Ambiente

Il Disney Vip tour che inquina l’ambiente

La bucket list adventure, dal costo di 110.000 dollari a persona e riservata a 75 partecipanti, avrà una durata di 24 giorni e comprenderà 12 resort Disney in sei Paesi di tre continenti. Producendo 6,2 tonnellate di carbonio per ogni ospite
Credit: Brian Mcgowan
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
18 agosto 2022 Aggiornato alle 11:00

Per impedire che il cambiamento climatico spazzi via la Terra come la conosciamo, ognuno di noi deve fare la sua parte.

Questa – innegabile – verità, però, rischia non solo di spostare l’attenzione sui comportamenti individuali piuttosto che sulle modifiche strutturali urgenti e necessarie, ma anche di focalizzare l’attenzione sulle persone comuni, il famoso 99%, ignorando quanto l’1% della popolazione, quella (stra)ricca e privilegiata, stia incidendo, e non in meglio, sui destini del Pianeta.

Così, mentre noi dobbiamo sentirci in colpa se facciamo una doccia in più o se non resistiamo all’impulso di accedere il condizionatore mentre subiamo gli effetti di quella che sarà solo una delle ondate di caldo con cui dobbiamo prepararci a convivere, celebrities e vecchi e nuovi milionari si lanciano nello spazio per divertimento, percorrono in jet privato distanze infinitesimali – emblematici i 3 minuti di volo di Kylie Jenner per percorrere poco più di 60 km – e, più in generale, inquinano 30 volte oltre il limite di sicurezza di 1,5°.

Secondo le stime, tra meno di 10 anni saranno responsabili del 16% di tutto l’inquinamento globale, mentre già nel 2018 questi «super-emettitori» che volano frequentemente sono stati responsabili della metà di tutte le emissioni di carbonio dell’industria aeronautica.

Invece di lavorare per ridurre le emissioni del 97% entro il 2030 per invertire la rotta, come indicato da uno studio Oxfam, però, i Vip e le aziende che li coccolano sembrano determinati a rendere ancora più incisivo il proprio impatto ambientale. Non si spiega altrimenti la scelta di Disney, che ha lanciato uno speciale Vip tour che produrrà 6,2 tonnellate di CO2 per ogni ospite, 20 volte di più di quello una persona di un Paese a basso reddito emette in un anno.

La “bucket list adventure”, dal costo di 110.000 dollari a persona e riservata a 75 fortunati, avrà una durata di 24 giorni e comprenderà 12 resort Disney in sei Paesi localizzati in tre diversi continenti.

Il tour – già al completo – partirà da Los Angeles il 9 luglio 2023; i partecipanti viaggeranno su un Boeing 757 “con configurazione Vip” fino a San Francisco, poi a Tokyo via Anchorage, a Shanghai e Hong Kong, Agra in India, Il Cairo, Parigi e infine arriveranno a Orlando, in Florida.

Un incredibile giro intorno al mondo, per un totale di 19.600 miglia (31.500 km), che richiederà un’enorme quantità di carburante e rilascerà nell’atmosfera preoccupanti quantità di CO2.

Secondo un’analisi del gruppo Transport & Environment (T&E) riportata dal Guardian, si parla di 462 tonnellate di anidride carbonica – 6,2 per ogni partecipante – più di quanto la maggior parte delle persone nel mondo emette in un anno intero.

Nel 2019, infatti, secondo i dati della Banca Mondiale le emissioni medie annue pro capite in un paese a basso reddito sono state di 0,3 tonnellate, mentre a livello globale l’impronta di carbonio media annua è stata di 4,5 tonnellate pro capite. Un dato che dovrebbe essere dimezzato al più presto: per mantenere l’incremento delle temperature sotto 1,5°C, infatti, ogni persona sulla Terra dovrebbe emettere una media di appena 2,3 tonnellate di CO2 all’anno entro il 2030. Ogni partecipante al VIP Tour di Disney, invece, produrrà tre volte tanto questa cifra, e lo farà in nemmeno un mese.

«È sconcertante che le aziende non stiano facendo di più per sostenere gli sforzi globali per raggiungere lo zero netto. Questo è un esempio eclatante di emissioni irresponsabili e non è l’unico. Le aziende di tutto il mondo devono affrontare il proprio impatto sulle emissioni di carbonio», ha detto al Guardian Sam Nadel, capo delle relazioni con il governo di Oxfam.

«Le emissioni del 10% più ricco della popolazione da sole potrebbero mandarci oltre il limite concordato di 1,5 gradi nei prossimi nove anni, mentre in confronto la metà più povera della popolazione mondiale emetterà ancora molto meno. Questa disuguaglianza lascia i più poveri e vulnerabili ad affrontare le devastanti conseguenze del nostro pianeta surriscaldato».

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