Futuro

Sono stati creati i primi embrioni umani sintetici

Non verranno usati clinicamente e non saranno impiantati nell’utero delle pazienti, ma potrebbero aiutare a scoprire l’origine di alcune malattie genetiche e degli aborti spontanei
Credit: Amadei and Handford
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1 luglio 2023 Aggiornato alle 15:00

Per la prima volta nella storia della medicina sono state create, in laboratorio, delle strutture molto simili a embrioni umani partendo da cellule staminali. A farlo è stato un gruppo di scienziati inglesi e statunitensi, e a rendere nota la notizia la professoressa dell’Università di Cambridge e del California Institute of Technology Magdalena Zernicka-Goetz, che ha guidato la ricerca.

Le strutture realizzate non sono dei veri e propri embrioni, dato che non nascono dalla fecondazione di una cellula uovo da parte di uno spermatozoo. Sono piuttosto dei modelli di cellule primitive che presentano tessuti molto simili agli embrioni umani e che per questo daranno importantissime informazioni sull’origine di alcune malattie genetiche e sugli aborti spontanei.

Le cellule staminali utilizzate, indotte a svilupparsi in modo tale da poter dialogare fra loro, possono dare incredibili contributi alla scienza. «Possiamo creare  -  ha raccontato Zernicka-Goetz in una riunione dell’International Society for Stem Cell Research a Boston - modelli simili a embrioni umani mediante la riprogrammazione di cellule staminali embrionali».

Nonostante questa ricerca debba ancora essere pubblicata su una rivista, le possibili polemiche sulle questioni etiche e legali che la riguardano sono già dietro l’angolo: molti Paesi, attualmente, non dispongono di normative legali in merito o di un quadro giuridico che disciplina i modelli di embrioni umani derivati da cellule staminali. A differenza, per esempio, della fecondazione in vitro, regolamentata in molti luoghi al mondo.

«C’è un urgente bisogno  -  ha riferito alla CNN James Briscoe, direttore associato della ricerca presso il Francis Crick Institute  -  di regolamenti che forniscano un quadro per la creazione e l’uso di modelli derivati ​​da cellule staminali di embrioni umani».

Già nel 2022 il gruppo di ricerca era riuscito a ottenere il primo embrione sintetico di topo, con addirittura un cuore pulsante. Gli embrioni umani frutto della ricerca non hanno, ovviamente, un cuore che batte e non presentano un cervello. Tuttavia includono cellule che normalmente formerebbero la placenta e il sacco vitellino.

È bene specificare che questi embrioni non verranno utilizzati clinicamente, non saranno impiantati nell’utero delle pazienti e non verranno utilizzati per sperimentazioni dirette sugli esseri umani, ma grazie ai contributi di questa ricerca la scienza potrebbe finalmente comprendere, tra le altre cose, i motivi per i quali alcuni embrioni a volte non riescono a svilupparsi correttamente, prevenendo anche molti aborti inattesi.

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