Diritti

India: l’aviazione è donna

Il Paese asiatico è pioniere della parità di genere nella guida degli aerei. Registrando il più alto numero di donne pilota al mondo
Credit: Reuters
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
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16 agosto 2022 Aggiornato alle 07:00

Qual è la nazione con più pilote d’aereo al mondo? La stessa che, nella classifica del World Economic Forum sulla parità di genere, è al 135° posto su 146 nazioni: l’India.

È da decenni che il Paese recluta donne in posizioni Stem, acronimo di Science Technology Engineering Mathematics, cioè in ambito scientifico, tecnologico, matematico e ingegneristico. Secondo l’International Society of Women Airline Pilots , l’India ha la più alta percentuale di pilote donne a livello globale, con circa il 12,4% del totale, rispetto al 5,5% negli Stati Uniti, il più grande mercato dell’aviazione del mondo, e al 4,7% nel Regno Unito.

L’emittente Al Jazeera racconta la storia di Nivedita Bhasin, che nel 1989 divenne la più giovane capitana di linea al mondo, quando ancora le donne non ricoprivano molti ruoli nell’aviazione: all’epoca gli altri membri dell’equipaggio la esortavano a precipitarsi in cabina di pilotaggio per evitare che i passeggeri si innervosissero alla vista di una donna con una tale responsabilità.

Trent’anni dopo, il settore aereo indiano attira gli sguardi ammirati del resto del mondo. Secondo Bhasin le donne indiane sono incoraggiate da una serie di fattori, come i numerosi programmi di sensibilizzazione, le migliori politiche aziendali e il forte sostegno familiare.

Molte, poi, sono state attratte da un’ala del National Cadet Corps, una sorta di programma giovanile istituito nel 1948 in cui gli studenti vengono addestrati a pilotare aerei ultraleggeri. Per rendere più accessibile alle donne la costosa formazione di pilota commerciale, alcuni governi statali la sovvenzionano e numerose aziende offrono borse di studio complete per un corso di 18 mesi presso una scuola di volo indiana e poi le aiutano a trovare lavoro. Ed è dagli anni ‘90 che l’Aeronautica militare indiana recluta donne pilota per elicotteri e aerei da trasporto.

Alcune compagnie aeree locali stanno elaborando politiche per trattenere i talenti femminili. IndiGo, la più grande compagnia aerea locale per il trasporto di passeggeri, ha dichiarato di offrire sia alle donne pilota che a quelle dell’equipaggio la flessibilità necessaria per continuare a lavorare in sicurezza durante la gravidanza: concede 26 settimane di congedo di maternità retribuito, come previsto dalla legge, e offre anche asili nido per la cura dei bambini.

Vistara, compagnia aerea indiana fondata nel 2014, offre la possibilità di svolgere lavori temporanei a terra o ruoli amministrativi, oltre a un congedo di maternità retribuito per sei mesi e un rimborso le spese per l’asilo nido.

Hana Khan, pilota commerciale di una compagnia aerea indiana, ha spiegato a Al Jazeera che alcune compagnie mettono a disposizione un autista e una guardia per accompagnare e riprendere le donne che volano a tarda notte. Ma, oltre alle politiche aziendali, un ruolo rilevante ce l’hanno anche i parenti: spesso le famiglie allargate vivono insieme, i nonni e le zie aiutano a gestire i bambini e la casa, cosa molto utile in un settore che richiede lunghi orari e viaggi regolari lontano da casa.

Nonostante l’alto numero di professioniste indiane in questo settore, in termini assoluti le donne pilota tendono a essere più numerose nei Paesi sviluppati, là dove i mercati delle compagnie aeree sono molto più grandi, come negli Stati Uniti, che hanno un personale totale più numeroso di uomini e donne.

Ma, come ha spiegato a Al Jazeera Michele Halleran, professoressa e direttrice delle iniziative per la diversità presso la Embry-Riddle Aeronautical University in Florida, «negli Stati Uniti la richiesta di un movimento per la diversità nel settore dell’aviazione è iniziata solo ora, a causa della nostra attuale drastica carenza di piloti e tecnici».

L’assunzione di un maggior numero di donne, infatti, può alleviare il deficit di personale che costringe le compagnie aeree a ridurre e cancellare i voli in questo periodo post restrizioni da Covid-19.

Inoltre, secondo alcuni studi le donne pilota hanno meno incidenti di sicurezza: secondo Aviation Safety Network, il sito web che raccoglie e pubblica informazioni sulle collisioni aeree di tutto il mondo, dal 1945 gli Stati Uniti hanno avuto un numero di incidenti aerei mortali quasi cinque volte superiore a quello dell’India, mentre il Regno Unito 15 in più. In parte questa differenza è dovuta al maggior numero di voli rispetto al mercato indiano, ma alcuni studi mostrano che le donne spesso adottano un approccio più misurato al rischio e sono quindi coinvolte in un minor numero di incidenti rispetto agli uomini.

Lo studio intitolato Gender Differences In General Aviation Crashes (Differenze di genere negli incidenti dell’aviazione generale), condotto dall’americana Johns Hopkins University, che ha analizzato i dati relativi agli incidenti di aerei ed elicotteri avvenuti tra il 1983 e il 1997, ha rilevato che il tasso di incidenti dei piloti uomini supera quello delle donne, che causano solo il 3% degli incidenti.

Le donne indiane che hanno avuto successo nel settore aereo stanno educando le ragazze all’aviazione. Harpreet A De Singh, divenuta la prima donna a capo di una compagnia aerea indiana nel 2020, quando assunse la direzione dell’Alliance Air Aviation Limited, conduce programmi di sensibilizzazione nelle scuole per far conoscere alle ragazze le professioni di pilota, tecnico e controllore del traffico aereo.

Alcune neanche sapevano dell’esistenza di una professione simile.

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