Diritti

Richieste di asilo Ue: nel 2023 sono aumentate del 18%

Secondo l’European Union Agency for Asylum, lo scorso anno le domande hanno toccato quota 1,14 milioni: la Germania è il Paese che ne riceve di più
Credit: ANSA/OXFAM 
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1 marzo 2024 Aggiornato alle 13:00

Nel corso del biennio 2022-2023 si è registrato un considerevole aumento delle richieste di asilo da parte di rifugiati alla ricerca di una nuova vita al sicuro nell’Unione europea: tra questi, la maggior parte erano siriani e afghani, ma non solo. Il Report 2023 della Fondazione Migrantes spiega come solo durante i primi 6 mesi del 2023 i richiedenti asilo hanno toccato quota 474.000: 133.000 siriani e 114.000 provenienti dall’Afghanistan. Lo scorso anno il popolo turco ha rappresentato un terzo del numero complessivo delle domande di asilo ed è stato protagonista di un aumento pari all’82%.

Stiamo assistendo a una nuova crisi migratoria? Probabilmente sì, perché quello degli ultimi 24 mesi è stato certamente il flusso migratorio più consistente dopo quello del 2015-2016. Secondo l’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo il numero di domande nel 2023 è aumentato del 18% raggiungendo la soglia di 1,14 milioni.

Sicuramente queste cifre fomenteranno ulteriormente il dibattito, già piuttosto acceso, in materia di immigrazione. Quest’anno, infatti, si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. I partiti di estrema destra cercheranno di porre un freno ai flussi migratori che, tra l’altro, dopo il 7 ottobre, con l’inizio del conflitto Israele-Hamas che ha generato 1,7 milioni di sfollati, si sono notevolmente rafforzati. In soli 3 mesi, infatti, sono state circa 11.600 le domande di asilo da parte di palestinesi.

A questi numeri dobbiamo sommare quelli inerenti l’ingresso in Unione europea delle persone fuggite dall’Ucraina da quando è iniziato il conflitto con la Russia, due anni fa: i rifugiati ucraini non hanno bisogno di presentare una domanda ufficiale di asilo. Al momento sono poco meno di 4,5 milioni gli ucraini residenti in Europa: in questo caso, troviamo sul podio dell’accoglienza la Germania.

Frontex, l’Agenzia governativa europea della guardia di frontiera e costiera, lo scorso gennaio ha dichiarato di aver registrato il numero più elevato di attraversamenti irregolari delle frontiere dal 2016 e ha ribadito che il flusso migratorio sta coinvolgendo soprattutto Germania, Spagna e Francia.

Questa notizia ha naturalmente contribuito ad accendere ulteriormente il dibattito sul controllo delle frontiere e sulla limitazione degli accessi, soprattutto quando irregolari: esistono già alcune situazioni “limite”, nell’isola di Lampedusa e nell’isola El Hierro dell’arcipelago canario, Spagna.

La maggioranza delle richieste di asilo sono state indirizzate alla Germania

La Germania al momento è il Paese che riceve la maggior parte delle richieste di asilo. Questo si era già verificato in passato ed è una realtà che si è riconfermata anche nel 2023, anno in cui lo Stato ha conosciuto un incremento del 50% dell’immigrazione rispetto al 2022. Qui è confluito quasi un terzo della quantità totale delle domande dell’ultimo biennio.

L’ex aeroporto Tegel, adibito a centro di accoglienza nel 2022 agli esordi della guerra Russia-Ucraina, ormai si è trasformato nel più grande campo profughi del Paese in cui risultano essere residenti circa 5.000 rifugiati e richiedenti asilo. La struttura di Tegel è stata ampliata in più di una occasione negli ultimi anni e oggi è in grado di ospitare 7.000 persone. Ma si è già stabilito che non sarà ulteriormente ingrandita.

Nel 2023 quasi 300.000 persone hanno fatto richiesta di asilo in Germania e questo numero impressionante è (per ora) secondo solo alla situazione verificatasi nel 2015, anno in cui il Paese aveva accolto oltre 1 milione di profughi, prevalentemente siriani.

Ma la macchina dell’accoglienza tedesca è in seria difficoltà. Queste cifre stanno ingolfando il sistema che non è più in grado di garantire la buona integrazione delle persone migranti. Tutto questo ha portato il Parlamento tedesco ad approvare lo scorso ottobre il pacchetto del Governo Scholz per inasprire i termini per l’accoglienza dei richiedenti asilo.

La situazione in Italia

Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, l’Italia ha accolto circa 175.000 profughi. In generale, nel 2023 i richiedenti asilo sono aumentati quasi del 70% rispetto al 2022: al primo gennaio 2023 il Belpaese contava sul suo territorio 350.000 persone con regolare permesso di soggiorno per motivi di asilo e protezione sussidiaria, ovvero all’incirca lo 0,6% di tutta la popolazione nazionale.

I dati Eurostat pubblicati a inizio 2024 mostrano che solo nei primi 8 mesi del 2023 l’Italia ha ricevuto 82.800 richieste di accoglienza, contro le complessive 84.300 registrate nell’intero 2022. In particolare, il flusso migratorio del 2023 è stato composto prevalentemente da persone provenienti da Bangladesh, Egitto e Pakistan.

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