Culture

Somalia: arriva il primo programma televisivo condotto da donne

A dicembre il team di Bilan Media aveva lanciato il progetto pilota, affrontando il tema dell’educazione mestruale nelle scuole. Dall’8 marzo, Giornata internazionale della donna, sarà un appuntamento mensile
Credit: Bilan Media
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5 febbraio 2024 Aggiornato alle 08:00

Per la squadra di Bilan Media, una società di informazione somala composta solo da donne, poter condurre un programma televisivo di attualità è un primo grande traguardo, mentre per altri Paesi del mondo rappresenta quasi la normalità.

Bilan si sta preparando al lancio del primo programma del Paese che sarà condotto da una donna. Lo show-dibattito, che nel corso delle sue puntate affronterà alcuni argomenti tabù, è il primo della televisione somala ad avere un panel composto per almeno il 50% da donne. Sarà anche il primo ad affrontare argomenti complessi, come la carenza di donne in ruoli come l’insegnamento o la politica. Soprattutto in ambito politico, mancano figure femminili di riferimento.

A dicembre il team aveva già lanciato un progetto pilota, che aveva affrontato il tema dell’educazione mestruale nelle scuole riscuotendo un grande successo tra l’opinione pubblica: ora diventerà un appuntamento mensile fisso, in stile Bbc Question Time del Regno Unito, e sarà lanciato proprio in occasione della Giornata internazionale della donna, l’8 marzo.

Naima Saida Salah, la conduttrice, aveva commentato il primo successo di dicembre spiegando l’impatto disastroso che ha avuto la disinformazione sul ciclo mestruale sulle ragazze: «Una giovane donna tra il pubblico ha condiviso la propria esperienza – ha raccontato – Ricordava l’ora e il giorno esatti in cui erano iniziate le mestruazioni perché non aveva idea di che cosa stesse succedendo. Pensava di morire. È stato solo dopo averlo detto alla sorella maggiore che ha capito».

Ma Salah è molto orgogliosa di aver portato in televisione e quindi in un dibattito pubblico un tema tanto naturale quando considerato tabù come quello delle mestruazioni: «Le donne, me compresa, non hanno mai avuto l’opportunità di conoscere il ciclo da ragazze; anche le nostre mamme non ne discutono. La gente pensa che questo sia un tabù, ma è un fatto naturale, esiste e non possiamo continuare a ignorarlo».

Sul tema si era espresso favorevolmente anche Cabdulqaadir Maxamed Xasan, il direttore della rete scolastica della capitale somala, Mogadiscio: «Data la scarsità di insegnanti donne nel sistema dell’istruzione, le ragazze spesso hanno difficoltà durante il ciclo ad adattarsi alle circostanze. E questo dibattito ha sottolineato l’importanza del sostegno della comunità durante questo periodo critico per le ragazze, soprattutto all’inizio dell’adolescenza».

Bilan Media è stato fondato nel 2022 grazie anche al supporto del Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite. Il team è composto da 6 giornaliste guidate da Nasrin Mohamed Ibrahim, una delle poche donne produttrici di notizie di tutta la Somalia, e rappresenta un’eccezione in un panorama mediatico tutto al maschile.

Le conseguenze di avere un gruppo composto da sole giornaliste si riflettono anche nei contenuti: «Uno dei motivi per cui le storie delle donne vengono raramente raccontate dai media somali è che la maggior parte dei reporter sono uomini – aveva spiegato Ibrahim dopo la puntata pilota – Le donne ci parleranno perché anche noi siamo donne, ci permetteranno di entrare nelle loro case, nelle loro sale di preghiera e nei loro spazi privati».

Il progetto, quindi, è stato creato anche per questo: per offrire alle donne uno spazio dove poter raccontare le loro storie, per dare spazio a quei temi che di solito vengono classificati come poco importanti, come i racconti delle persone che vivono con l’Hiv, le storie di abusi sui minori e quelle di depressione post partum.

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