Ambiente

La partita a scacchi del rigassificatore

Non solo Piombino, anche Ravenna è entrata nel gioco. E mentre c’è chi scende nelle piazze per protestare, i partiti si sono schierati in vista delle elezioni
Eugenio Giani dopo la sua vittoria ed elezione a Presidente della Toscana nel 2020
Eugenio Giani dopo la sua vittoria ed elezione a Presidente della Toscana nel 2020 Credit: ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI
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13 settembre 2022 Aggiornato alle 11:00

La partita a scacchi sul piano energetico è iniziata da un po’ e Piombino resta al centro della partita. Eppure, gli antefatti di questa partita hanno origini molto lontane: si parte da quella che è soprannominata La Fabbrica, il nome scelto per le acciaierie.

Ma perché Piombino? Intorno a questo enorme polo siderurgico si è sviluppata la città, e oggi quello che resta sono tante ore di cassa integrazione e grandi aree inquinate e da bonificare. Le acciaierie occupano uno spazio grande quasi 12 chilometri quadrati ed è così da metà Ottocento, quando fu la prima in Italia a usare la tecnologia del convertitore Bessemer per ottenere acciaio dalla ghisa.

Negli anni ’80 del secolo scorso ci fu il periodo di massima espansione che durò fino alla privatizzazione della siderurgia italiana negli anni ’90, poi con i privati iniziò l’era dei licenziamenti. I sindacati però reagirono, si unirono in un unico coro, e si passò alla cassa integrazione anche se il declino era ormai iniziato: è sulla scia di quei ricordi che oggi uno degli slogan più usati dai manifestanti contrati al rigassificatore è: “Piombino ha già dato”.

Parallelamente a Piombino, la questione rigassificatore riguarda anche Ravenna. I rispettivi Presidenti di Regione, Stefano Bonaccini per l’Emilia-Romagna ed Eugenio Giani per la Toscana, sono stati nominati Commissari e, anche se gli iter autorizzativi viaggiano parallelamente, i due esiti possono essere opposti.

La posizione dei partiti nella scacchiera sul tema dei rigassificatori galleggianti è molto variegata: il centrodestra non li cita nei programmi, ma in diverse dichiarazioni pubbliche alcuni esponenti si sono detti favorevoli; il Partito Democratico è favorevole a una soluzione temporanea coinvolgendo i territori; il Movimento 5 Stelle non ne parla nei programmi ma li dichiara accettabili sono se contingenti all’emergenza e temporanei; il Terzo Polo si dichiara favorevole.

A questa partita a scacchi vogliono quindi giocare anche i partiti politici in vista delle elezioni ma l’unico che a oggi si è recato nella città toscana è Calenda, leader del Terzo Polo: mercoledì scorso ha avuto una discussione accesa con i “comitati del no” al rigassificatore ed è riuscito, dopo alcune ore di dibattiti, a mettere d’accordo sindacati e portuali, dichiarando che «la questione è fondamentale perché permette di portare 5 miliardi di metri cubi di gas, quasi il 10% del fabbisogno nazionale e proprio quello che facendo i conti potrebbe mancare».

A Ravenna il Sindaco, Michele de Pascale (PD), è a favore del progetto di un rigassificatore che sarà ormeggiato al largo del porto, mentre il Sindaco di Piombino, Francesco Ferrari (FdI) è contrario all’opera: si dichiara pronto a scendere in piazza anche con un governo di centrodestra favorevole. Ma il rigassificatore di Piombino è realizzabile in tempi brevissimi e con un inverno incerto sul piano energetico questa può rivelarsi la mossa vincente: dalla primavera prossima infatti, dichiara la Snam, Società NAzionale Metanodotti, sarà attiva la nave Golar Tundra che per i primi anni dovrà restare operativa ormeggiata nel porto toscano.

In questi ultimi giorni però, il “No” al rigassificatore si è fatto sentire, oltre che nella piazze toscane, anche nella piazza romagnola di Ravenna: Legambiente, Fridays for Future di Ravenna, il Coordinamento ravennate Per il Clima-Fuori dal Fossile, insieme a RECA (Rete Emergenza Climatica e Ambientale dell’Emilia-Romagna) e alla Rete nazionale contro i rigassificatori hanno marciato domenica scorsa sulla costa difronte a quello che è stato individuato come il luogo per il posizionamento della nave Bw Singapore.

La svolta sulla questione Piombino arriverà il 19 settembre quando il Presidente Giani ha fissato una riunione della Conferenza dei Servizi dove si dovrà affrontare la netta contrarietà del Sindaco del Comune di Piombino al rigassificatore. In quella sede si dovrà quindi decidere come andare avanti in vista del 27 settembre, data in cui Giani, in qualità di commissario, dovrà dare, o meno, il nulla osta a tutte le autorizzazioni necessarie.

Non ci resta che attendere la data cruciale per scoprire se questa mossa sarà uno scacco matto nella partita energetica.

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