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Voli aerei a rischio in Italia domenica 17 luglio per sciopero nazionale. Ma la situazione non decolla neanche nel resto d’Europa: l’aeroporto di Heathrow chiede lo stop alla vendita di biglietti estivi
Credit: Chris Leipelt/ Unsplash
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
16 luglio 2022 Aggiornato alle 17:00

La stagione delle vacanze è ufficialmente iniziata, ma migliaia di viaggiatori non decolleranno.

Non perché costretti alla quarantena (ad alcuni capiterà, ma il Covid-19 è passato in secondo piano, ormai), ma perché il traffico aereo è in tilt per una serie di motivi.

Durante la pandemia, quando le politiche volte a limitare i contagi non permettevano spostamenti da un Paese all’altro, gli aeroporti e le compagnie aeree hanno tagliato migliaia di posti di lavoro. E ora che la domanda di viaggi internazionali è tornata alla normalità, faticano a reclutare personale. E quello che c’è non riceve una paga adeguata per il carico di lavoro svolto, dunque sciopera.

Nei giorni scorsi persino l’aeroporto più grande del Regno Unito, Heathrow, ha avanzato una richiesta estrema alle compagnie aeree: interrompere la vendita di voli estivi.

“Del tutto irragionevole e inaccettabile”, secondo la linea originaria dell’Emirato arabo di Dubai, Emirates, a cui sarebbero state concesse 36 ore per ridurre il numero di passeggeri in partenza, e che avrebbe ricevuto minacce di azioni legali per non aver rispettato il limite.

L’aeroporto, infatti, ha posto un limite giornaliero di passeggeri in partenza: 100.000. In condizioni normali, prima della pandemia, se ne contavano in media dai 110.000 ai 125.000.

In una lettera aperta ai passeggeri, l’amministratore delegato di Heathrow ha scritto che “nelle ultime settimane ci sono stati periodi in cui il servizio offerto raggiungeva livelli inaccettabili: lunghi tempi di coda, ritardi per i passeggeri in cerca di assistenza, bagagli che non viaggiano con i passeggeri o arrivano in ritardo, scarsa puntualità e cancellazioni dell’ultimo minuto”.

E le lamentele sui social network non fanno che confermare la denuncia di John Holland-Kaye, ceo dell’aeroporto dal 2014, che ha “preso la difficile decisione di introdurre un capacity cap con effetto dal 12 luglio all’11 settembre”.

Alcune compagnie aeree hanno seguito le direttive, dando un taglio si voli: EasyJet, il più grande vettore del Regno Unito, British Airways e Virgin Atlantic, per esempio.

“Per mesi abbiamo chiesto alle compagnie aeree di aiutarci a elaborare un piano per risolvere le loro sfide in termini di risorse, ma non erano disponibili piani chiari e ogni giorno che passava il problema è peggiorato”, hanno dichiarato alla Bbc da Heathrow.

Secondo il britannico Guardian, Holland-Kaye avrebbe ricevuto un ultimatum dal Dipartimento dei trasporti del Regno Unito e dalla Civil Aviation Authority, l’autorità che sovrintende alla regolamentazione dell’aviazione civile: entro mezzogiorno di venerdì 15 luglio, il ceo di Heathrow avrebbe dovuto assicurare ai ministri che l’aeroporto disponesse di personale sufficiente per i controlli di sicurezza e per assistere i passeggeri disabili. Ma tutto, per ora, tace.

Il caos aeroportuale non è solo una faccenda londinese: la società di analisi dei dati nel settore dell’aviazione Cirium ha stimato che nel mese di agosto ci saranno 15.788 cancellazioni in Europa, pari al 2% dei voli. Il primato lo detiene Turkish Airlines, con meno 4.408 partenze.

In cima agli aeroporti che si trovano livelli critici c’è quello di Bruxelles, seguito da Francoforte ed Eindhoven, con percentuali di ritardi dal 67 al 72%. In Italia è stato confermato lo sciopero di domenica 17 luglio dei piloti e degli assistenti di volo di Ryanair a causa delle problematiche del trasporto aereo. Durerà 4 ore, dalle 14 alle 18, e secondo l’agenzia Dire toccherà anche i lavoratori di Easyjet e Volotea.

Come si evolverà la situazione nelle prossime settimane? Secondo una direttiva dell’Ente nazionale per l’aviazione civile, i gestori aeroportuali dovrebbero attivare “in modo rigoroso ed efficace tutte le azioni utili per garantire una corretta e tempestiva assistenza ai passeggeri in caso di ritardi e cancellazioni”. Servirebbe un atterraggio di emergenza.

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