Diritti

Immigrazione Europa: 519.000 domande di asilo nel 2023

Nella prima metà dell’anno, le richieste sono aumentate del 28% rispetto allo stesso periodo del 2022, con un tasso di risposta positiva del 41%. I dati dell’European Union Agency for Asylum
Credit: Jesus Merida/SOPA Images via ZUMA Wire
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12 settembre 2023 Aggiornato alle 15:00

Le domande di asilo registrate nei Paesi dell’Unione europea, in Norvegia e in Svizzera nella prima metà del 2023 sono salite a 519.000, in aumento del 28% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo (European Union Agency for Asylum - Euaa) ha fatto sapere che “sulla base delle tendenze attuali le domande potrebbero superare il milione entro la fine dell’anno”.

I Paesi Ue, però, sono in difficoltà nella gestione delle richieste. Il numero di casi in attesa di decisione è aumentato del 34% nel 2023, così come è cresciuto il numero di richieste di asilo in attesa di risposta dalle autorità da più di 6 mesi. Secondo le rivelazioni pubblicate da Politico, la riforma europea sui migranti si pone come obiettivo elaborare ogni domanda presentata alla frontiera entro 12 settimane, attraverso una procedura di asilo più rigorosa effettuata direttamente al confine, che potrebbe prevedere in alcuni casi un periodo di detenzione per i migranti.

Nel suo report annuale, l’Euaa spiega che i ritardi sono dovuti al fatto che gli Stati europei faticano a far fronte ai crescenti arrivi di migranti, tanto che nel giugno 2023 l’Agenzia è intervenuta per offrire assistenza operativa a 13 Paesi membri (tra cui l’Italia) prevista in casi di “sfide migratorie sproporzionate”.

Frontex annuncia, d’altra parte, che gli arrivi in Europa per il 2024 sono destinati ad aumentare. “È probabile”, si legge nell’ultimo report pubblicato, che le rotte del Mediterraneo orientale e del Mediterraneo centrale “vedranno una maggiore attività migratoria e una proporzione più elevata dei flussi migratori complessivi verso le frontiere esterne dell’Ue”.

A crescere sono state soprattutto le richieste di asilo di migranti provenienti dai paesi dell’Africa sub-sahariana, in particolare da Guinea e Costa d’Avorio: queste ultime sono state 9.300, più del doppio rispetto al 2022, mentre le domande avanzate dai cittadini guineani 8.700 (un aumento pari al 60%). Nello stesso periodo, le partenze di migranti dai Paesi nordafricani lungo la rotta del Mediterraneo centrale sono cresciute “vertiginosamente”.

Come avviene da molti anni, la maggioranza degli ivoriani continua a presentare domande in Francia, ma il recente aumento delle richieste si è verificato soprattutto in Italia. Sono però i migranti siriani a presentare il maggior numero di domande di asilo nei Paesi europei. Dal 2021 a oggi, le loro richieste sono indirizzate principalmente in Germania, dove il 62% di tutte le domande arrivate quest’anno ha ricevuto risposta già nella prima metà del 2023.

Non tutte le richieste d’asilo, però, vanno a buon fine. Finora, delle decisioni sul riconoscimento di asilo adottate in primo grado in Europa, circa il 41% ha concesso lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria ai migranti che ne hanno fatto richiesta. I tassi di riconoscimento per molte cittadinanze sono rimasti in linea con le tendenze del passato, come nel caso di siriani e afgani, che nel 95% e nel 58% dei casi continuano a ricevere la protezione internazionale.

Tuttavia, alcuni tassi di riconoscimento hanno subito cambiamenti significativi: ai richiedenti turchi da 4 anni la concessione della protezione internazionale è meno frequente, mentre per russi e iraniani è aumentata.

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