Diritti

Alabama: gli embrioni criocongelati sono “bambini”

Lo ha stabilito una sentenza della Corte Suprema dello Stato sulla base del Wrongful Death of a Minor Act. Una decisione che potrebbe segnare la fine dei trattamenti di procreazione medicalmente assistita
Credit: Wikipedia.org  

Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
1 marzo 2024 Aggiornato alle 07:00

Gli embrioni criocongelati fuori dall’utero sono “bambini”. Lo ha stabilito la Corte Suprema dell’Alabama, in una sentenza che rischia di pregiudicare la possibilità di accedere ai trattamenti di fecondazione assistita nello Stato.

I giudici sono stati chiamati a decidere in merito a una causa intentata da 3 coppie che avevano intrapreso un percorso di procreazione medicalmente assistita

(Pma) presso una clinica di Birmingham dove, nel 2020, si è verificata una violazione della sicurezza che ha portato alla distruzione dei loro embrioni criocongelati: un paziente è entrato nell’area di stoccaggio per sequestrarli, ma le temperature gelide gli hanno bruciato la mano, facendoli cadere a terra.

Invece di intentare una causa per negligenza all’ospedale e nonostante le coppie avessero firmato contratti che consentivano alla clinica di distruggere i loro embrioni in varie circostanze “[ciascun] gruppo di querelanti ha affermato pretese ai sensi della legge sull’illecita morte di un minore dell’Alabama”: il Wrongful Death of a Minor Act, che consente ai genitori di un bambino deceduto di ottenere il risarcimento dei danni per la morte del figlio.

Con 7 voti a favore e 2 contrari, la Corte ha stabilito che gli embrioni erano “bambini extrauterini”, ovvero “bambini non ancora nati che si trovano al di fuori dell’utero biologico nel momento in cui sono stati uccisi”, e che il Wrongful Death of a Minor Act si applica a tutti i bambini non ancora nati, “indipendentemente dalla loro ubicazione”.

“La frase ‘minorenne’ significa nel caso di omicidio colposo di minorenne la stessa cosa che nel linguaggio quotidiano: ‘un membro individuale della specie umana non ancora nato o nato di recente’, dalla fecondazione fino all’età della maggioranza”, ha scritto il giudice Jay Mitchell.

“Niente nella legge restringe tale definizione ai bambini non ancora nati che sono fisicamente ‘in utero’. Invece, la legge fornisce una causa di azione per la morte di qualsiasi ‘figlio minore’, senza eccezioni o limitazioni”.

Non solo: la Corte sostiene che la Costituzione dell’Alabama richiede che gli embrioni congelati siano considerati bambini, citando un emendamento del 2022 che “riconosce, dichiara e afferma che è politica pubblica di questo Stato garantire la protezione dei diritti del nascituro in ogni modo e misure legittime e appropriate”. Senza dimenticare l’emendamento del 2018 secondo cui “anche prima della nascita, tutti gli esseri umani portano l’immagine di Dio, e le loro vite non possono essere distrutte senza cancellare la sua gloria”.

Gli effetti sulla possibilità di accedere alla fecondazione in vitro potrebbero essere drammatici. La clinica della fertilità della University of Alabama a Birmingham ha già annunciato di aver smesso di offrire le procedure: “Dobbiamo valutare la possibilità che i nostri pazienti e i nostri medici possano essere perseguiti penalmente o subire danni punitivi per aver seguito lo standard di cura per i trattamenti di fecondazione in vitro”, si legge in un comunicato. Altre cliniche nello stato potrebbero presto fare lo stesso. Ma anche se così non fosse, la decisione della Corte potrebbe rendere impossibile continuare a offrire questo tipo di trattamenti.

«Se un embrione è una persona, ovviamente non è chiaro se sia consentito donare quell’embrione per la ricerca o distruggerlo», ha detto a Npr Mary Ziegler, professoressa di diritto dell’UC Davis. «Potrebbe anche non essere possibile creare embrioni che non si impiantano in un particolare ciclo di fecondazione in vitro». Se la crioconservazione non sarà più un’opzione, i medici saranno costretti a trasferire più embrioni, senza considerare le condizioni dei singoli pazienti.

Alcuni gruppi per i diritti riproduttivi temono anche che la sentenza possa essere usata come arma nei casi di mancato impianto dopo il transfer. Altri sostengono che la sentenza potrebbe costringere le persone a mantenere i propri embrioni congelati a tempo indeterminato, creando un onere finanziario.

“Il mantenimento dell’opinione di maggioranza significherà che la creazione di embrioni congelati finirà in Alabama”, ha scritto Greg Cook, l’unico tra i giudici a esprimere pieno dissenso. “Nessun fornitore medico razionale continuerebbe a fornire servizi per la creazione e il mantenimento di embrioni congelati sapendo che dovrà continuare a mantenere tali embrioni congelati per sempre o rischierà la sanzione di una richiesta di risarcimento”.

Non tutti, però, sono contrari alla decisione della Corte che, vale la pena ricordarlo, si aggiunge alle leggi dello Stato che già vietano completamente l’aborto, restringendo ulteriormente le libertà riproduttive di cittadine e cittadini. A mostrarsi favorevoli alla decisione non sono solo i gruppi religiosi anti-choice e anti-abortisti, ma anche chi tra qualche mese potrebbe (anche se i sondaggi non sono favorevoli) sedere alla Casa Bianca. «Gli embrioni, per me, sono bambini. Quando parli di un embrione, per me stai parlando di una vita», ha risposto alla richiesta di un commento sulla sentenza dell’Alabama Nikki Haley, candidata alle primarie repubblicane contro Donald Trump.

Leggi anche
Embrioni umani sintetici
di Antonio Pellegrino 2 min lettura