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Farmaci dimagranti: il settore cerca una soluzione alla perdita di massa muscolare

Tra i possibili effetti collaterali dei medicinali contro l’obesità c’è il calo muscolare, che può causare un rallentamento del metabolismo (con il recupero del peso perso). Le case farmaceutiche stanno studiando come eliminare il problema, mantenendo l’efficacia delle terapie
Credit: Castorly Stock 
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30 gennaio 2024 Aggiornato alle 08:00

Ci sono due farmaci per la perdita di peso, Wegovy e Zepbound, che stanno guadagnando rapidamente popolarità, suscitando interesse per la loro straordinaria efficacia e il potenziale aiuto nella riduzione di altri rischi per la salute. Dietro a queste promesse c’è un ostacolo: una significativa parte della perdita di peso può derivare dalla perdita di massa muscolare. Il che, naturalmente, solleva preoccupazioni tra gli esperti riguardo ai potenziali rischi per la salute, soprattutto tra i pazienti più anziani.

La perdita di massa muscolare e non solo del grasso è infatti un effetto collaterale comune quando si riduce l’apporto calorico. Gli esperti temono che questo fattore aumenti il rischio di lesioni, soprattutto per gli anziani, e rallenti il metabolismo, contribuendo a un possibile recupero del peso perso.

Un ulteriore interrogativo, poi, riguarda la quantità proporzionale di muscoli riguadagnata durante il recupero del peso.

In questo scenario, l’allenamento con i pesi si presenta come una soluzione ovvia per i pazienti in cura con questi farmaci, ma l’azienda farmaceutica Eli Lilly sta lavorando a una nuova soluzione. A luglio, infatti, la casa sviluppatrice di Zepbound ha investito 1,93 miliardi di dollari per acquisire Versanis, una start-up che lavora su un approccio farmacologico che consenta di preservare la massa muscolare.

Con questa prospettiva, Eli Lilly testerà la combinazione di Glp-1 con l’anticorpo monoclonale di Versanis, con l’obiettivo di aiutare i pazienti a perdere peso senza però sacrificare la massa muscolare.

Versanis, però, è soltanto una delle aziende che stanno affrontando questa sfida, e diverse imprese farmaceutiche stanno esplorando vari approcci, tutte con un unico scopo: bloccare le proteine legate alla regolazione muscolare. Se le ricerche sulla promozione della crescita muscolare non sono certo una novità, lo è il tentativo di applicare questo principio alla perdita di peso.

D’altro canto, se molte aziende sono riuscite a contribuire al miglioramento della massa muscolare dei propri pazienti, dimostrare benefici clinicamente significativi, spiega Brian Skorney, analista biotecnologico presso Baird, è stato difficile.

Dunque, le grandi case farmaceutiche si muoveranno in questa direzione: «Ci saranno i farmaci che arriveranno per primi, e poi ci saranno i farmaci che saranno effettivamente i migliori – spiega Teresa Graham, responsabile farmaceutica di Roche – Se puoi affrontare cose come tollerabilità o perdita di muscoli, ci sarà spazio per farmaci che lo faranno effettivamente meglio rispetto a quelli di prima generazione».

C’è ancora un dibattito aperto nel mondo medico su quanto grave sia davvero l’effetto collaterale della perdita di massa muscolare. Alcuni esperti, come Louis Aronne del New York Presbyterian Weill Cornell Medical Center, sostengono che i benefici per la salute derivanti dai Glp-1 superino di gran lunga le preoccupazioni sulla perdita di tono muscolare.

Se questi farmaci diventeranno abituali per la terapia nella perdita di peso non è ancora chiaro, perché è troppo presto per dirlo. La possibilità di combinare l’efficacia nella perdita del peso con la conservazione della massa muscolare ha aperto nuove prospettive di ricerca e opportunità di mercato per queste aziende.

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