Culture

Audiolibri: amiche balene, vecchie e nuove generazioni iraniane, buchi neri spaventosi

L’incontro di un analista finanziario londinese e un cetaceo in un paesino della Cornovaglia. Quattro decenni di rivoluzioni e storie in Iran attraverso le voci di genitori e figli. Un manuale di sopravvivenza al fenomeno più misterioso dell’universo
Da "La balena alla fine del mondo" di John Ironmonger
Da "La balena alla fine del mondo" di John Ironmonger

I dati Nielsen lo confermano: gli ascoltatori italiani di audiolibri sono in aumento. E se tra loro ci sei anche tu, allora ecco alcuni titoli nuovissimi disponibili sulle piattaforme che non puoi perderti.

La balena alla fine del mondo di John Ironmonger tradotto da Simona Garavelli e letto da Andrea Oldani (Edizioni Bollati Boringhieri, Audiolibri Salani)

Nel piccolo paese di St. Piran, in Cornovaglia, un puntino sulla mappa dove nessuno arriva mai, si festeggia annualmente la festa della Balena; le 12 ore di questo audiolibro raccontano le origini piuttosto complesse di questa ricorrenza.

Tutto è iniziato con l’arrivo di Joe Haack, un analista finanziario della city londinese; grazie a un software dedicato alle previsioni di borsa di sua invenzione, ha scoperto l’arrivo della fine del mondo.

Giunto in fuga a St. Piran, si trova a dover affrontare questo evento non con i soliti colleghi della banca di investimento, ma con pescatori, una maestra, scrittori, un medico in pensione, un vagabondo, un’infermiera, la civetta del paese e suo marito il Pastore… più un silenzioso ma determinante cetaceo.

In questo romanzo si scontrano due visioni del mondo: quella legata al profitto e quella che crede fermamente nella collaborazione tra esseri viventi, umani e e animali.

Di notte tutto è silenzio a Teheran di Shida Bazyar tradotto da Lavinia Azzone, leggono Riccardo Riccobello e Dalal Souleiman (Fandango libri edizioni, Esclusiva Audible)

Questo romanzo parla di rivoluzione, ideali, violenza e diritti mancati in Iran. 4 decenni: 1979, 1989, 1999 e 2009 per narrare la storia di un popolo, quello iraniano; 4 voci: padre, madre, figlia maggiore, fratello di mezzo (e un epilogo dedicato alla piccola Tara); 2 continenti differenti.

Di notte tutto è silenzio a Teheran recita il titolo del romanzo di Shida Bazyar; di giorno no. Si scontrano idee e voci, visioni del mondo inconciliabili, urlano i bambini e i guardiani della rivoluzione fanno il loro “sporco lavoro”.

Beshar ha vissuto nella generazione in cui si sembrava che tutto potesse cambiare, che anche in Iran il sole dell’avvenire potesse splendere. Invece la sua famiglia si è dovuta nasconder e poi fuggire in Germania. Il suo racconto è quello dei tempi della rivoluzione del 1979. I suoi ideali non sono serviti a evitare l’instaurazione del nuovo regime, quello religioso e violento dell’Ayatollah Khomeynī.

Beshar e Nahid hanno vissuto in clandestinità, finché non sono stati costretti a scappare in Germania. Da qui il racconto prosegue con la voce di Nahid che nel frattempo ha partorito 3 figli, 2 in Iran e uno in Germania: è il 1989 nella parte ovest del Paese. La vita da rifugiati con un passato così denso alle spalle è incomprensibile anche agli amici tedeschi, ma i ragazzi crescono inconsapevoli e con la leggerezza dell’infanzia.

Laleh è la prima (siamo nel 1999) e durante l’ora di storia si accorge di non sapere nulla del suo Paese d’origine; così la madre la porta a conoscere il resto della famiglia. Poi, nel 2009, sarà Mo (Mourad), il figlio di mezzo, a rendersi conto che nella storia della sua famiglia c’è qualcosa di speciale.

Lotta, libertà, violenza, peso della diversità di quando non si appartiene a nessuna Nazione (o meglio, si appartiene a un Paese in cui il Governo non ti vuole): queste sono le tematiche di Di notte tutto è silenzio a Teheran, un importantissimo romanzo capace di far raccontare uno Stato in modo poetico.

Manuale di sopravvivenza ai buchi neri. Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul fenomeno più misterioso dell’universo di Janna Levin, tradotto da Giovanni Malafarina letto da Renata Bertolas (Edizioni il Saggiatore, Audible)

Al centro della nostra galassia non c’è il Sole come credevano gli antichi, ma un enorme buco nero denominato Sagittarius A. Ma niente panico! Un buon modo per tranquillizzarsi è prendere un bel respiro e ascoltare l’audiolibro Manuale di sopravvivenza ai buchi neri: ci pensa lui a rimettere tutto in prospettiva. Con esempi pratici tratti dalla vita di tutti i giorni, questo libro spiega tutto ciò che c’è da sapere su questi affascinanti corpi celesti.

Nel 1967 il fisico americano John A. Wheeler dichiarò che i buchi neri assomigliano un po’ allo Stregatto, solo che questo quando sparisce lascia il sorriso, mentre i buchi neri lasciano l’attrazione gravitazionale.

Scopriamo poi che questi corpi celesti sono “pieni di vuoto” e assomigliano al Tardis del dr. Who: sono più grandi dentro che fuori. Inoltre per gli appassionati di fisica, Janna Levin racconta di come le spiegazioni di ciò che potrebbe accadere dentro un buco nero si differenziano tra fisica classica e fisica quantistica; a ogni modo è meglio non entrarci di proposito.

Dobbiamo dunque preoccuparci di cadere dentro Sagittarius A? Spoiler, no: ci scontreremo prima con la galassia di Alpha centauri, ma succederà comunque tra tantissimi anni.

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