetro, l’assicurazione non copriva, ho speso 200 euro che chissà dove li ho presi.

Qui la polizia viene poco, non mi sento sicura. Nel palazzo ci sono tanti immigrati, alcune famiglie. Conviviamo abbastanza bene, anche se spesso litigano forte. L’altro giorno la madre di 3 bambini mi ha detto che lei non ha potuto chiedere il reddito di cittadinanza, ci vogliono 10 anni di residenza, ma almeno hanno avuto gli assegni familiari. Non pochi soldi, lei non occupata, il marito piccoli lavoretti in nero.

Io invece le tasse le pago, sono segretaria di una piccola azienda, guadagno 20.000 euro lordi all’anno, mio marito ha una piccola impresa e monta caldaie, ma è libero professionista, il lavoro a volte c’è a volte meno, comunque anche lui guadagna. Abbiamo una casa di proprietà e così, con due redditi lo stato ci considera ricchi. Peccato che ho un figlio che non studia né lavora, un altro che va a scuola ma ha lieve disabilità, infatti percepiamo un’indennità minuscola.

Questi anni ho visto la nostra condizione peggiorare. Non solo per i problemi dei miei ragazzi, la scuola poteva fare di più per evitare che lasciasse, soldi per uno psicologo fisso non ne abbiamo, va una tantum. Il costo della vita è aumentato, una spesa al supermercato di 100 euro non ti basta mica una settimana, se sei in 4. Tutto è cresciuto e sono cresciuti anche i bisogni: le scarpe, le felpe, la benzina.

L’estate la passiamo quasi sempre in città, ma purtroppo è sempre peggio, troppo caldo, ma noi seconde case non ne abbiamo. Però, ripeto, per lo stato siamo ricchi. Abbiamo montato i condizionatori, li paghiamo a rate, come quasi tutto. La pandemia è stata un incubo, in 4 in una casa di settanta metri quadri, può immaginare. Mio figlio è peggiorato, d’altronde a cosa serve la dad per un ragazzo con disabilità?

Poi è scoppiata questa guerra che io non l’ho capita, vedevo Draghi sempre sorridente, rassicurante, ma noi abbiamo avuto paura, piangevamo a vedere i tg. A un certo punto le bollette hanno cominciato a crescere e abbiamo capito che eravamo in guerra anche noi: oggi non sappiamo come pagarle e rateizzarle cosa risolve? Dovremo comunque diminuire i nostri consumi, mentre loro, i ricchi, di destra e di sinistra, fanno la vita che vogliono, la vita che tutti vorremmo.

Per me però non hanno fatto nulla ed è per questo che ho votato Giorgia Meloni. Mi piace che sia una donna, penso che potrà prendersi cura di noi, non ci abbandonerà, magari mi darà più soldi per i ragazzi, lei ci tiene alla famiglia, io non ce l’ho contro gli immigrati e neanche contro chi prende il reddito dico solo che non è giusto che noi non ci possiamo fare neanche una vacanza, solo qualche giorno nel paesino di mia madre, lavoriamo tanto da sfiancarci.

La sinistra? Non sappiamo neanche bene cosa sia. Sono stati al potere, loro, ci sono ancora, a parte gli assegni per i ragazzi, che però non sono neanche 100 euro a testa, non abbiamo altri aiuti. E ce la facciamo a malapena, con fatica, sempre con l’incubo che i soldi non bastino.

Non credo poi che la Meloni cambierà la legge sull’aborto, ma poi sinceramente io sono in menopausa, cosa mi cambia? Non credo neanche che toglierà i diritti ai gay. Ma che preferisca la famiglia tradizionale a me non dispiace, io ho fatto sacrifici impensabili a crescere i miei figli, allora penso che questo faccia la differenza. O no?

Voglio meno tasse, meno burocrazia e meno stato

Anche io, come mia moglie, ho votato Giorgia Meloni. Ma i motivi sono diversi. Lei è un po’ sentimentale, le piace perché è donna e madre, pensa che ci darà più soldi, aiuti, la famosa destra sociale no? Io sono un piccolo imprenditore, monto caldaie, ho quasi sempre votato a destra, ma stavolta al posto della Lega ho votato lei.

