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Jeffrey Epstein: nuovi documenti rivelano la lista dei suoi contatti

Il principe Andrea, Stephen Hawking e gli ex presidenti Clinton e Trump sono alcuni dei nomi associati all’imprenditore, accusato di abusi e traffico di minori, morto suicida nel 2019; non ci sono esplicite accuse di complicità
Jeffrey Epstein 
Jeffrey Epstein  Credit: Uma Sanghvi/The Palm Beach Post/ZUMApress.com
Tempo di lettura 6 min lettura
5 gennaio 2024 Aggiornato alle 16:00

Aggiornamento del 9 gennaio 2024 ore 11:45

Secondo nuove rivelazioni legate alla pubblicazione della lista dei contatti di Jeffrey Epstein, imprenditore statunitense accusa di traffico sessuale di minorenni e morto suicida nel 2019, il finanziere era in possesso di registrazioni di rapporti sessuali tra una donna e alcune persone a lui vicino, tra cui Donald Trump, Bill Clinton, il principe Andrea e il magnate britannico Richard Branson.

I documenti rilasciati la scorsa settimana rivelano le dichiarazioni di Sarah Ransome, una delle accusatrici di Epstein, secondo la quale Trump avrebbe avuto “relazioni sessuali” con una delle sue amiche nell’abitazione del finanziere a New York “in occasioni regolari”. Ransome, secondo quanto dichiarato da lei stessa, sarebbe in possesso di alcune registrazioni fatte da Epstein all’insaputa delle persone coinvolte, tra cui appunto il tycoon, l’ex presidente Clinton e il principe Andrea.

Articolo del 5 gennaio ore 16:00

Un tribunale di New York ha svelato alcuni documenti riguardanti il caso Jeffrey Epstein contenenti una lista di contatti dell’imprenditore statunitense condannato per abusi sessuali e traffico internazionale di minori, suicidatosi nel 2019. Tuttavia, mancano nuovi nomi di rilievo: la lista, infatti, aggiunge perlopiù dettagli riguardo informazioni già parzialmente note.

Il caso Epstein

Il percorso giudiziario di Epstein iniziò nel 2005, quando la polizia di Palm Beach, in Florida, avviò un’indagine in seguito alla denuncia di violenze sessuali nei confronti di una minore. Dichiaratosi colpevole, nel 2008 fu condannato per aver procurato ragazze minorenni a politici influenti.

Il procuratore statale Barry Krischer in quell’occasione sottopose il caso a una giuria popolare, che lo incriminò soltanto per sollecitazione di prostituzione: l’accusa, ritenuta di minore entità, suscitò numerose critiche, portando l’FBI ad avviare un’indagine federale nei confronti di Epstein.

Nonostante questo, grazie a un accordo negoziato con l’avvocato Alexander Acosta, l’imprenditore ottenne soltanto una breve condanna di 18 mesi per aver reclutato una minorenne a scopo di prostituzione, evitando così l’incriminazione per crimini federali.

Il suo ritorno agli onori della cronaca avvenne nel 2019, quando fu arrestato per la seconda volta con l’accusa di traffico sessuale di minori: la perquisizione della sua casa di Manhattan da parte del Federal Bureau of Investigation ha portato alla luce prove scioccanti, comprese un centinaio di foto sessualmente esplicite.

Ulteriori ombre sul caso furono gettate con il ritrovamento di una cassaforte contenente compact disk, 70.000 dollari in contanti, una pistola, diamanti e un finto passaporto austriaco, che si pensa abbia utilizzato nei suoi spostamenti negli anni ’80.

Si scoprì che le vittime, alcune delle quali appena 14enni, venivano remunerate per offrire servizi sessuali a Epstein e ai suoi soci, oltre a essere coinvolte nel reclutamento di altre giovani all’interno della sua rete. Anche gli stessi dipendenti dell’imprenditore erano implicati in abusi sessuali.

Cosa dicono i nuovi documenti?

