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«L’Italia ha scelto noi e non la tradiremo»: chi è Giorgia Meloni?

Leader del partito vincitore di queste elezioni, romana doc dalla Garbatella, ministra a 31 anni. Pronta per governare il Paese
La leader di Fdi Giorgia Meloni in aula alla Camera, durante le votazioni sul Decreto Aiuti-bis, il 15 settembre 2022.
La leader di Fdi Giorgia Meloni in aula alla Camera, durante le votazioni sul Decreto Aiuti-bis, il 15 settembre 2022. Credit: ANSA/GIUSEPPE LAMI
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26 settembre 2022 Aggiornato alle 11:00

“Sono Giorgia, sono una madre, sono cristiana”. Era il 2019 e con queste parole Giorgia Meloni sbancava i social tra parodie, meme e applausi. Oggi sono passati 3 anni e Meloni è alla guida di Fratelli d’Italia, il partito vincitore di queste elezioni.

«Questo è il tempo della responsabilità il tempo in cui se si vuole far parte della storia si deve capire quale responsabilità abbiamo verso decine di milioni di persone, perché l’Italia ha scelto noi e non la tradiremo come non l’abbiamo mai tradita», ha dichiarato.⁠

«Il fatto che Fdi sia primo partito significa tante cose per tanti di noi: questa è sicuramente una notte di orgoglio, di riscatto, di lacrime, abbracci, sogni - ha aggiunto - Però quando questa notte sarà passata dovremo ricordarci che non siamo a un punto di arrivo ma di partenza e da domani dobbiamo dimostrare il nostro valore. Questo è il tempo della responsabilità, il tempo in cui se si vuole far parte della storia si deve capire quale responsabilità abbiamo verso decine di milioni di persone perché l’Italia ha scelto noi e non la tradiremo come non l’abbiamo mai tradita».

Ma quali sono state le prime prese di posizione di Meloni? Com’è arrivata a diventare vicepresidente della Camera nel 2006 a soli 29 anni? Per capirlo bisogna riannodare i fili e partire dal principio. Dalla Garbatella.

Gli inizi

In un’intervista al Giorno la stessa Meloni raccontava così i suoi primi passi: “Mio padre non lo vedo da molto tempo. Mia madre è di destra, ma non è mai stata una militante. Io nel 1992 cercai la sede più vicina del Fronte della gioventù e scoprii che era dietro casa mia. Avevo quindici anni. Entrai nella sede. Erano tutti uomini e da allora ho iniziato a fare politica”.

La carriera politica di Meloni è da subito promettente: nel 1996 diviene responsabile nazionale di Azione Studentesca, il movimento studentesco di Alleanza nazionale (An) mentre nel 1998 è eletta consigliere della Provincia di Roma per An, rimanendo in carica fino al 2002. Nel frattempo la futura leader di FdI scala le posizioni della destra giovanile: nel 2000 diviene dirigente nazionale di Azione Giovani e nel febbraio 2001 Gianfranco Fini, presidente di Alleanza Nazionale, la nomina coordinatrice del comitato nazionale di reggenza di Azione Giovani.

Le prime battaglie

Le prime lotte di Meloni sono rivolte proprio ai suoi coetanei. Nel 2000 incita gli studenti a boicottare i libri di testi delle scuole superiori definiti ’‘faziosi e dal costo elevato’’. Quella contro i libri di testo “strumenti di propaganda della sinistra” e “troppo cari” sarà una battaglia che vedrà Meloni battibeccare non solo con i ministri dell’Istruzione, ma anche con le organizzazioni universitarie di sinistra Uds e Udu. Una lotta che però non le impedisce di invitare gli studenti di sinistra a una manifestazione congiunta contro il terrorismo subito dopo l’attentato dell’11 settembre 2001. Un’attenzione quella verso il dialogo con l’avversario che contraddistingue tuttora Meloni come dimostrato dal suo invito al segretario del Pd Enrico Letta alla festa nazionale di Fratelli d’Italia nel 2021.

