Ambiente

Greenwashing: si dimette l’ad di Dws

Gli uffici di Deutsche Bank e Dws sono stati perquisiti, dopo una serie di indagini per informazioni ingannevoli sugli investimenti green
Asoka Wohrmann, ad dimissionario di Dws.
Asoka Wohrmann, ad dimissionario di Dws.
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
1 giugno 2022 Aggiornato alle 17:00

L’amministratore delegato della principale società di gestione patrimoniale tedesca Dws, controllata di Deutsche Bank, uno dei principali gruppi bancari mondiali con sede centrale a Francoforte sul Meno, in Germania, lascerà il suo incarico per uno scandalo legato a accuse di greenwashing.

In una dichiarazione pubblicata mercoledì mattina, Dws ha riferito che Asoka Wöhrmann, ceo dalla fine del 2018, si dimetterà il 10 giugno, il giorno dopo l’assemblea annuale degli azionisti del gruppo. «Le accuse sono diventate un peso per l’azienda e per la mia famiglia», avrebbe detto l’ex Dws.

L’agenzia internazionale Bloomberg spiega che nella giornata di martedì i pubblici ministeri tedeschi avevano dichiarato che erano emerse «prove fattuali sufficienti» che dimostravano che i fattori Esg, quelli ambientali, sociali e di governance, non erano stati «affatto presi in considerazione in un gran numero di investimenti», diversamente da quanto dichiarato nei prospetti di vendita dei fondi Dws.

Circa una cinquantina di poliziotti tedeschi avrebbero effettuato un’incursione negli uffici di Francoforte della società e di quelli della stessa Deutsche Bank, non accusata direttamente, ma che detiene poco meno dell’80% di Dws: i giudici hanno fatto scattare le perquisizioni senza avvertire le due società e dopo aver indagato per mesi sui fondi green di Dws.

L’anno scorso la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti, l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori, e BaFin, l’omologa tedesca di vigilanza finanziaria, avevano avviato indagini separate basandosi sulle parole di un informatore che accusava l’azienda di aver fuorviato gli investitori.

A marzo del 2021 Desiree Fixler, ex responsabile globale della sostenibilità di Dws, era stata licenziata proprio da Wöhrmann: la donna, assunta l’anno precedente per aumentare l’attenzione su questioni ambientali, sociali e di governance del gruppo, sosteneva di essere stata licenziata per aver segnalato evidenti discrepanze tra le affermazioni pubbliche di Dws in merito alle sue capacità Esg e alle sue procedure interne.

Fixler riteneva che il rapporto annuale del 2020 fosse stato “gonfiato”: secondo Dws oltre la metà degli asset del gruppo da 900 miliardi di dollari erano stati investiti utilizzando criteri ambientali, sociali e di governance.

A seguito del reclamo di Fixler, Dws aveva cambiato i suoi criteri Esg e nel rapporto annuale del 2021, pubblicato a marzo 2022, aveva riportato solo 115 miliardi di euro di “attività green” per il 2021, il 75% in meno rispetto a un anno prima, quando aveva parlato di ben 459 miliardi di euro.

Dalle accuse di greenwashing di Fixler erano partite le varie indagini legali e regolamentari negli Stati Uniti e in Germania, cosa che aveva danneggiato il valore delle azioni di Dws. Fixler aveva citato in giudizio Dws per essere stata licenziata ingiustamente, ma a gennaio del 2022 aveva perso la causa “per motivi che non era stato possibile rivelare immediatamente perché le parti non erano presenti”, riporta Bloomberg.

Intanto, questa mattina le azioni di Dws sono scese del 6% a Francoforte. L’azienda ha dichiarato che a sostituire l’ex a sarà Stefan Hoops, che dirige la divisione Corporate banking di Deutsche Bank dal 2019.

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