I nuovi documenti resi pubblici hanno portato a galla parte del complesso labirinto di relazioni di Jeffrey Epstein, mostrando però scarse informazioni sul coinvolgimento di individui al di fuori della sua cerchia.

Tra le celebrità menzionate nei file ci sono Bruce Willis, Cameron Diaz, Cate Blanchett, Kevin Spacy, Naomi Campbell e Leonardo Di Caprio ma nessuno è stato accusato di aver assistito Epstein nelle sue attività. Altre teste però sono cadute. Anche David Copperfield e Stephen Hawking compaiono nei documenti: in particolare, l’astrofisico è stato menzionato in relazione a un’email dove si smentisce che lo scienziato abbia partecipato a un’orgia con minorenni.

I collegamenti con Epstein hanno avuto ripercussioni significative per alcuni alti dirigenti che hanno rassegnato le dimissioni: per esempio, Jes Staley, direttore generale di Barclays, che si è congedato dalla sua attività, e Jean-Luc Brunel, agente di moda francese sospettato di reclutare le ragazze per il criminale statunitense, che si è suicidato in carcere a Parigi nel 2022 mentre aspettava il processo per le accuse di stupro.

Tra gli altri nomi emersi: il principe Andrea, fratello minore di re Carlo III, con un testimone che lo accusa di comportamenti inappropriati. Il principe era già stato accusato di stupro da Virginia Giuffre quando era adolescente, e dopo una causa intentata nel 2021 e una conseguente pressione pubblica, il fratello del re, pur negando le accuse, aveva abbandonato i suoi titoli militari e doveri pubblici. Ma è solo uno dei tanti.

L’ex Presidente americano Bill Clinton è stato citato nei documenti rilasciati sulla base della testimonianza di Johanna Sjoberg, altra vittima, che ha dichiarato che fu lo stesso Epstein a dirle che «Clinton preferisce le giovani». Nonostante i legami tra l’imprenditore e Clinton fossero stati precedentemente oggetto di attenzione mediatica, l’ex Presidente nega di essere a conoscenza dei crimini di Epstein. Tuttavia, il nome dell’ex presidente appare numerose volte nei documenti giudiziari.

Anche Donald Trump è stato menzionato da Sjoberg (che nel 2016 ha rilasciato una deposizione dalla quale sono emersi nomi di politici e figure di spicco sia negli Stati Uniti che all’estero): la testimonianza ha rivelato che Epstein, insieme alla ragazza, aveva fatto una tappa improvvisata ad Atlantic City durante il quale Sjoberg negò di aver avuto rapporti con Trump. In generale, il tycoon in passato aveva elogiato l’imprenditore ma poi ne aveva successivamente preso le distanze. Tra i nomi, anche il cantante defunto Michael Jackson, citato in relazione a un incontro a casa Epstein a Palm Beach: ma anche in questo caso la testimone nega un coinvolgimento.

L’ex assistente di Esptein, Sarah Kellen, è stata nominata nelle testimonianze delle vittime e definita da un giudice come “partecipe criminalmente responsabile”. La stessa Kelleh ha nel 2020 dichiarato di essere stata vittima di abusi sessuali e psicologici da parte del suo datore di lavoro.

L’avvocato di Epstein, Alan Dershowitz, è invece menzionato come colui che avrebbe costretto una minorenne ad avere rapporti sessuali, giocando inoltre un ruolo nella negoziazione dell’accordo di non persecuzione per il suo cliente.

C’è poi, Marvin Minsky, coinvolto nelle testimonianze di Giuffre, la quale sostiene di essere stata chiamata ad avere rapporti sessuali con lui sull’isola di Epstein nelle Isole Vergini americane.

Sempre secondo la deposizione di Giuffre, a essere coinvolto anche l’ex governatore del New Mexico, Bill Richardson: la testimone sostiene di aver ricevuto istruzioni da Maxwell, ex compagna di Epstein, di avere un rapporto con Richardson che, nel 2019, tramite il suo portavoce, ha negato l’incontro.

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