Ma la scuola non è l’unico fronte che vede impegnata Meloni in quegli anni. Ci sono anche argomenti ben più pop. Come Sanremo: nel 2001 l’allora coordinatrice di Azione giovani interviene per dire di condividere l’appello di Caterina Caselli rivolto all’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi affinché partecipi al Festival di Sanremo. Nello stesso intervento, Meloni metteva però in guardia dal vero problema delle case discografiche dell’epoca: la pirateria. Un fenomeno dovuto, secondo lei, “all’eccessivo prezzo dei cd” e da combattere “con campagne di sensibilizzazione nelle università e nelle scuole”.

Dalla musica al cinema. L’inizio degli anni Duemila vede il trionfo della trilogia cinematografica “Il signore degli anelli” tratto dai libri di Tolkien e Meloni non resiste alla tentazione di far notare come il successo della saga sia dovuto anche ai giovani di destra che trovavano nel fantastico mondo di Tolkien nella terra di mezzo, un mondo di ideali e valori che “negli anni ‘70 non andavano di moda’’.

Per lei “Tolkien e la Compagnia dell’Anello hanno rappresentato e rappresentano un punto di riferimento esistenziale per quei ragazzi e adulti che leggendo tra le righe della sua opera hanno colto il significato più profondo, un’indicazione sul cammino, sul viaggio appunto da intraprendere per raggiungere quella terra di mezzo mitica che altro non è che la società europea, la civiltà europea come Tolkien la immaginava e sognava’’. In onore di Tolkien, Azione giovani organizza anche mostre e giochi di ruolo fantasy.

Nel frattempo il tema della musica torna prepotentemente nel dibattito giovanile. L’allora ministro dei rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi propone di chiudere in anticipo le discoteche per evitare le perdizioni giovanili. La risposta di Meloni, che pur, in quanto esponente di An, è alleata di governo di Giovanardi, è molto critica. Nasce la campagna nazionale ’‘Ballo non sballo’’ con lo slogan “Né Jovanotti, né Giovanardi, ma solo Giovani”. L’intento è quello di convincere sia i giovani sia il ministro che ci si possa divertire nei locali notturni anche senza fare uso di alcol o droghe. Celebre rimarrà l’invito rivolto dai giovani meloniani a Giovanardi: “Vieni a ballare con noi”.

L’ascesa politica fino a oggi

L’ascesa di Meloni intanto prosegue inarrestabile: nel 2004 è eletta presidente di Azione Giovani durante il congresso nazionale di Viterbo, a capo della lista “Figli d’Italia”, diventando la prima presidente donna di un’organizzazione giovanile di destra. Fresca del nuovo incarico, dà il suo contributo in vista delle politiche del 2006 che vedono confrontarsi Silvio Berlusconi per il centrodestra e Romano Prodi per il centrosinistra.

Per fermare l’avanzata delle sinistre Meloni le prova tutte. Anche in cucina. Nel 2005, durante una manifestazione di An, i suoi militanti distribuiscono barattoli di concentrato di pomodoro con impresso il volto del leader dell’Ulivo. La spiegazione di Meloni è semplice: ’‘Prodi è un qualcosa che già conosciamo, che già abbiamo visto e che ha già fallito. È passato, e l’unica passata Prodi che potremmo volere è quella di pomodoro’’.

Alla fine Prodi passa e vince le elezioni. Ma Meloni si consola: per la prima volta è eletta in Parlamento. Ma le sorprese non finiscono qui: viene eletta alla vicepresidenza della Camera a soli 29 anni. ’‘Un segnale politico, rivolto alle donne e ai giovani’’, è il suo primo commento raggiante. Alcuni già la idolatrano, ma lei rimane con i piedi per terra: “Sono solo Giorgia” è la sua risposta. Uno slogan che ritoccato, ha fatto la sua fortuna fino a portarla sull’uscio di Palazzo Chigi.

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