Il motivo però è questo: io sono un liberale, non credo allo stato, o meglio preferirei che ce ne fosse molto, ma molto meno. Per Stato intendo le tasse, quelle che ci massacrano, ammetto, certe volte lavoro in nero, ma mica sempre, solo più guadagni più lo stato ti punisce e questo lo trovo assurdo.

Lo spiego con un esempio: mettiamo che ci sono 2 fratelli che hanno dei soldi, uno li spende tutti e diventa povero, l’altro li fa fruttare e magari ci compra una casa. Bene, lo stato aiuterà il primo e strangolerà di tasse il secondo. Non è giusto, non è meritocratico.

Stato significa tasse ma anche burocrazia, il vero mostro che nessuno è riuscito a togliere. Nel mio lavoro ce n’è tantissima, e io chiedo veramente un governo che semplifichi tutto. Semplicemente, vorrei meno tasse, e con quei soldi scegliere io cosa fare per me e la mia famiglia.

Per esempio, potrei pagarci una scuola privata, perché credo nell’educazione cattolica: oggi non lo posso fare, non ho i soldi, ma se lo stato mi facesse decidere sarebbe molto meglio.

Quanto ai gay, all’educazione sessuale a tutte queste cose qui: vorrei che lo stato non entrasse nell’educazione, che facesse a mia figlia lezioni sul cambio di genere e sulla masturbazione, si limitasse alle materie da insegnare. Per le case popolari penso che la precedenza vada data alle famiglie con figli, in fondo quello era il loro scopo no? E anche sugli immigrati, magari avessimo gli ingegneri cinesi. Invece arrivano i morti di fame, e ovviamente qui non hanno niente, quindi noi li aiutiamo e la torta si fa più piccola per tutti.

Ma uno stato non dovrebbe aiutare prima i propri cittadini? Però al tempo stesso l’invadenza dello stato, che non ci aiuta, è totale, si è visto nella pandemia. Perché non abbiamo fatto come in Svezia? Io ero d’accordo col primo lockdown, ma dopo ci hanno tenuti 2 anni con la museruola, assurdo, limitando ogni libertà per i non vaccinati.

Sul caldo che cresce mia moglie ha ragione. Non si respira più l’estate. Ma no, non credo che il cambiamento climatico dipenda da noi, almeno non del tutto. Però io sono uno che si è installato i pannelli solari da solo in città, alla fine – può far sorridere – ma sono “carbon neutral”. Ma soprattutto, ripeto, sono liberale e certo non voto una sinistra che poi, vedi il Pd, sta dentro l’apparato statale, nazionale e locale, e ci piazza pure i parenti, come il ministro Franceschini, che sta lì da anni, e sua moglie.

Poi però fanno lezioni di moralità. A noi che lavoriamo dalla mattina alla sera, a noi che ci facciamo il culo, che abbiamo un sacco di problemi veri e non leggiamo né i giornali né abbiamo il tempo di guardare i talk show: perché la sveglia suona alle cinque la mattina. Insomma, fondamentalmente ho votato Meloni per l’economia, cioè stato leggerissimo e tasse basse.

Poi certo ammetto che abolire del tutto il reddito è impossibile, un aiuto a chi non ce la fa va dato, conviene anche ai ricchi, così evitano anche di costruire cancelli di ferro quando i poveri li assalteranno. Ma sarei anche d’accordo a tassare i super ricchi, con i cui soldi si potrebbero aiutare i poverissimi. Perché diciamoci la verità, il ceto medio, cioè noi, ci reggiamo da soli, perché paghiamo le tasse e lavoriamo. Lasciate a noi allora i nostri soldi.

Poi se Meloni fallirà, vuol dire che probabilmente nessuno farà mai la flat tax, nessuno abolirà la burocrazia. Ma nel programma ce l’aveva, dunque credo avesse senso votare chi l’ha promessa. O no?

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