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Crimini d’odio Usa: il 10% delle denunce viene dalle scuole

Secondo l’Fbi, la maggior parte degli episodi di violenza legati a razzismo e omofobia sono avvenuti nelle classi elementari e negli istituti secondari
Credit: Zen Chung
Tempo di lettura 3 min lettura
6 febbraio 2024 Aggiornato alle 17:00

Negli ultimi anni i crimini d’odio denunciati nelle scuole statunitensi sono quasi raddoppiati, passando da 700 nel 2018 a 1.336 nel 2022, per un totale di 4.300 reati registrati. Così asili, elementari, licei e università sono diventati i principali luoghi dove le persone nere, ebree e queer sono più esposte a subire violenza, dopo le abitazioni private e le strade.

I dati sono stati pubblicati nel recente rapporto dell’Fbi che, sotto richiesta del Dipartimento di giustizia, ha raccolto le denunce dei crimini d’odio presentate negli ultimi 5 anni negli Stati Uniti. Secondo le rilevazioni, nelle scuole americane si è verificato il 10% di tutti i crimini d’odio segnalati nel Paese, tra cui soprattutto atti di intimidazione, distruzione, vandalismo e aggressione. La maggior parte delle denunce proviene dalle scuole elementari e secondarie.

È tra i banchi scolastici, quindi, che il 30% delle vittime ha subito almeno un crimine d’odio, definito dal Dipartimento di giustizia americano come un “crimine commesso sulla base della razza, del colore, della religione, dell’origine nazionale, dell’orientamento sessuale, del genere, dell’identità di genere o della disabilità percepita o reale della vittima”.

Già nel 2021 lo studio del Government Accountability Office, un’agenzia governativa indipendente che fornisce consulenze al Congresso, aveva messo in luce che in quasi tutte le scuole americane circa 1 studente su 5, di età compresa tra 12 e 18 anni, è stata vittima di bullismo, per un totale di 5,2 milioni di studenti nel solo anno scolastico 2017-2018. Anche in questo caso, il rapporto rilevava che 1 studente su 4 ha subito molestie o violenza sessuale per motivi legati al colore della pelle, alla religione, alla disabilità, al genere o all’orientamento sessuale.

La violenza in crescita nelle scuole sembra trovare conferma nell’aumento generale dei crimini d’odio negli Usa. Nel 2022 i reati di questo tipo sono stati il 7% in più rispetto al 2021. L’ultimo rapporto sulla criminalità annuale presentato dall’Fbi sulla base delle segnalazioni volontarie delle forze dell’ordine del Paese mostra infatti che nel 2022 sono stati segnalati oltre 11.634 crimini ispirati dall’odio. L’anno precedente erano 10.840. Tuttavia i dati rappresentano una fotografia parziale del problema, dal momento che solo il 77% delle forze dell’ordine ha contribuito a fornire le segnalazioni.

Secondo il rapporto, la maggior parte dei crimini d’odio ha colpito le persone nere, seguite da quelle ispaniche e da quelle appartenenti alla comunità Lgbtq+: in tutti e tre i casi gli episodi di violenza sono aumentati rispetto al 2021.

Per Brian Levin, direttore e fondatore del Center for the Study of Hate and Extremism, negli Stati Uniti i crimini d’odio aumentano a ogni turno elettorale da quando negli anni ‘90 l’Fbi ha iniziato a registrarli e sono continuati a crescere sotto la presidenza Biden.

Anche le prossime elezioni presidenziali saranno accompagnate da una retorica politica aggressiva che potrebbe provocare maggiore violenza ed estremismo.

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