Diritti

In arrivo la prima pillola contro la depressione post partum

La statunitense Food and Drug Administration ha tempo fino 5 agosto 2023 per approvare o meno il farmaco Zuranolone
Credit: Karolina Grabowska
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
13 febbraio 2023 Aggiornato alle 18:00

Dentro a questo pianto

Ho voglia di credere di poter farcela

A costo di cedere parti di me

Ho voglia di cedere a questa speranza

Il brano Vivo, presentato dalla cantautrice siciliana Levante alla (chiacchieratissima) 73° edizione del Festival di Sanremo, è il personale racconto di un’esperienza vissuta dall’artista dopo la nascita di sua figlia, avvenuta esattamente il 13 febbraio dello scorso anno. Claudia Lagona, che si è aggiudicata il 23° posto, ha parlato della depressione postpartum. In questi giorni, negli Stati Uniti, una pillola specifica per aiutare le donne a superare questa condizione è in fase di revisione da parte della Food And Drug Administration. Si tratta di un’importante novità che potrebbe andare incontro alle donne che sperimentano questo disturbo dell’umore dopo il parto.

Si tratta di una condizione psicopatologica che, come altre forme di depressione, è caratterizzata da tristezza e/o perdita di interesse in attività che si svolgevano prima del parto, e da una diminuzione della capacità di provare piacere. Può presentarsi con sintomi come il deterioramento cognitivo, il senso di inutilità o di colpa o comportamenti suicidari. In Italia, riguarda “dal 7 al 12% delle neomamme (si presenta con diversi livelli di gravità, ndr) ed esordisce generalmente tra la 6° e la 12° settimana dopo la nascita del figlio, con episodi che durano tipicamente da 2 a 6 mesi”, spiega il Ministero della Salute, e su 550.000 nascite all’anno si registrano circa 46.000 casi di donne che soffrono di Dpp.

L’Istituto Superiore di Sanità suggerisce interventi di supporto e trattamenti efficaci, tra cui l’auto-aiuto (parlare con la famiglia e gli amici, riposarsi il più possibile, fare attività fisica regolarmente, seguire una dieta sana), la terapia psicologica, oppure i farmaci antidepressivi, nei casi più gravi. Il primo farmaco specifico contro la depressione post partum arriva dagli Stati Uniti, dove circa 1 donna su 8 sperimenta i sintomi. È stato approvato dalla Food And Drug Administration nel 2019, si chiama Zulresso ed è un farmaco per uso endovenoso a base di Brexanolone. Il problema è che può costare da 20.000 a 35.000 dollari per trattamento: la produttrice Sage Therapeutics si aspetta che le assicurazioni coprano la cura.

A 4 anni dal primo farmaco, l’azienda ne ha annunciato un altro, insieme a Biogen, multinazionale americana di biotecnologie specializzata in terapie per il trattamento di malattie neurologiche. Lo Zuranolone è “un farmaco sperimentale in fase di valutazione come trattamento orale di 14 giorni, ad azione rapida, una volta al giorno, negli adulti con disturbo depressivo maggiore e depressione postpartum”, spiegano le 2 aziende. Questa pillola è in fase di revisione da parte della Fda, che ha tempo fino al 5 agosto 2023 per decidere se approvarla o meno sulla base di una valutazione della sua efficacia e sicurezza.

Se approvato, lo Zuranolone sarebbe la prima pillola per il trattamento della depressione postpartum e dovrebbe essere assunto 1 volta al giorno per 2 settimane. Sembra che potrebbe essere anche più accessibile dei trattamenti specifici esistenti. «La maggior parte delle attuali terapie approvate può richiedere settimane o mesi per funzionare. Ci impegniamo a far progredire i trattamenti che potrebbero aiutare medici e pazienti affrontando rapidamente i sintomi della depressione», ha scritto in una nota la dott.ssa Laura Gault, direttrice sanitaria di Sage Therapeutics Inc.

Lo studio pubblicato nel 2021 sulla rivista medica Jama Psychiatry riguardo l’uso dello Zuranolone nel trattamento della depressione postpartum ha mostrato riduzioni significative dei sintomi depressivi: dopo 2 settimane di terapia quotidiana, le donne trattate con il farmaco, di età compresa tra 18 e 45 anni, hanno avuto una “riduzione statisticamente significativa dei sintomi principali della depressione rispetto alle donne che hanno ricevuto un placebo”. E le riduzioni sono state osservate entro il terzo giorno.

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