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Amelia Earhart, la donna con le ali

Il 2 luglio 1937, l’intrepida pilotessa Amelia Earhart scompariva nel nulla a bordo del suo aereo, il Lockheed 10-E Electra, durante un giro del mondo. Ora qualcuno dice di averlo visto sul fondo del mare…
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3 febbraio 2024 Aggiornato alle 09:00

Le cose che finiscono sono sempre un po’ tristi. La mattina di Natale, un abbraccio in aeroporto, un tardo pomeriggio di fine estate sono cose che vorremmo non finissero mai ma finiscono sempre. Le storie, invece, funzionano al contrario: quelle che non finiscono sono sempre le migliori.

Le storie che non finiscono diventano, in qualche modo, infinite. Ci tengono col fiato sospeso. Cosa sarà successo all’eroe o all’eroina? Dove sono finiti? Nel dubbio, possiamo credere al finale che ci piace di più, possiamo inventare.

C’è una storia che ha quasi cent’anni - 86, per la precisione - e da quasi cent’anni cerca il suo finale. È quella della pilota americana Amelia Earhart, una delle primissime donne aviatrici della storia.

Amelia Earhart è nata nel 1897 ad Atchinson, la capitale del Kansas, lo stato americano dove comincia Il mago di Oz. A differenza di Dorothy, che vola trasportata dalle Scimmie Volanti, la nostra Amelia, per volare, ha usato sempre e solo gli aerei. Ma, credimi, per quei tempi era forse ancora più magico.

La sua storia d’amore col cielo nasce nel 1920, in California. Al costo di un dollaro, Amelia sale a bordo di un biplano e sorvola la città di Los Angeles per dieci minuti. Quei dieci minuti sono come la freccia di Cupido e, da quel giorno in poi, Amelia fa di tutto per ritornare in cielo.

Prende lezioni di volo, poi compra il suo primo biplano. Con quello comincia a battere un sacco di record. Nel 1928, insieme a due compagni di volo, è la prima donna ad attraversare l’Atlantico in aereo. Durante il volo se ne sta sempre seduta al posto del passeggero e all’arrivo, mentre la folla la circonda esultante, sbotta che non è stata nient’altro che “un sacco di patate”.

Non importa, le sue imprese fanno un gran clamore. Amelia comincia a volare da sola e ad aprire nuove rotte nel cielo per le donne che si sentono le ali. È la prima femmina che attraversa da sola gli Stati Uniti, l’Atlantico e che vola da sola tra le Hawaii e la California.

Noi viviamo in un’epoca di turismo aeronautico e di ragazze indipendenti, ma ai tempi di Amelia le cose non stavano così. Le ragazze potevano fare gran poco. Era un’epoca in cui le donne se ne stavano chiuse in casa, portavano delle gonne pesanti e non andavano in giro da sole. Amelia svettava su tutti, libera e sola nella sua tuta da aviatrice. Il continente nuovo che Amelia ha scoperto - e ha fatto scoprire alle donne del suo tempo - è stata la libertà.

Durante un’azzardatissima avventura, però, Amelia è sparita. Avrebbe compiuto 40 anni qualche giorno più tardi. Durante quello che doveva essere un giro del mondo in aereo, lei e il suo compagno di volo spariscono da qualche parte tra Lae, in Nuova Guinea, e l’isola di Howland. Malgrado numerosi tentativi di soccorso, di loro non si è mai saputo nulla e sono stati dichiarati morti.

Negli anni, numerosissimi sono stati i tentativi di ritrovare i loro corpi e il loro aereo. Numerose e fantasiosissime le teorie su quello che era successo. Forse sono vivi! Forse sono stati rapiti dai Giapponesi! L’ipotesi più probabile, però, è la più semplice, anche se è la più complicata da dimostrare: Amelia, il suo copilota e il loro aereo sono finiti in mare.

Questa settimana, una società americana che si occupa di spedizioni sottomarine e che si chiama Deep Sea Vision, ha pubblicato un’immagine scattata a 5000 metri di profondità. L’immagine, che non è proprio una foto ma è stata scattata con un sonar, è sfocata e potrebbe non essere quello che sembra. Quello che sembra, però, è un aereo adagiato in fondo al mare.

La Deep Sea Vision ha frugato 6000 miglia di oceano Pacifico alla ricerca dell’aereo perduto di Amelia Earhart. È stata una missione costosissima e quando questa immagine è venuta fuori, le navi della Deep Sea Vision erano già ripartite. Tony Romeo, il capo della società, ha detto che torneranno quanto prima nel punto in cui è stata scattata per filmare per bene e confermare se, sì o no, si tratta dell’aereo scomparso di Amelia.

In questi 86 anni, non si è mai smesso di cercarla, anche se ormai nessuno crede più in una storia a lieto fine. Tutti, però, hanno bisogno di trovare un finale, un finale solo, a questa storia vertiginosa. Eppure, proprio perché il finale, così come l’aereo, ancora non si trova, la storia di Amelia è rimasta sospesa, sospesa ed eterna. E lei è rimasta lassù, simbolo delle donne libere, sole con le nuvole e i pantaloni, e appartiene ancora al cielo e non al mare.

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