Ambiente

Parte la Carovana dei ghiacciai

Inizia la terza edizione della campagna itinerante di Legambiente per monitorare lo stato di salute delle coltri bianche di Alpi e Appennini
Credit: EPA/GIAN EHRENZELLER
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17 agosto 2022 Aggiornato alle 13:00

Al via la terza edizione della Carovana dei ghiacciai, la campagna itinerante promossa da Legambiente con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano.

Un viaggio in cinque tappe, dal 17 agosto al 3 settembre, che monitorerà lo stato di salute di una decina di ghiacciai alpini, in parte già sotto la lente dell’edizione 2020 della campagna.

Si partirà dai ghiacciai del Monte Bianco del Miage e Pré de Bar (Valle D’Aosta), proseguendo con i ghiacciai del Monte Rosa di Indren (Piemonte) fino all’himalayano ghiacciaio dei Forni (Lombardia).

E ancora il ghiacciaio della Marmolada (Veneto-Trentino) per finire con il ghiacciaio del Montasio (Friuli-Venezia Giulia). In ogni tappa monitoraggi, escursioni, momenti di arte e musica con l’obiettivo di far conoscere la montagna di alta quota e raccontare la drammatica regressione dei ghiacciai innescata dal riscaldamento climatico.

«La decisione di ritornare su molti dei ghiacciai visitati due anni fa non è casuale – spiega Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e coordinatrice della campagna – abbiamo seri motivi per credere che la situazione sia peggiorata al di là di ogni razionale previsione».

Ad essere coinvolti testimonial come lo scrittore, giornalista e alpinista Enrico Camanni, il critico cinematografico e direttore artistico Steve Della Casa, la conduttrice televisiva, blogger e imprenditrice Tessa Gelisio, il musicista Martin Mayes e la regina delle ciaspole Isabella Morlini, tre volte campionessa mondiale di racchette da neve.

Insieme a loro anche Nives Meroi e Romano Benet, la prima coppia di alpinisti, moglie e marito, ad aver scalato tutti i 14 Ottomila – come vengono chiamate le 14 montagne della Terra che superano gli 8.000 metri sopra il livello del mare – senza l’uso di ossigeno supplementare.

Oggi più di 200 ghiacciai hanno lasciato il posto a detriti e rocce a causa della crisi climatica. In diverse aree dell’arco alpino si è superata la soglia dei 100 giorni senza pioggia, con livelli di innevamento ai minimi storici e temperature che nelle Alpi stanno crescendo a una velocità doppia rispetto alla media globale: a fine luglio sulle Alpi svizzere si è registrato lo zero termico a 5.184 metri.

Il rapido ritirarsi delle fronti glaciali non comporta solo perdita di paesaggio e biodiversità, ma equivale alla scomparsa di importanti riserve di acqua dolce. Inoltre il permafrost, degradandosi, causa instabilità sui versanti con pesanti rischi per le infrastrutture di alta quota.

«A poco più di un mese dalla tragedia della Marmolada torniamo a richiamare l’attenzione sull’emergenza climatica che compromette lo stato di salute di tutto il nostro arco alpino – dichiara Giorgio Zampetti, direttore nazionale Legambiente –. Incendi, siccità, ondate di calore, eventi estremi sempre più frequenti, temperature record: non c’è più tempo per le nostre montagne, che ci lanciano un SOS forte e chiaro».

«Con la terza edizione di Carovana dei ghiacciai vogliamo tornare a fornire dati ed elementi concreti per chiedere al governo italiano di spingere l’acceleratore per arrivare a emissioni di gas a effetto serra nette pari a zero nel 2040 – conclude Zampetti – e di dotarsi di un piano di adattamento al clima per tutelare i territori e le comunità. A partire dalle aree più colpite, come le Alpi».

Chi vuole sostenere le attività di Legambiente e del suo Osservatorio sull’impatto dei mutamenti climatici può versare un contributo libero attraverso la pagina sostieni.legambiente.it/carovana-ghiacciai

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