Diritti

La fitta agenda di Jeffrey Epstein

Nonostante le accuse di reati sessuali, il celebre finanziere, morto in carcere nel 2019, si incontrava regolarmente con personaggi di spicco newyorkesi e non solo
Credit: Via Bloomberg.com
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
3 maggio 2023 Aggiornato alle 12:00

Dopo gli arresti per abusi sessuali nel 2008 e di traffico sessuale nel 2019, la corsa collettiva a dissociarsi dalla figura di Jeffrey Epstein è stata piuttosto imponente ma ora, a distanza di quasi quattro anni dalla morte avvenuta in una cella del Metropolitan Correctional Center di New York si scopre che l’agenda del finanziere non ha mai smesso di essere piuttosto fitta e animata dai personaggi più in vista della società americana. Il fuggi fuggi generale dalla corte del magnate amico dei potenti, insomma, non ci sarebbe mai stata, nonostante quanto lasciato lungamente credere.

A rivelarlo, fornendo nomi e cognomi di chi si incontrava abitualmente con Epstein pur cercando di non lascare tracce, è stato il Wall Street Journal, che tra le personalità di primo livello cita il direttore della Cia William Burns, che ha incontrato Epstein a Washington e New York nel 2014; ma anche Ariane de Rothschild, capo di una banca privata svizzera, che ha negoziato un contratto da 25 milioni di dollari con Epstein nel 2015.

Nella lista non manca Kathryn Ruemmler, consigliere della Casa Bianca sotto il presidente Barack Obama, che ha avuto dozzine di incontri con Epstein negli anni successivi al suo servizio e prima che diventasse un avvocato di alto livello presso Goldman Sachs Group Inc. nel 2020.

Presente anche Leon Botstein, presidente del Bard College; e il linguista, professore, autore e attivista Noam Chomsky, con il quale Epstein ha scambiato molte mail e, pare, cenato diverse volte nel 2015.

Tutti questi incontri, dei quali fino a ora nulla era trapelato, sono avvenuti dopo che Epstein aveva scontato una pena detentiva nel 2008 per aver abusato sessualmente due anni prima in Florida di ragazzine appena 14enni.

Il caso all’epoca ebbe un eco mediatico senza precedenti e a seguito dell’accaduto molti presero le distanze da lui, come il suo più grande cliente noto, il miliardario Leslie Wexner, che disse di aver tagliato i rapporti nel 2007. E mentre diversi politici avevano anche restituito le donazioni fatte da Epstein, la sua banca, JPMorgan Chase & Co., disse di aver chiuso i suoi conti nel 2013, anche se alcuni banchieri continuarono a incontrarlo per anni.

La stella di Epstein sembrava dunque tramontata ma così non era, almeno stando alla fitta agenda di appuntamenti che, parentesi carcerarie a parte, non si è mai svuotata.

Interrogate sul motivo degli incontri, la maggior parte delle persone coinvolte ha detto al WSJ di aver preso contatto con Epstein per motivi legati al suo patrimonio e ai suoi contatti oppure, come nel caso di Chomsky, per discutere di argomenti politici e accademici. Molti si fanno scudo di una presunta buona fede, figlia della convinzione che Epstein si fosse riabilitato.

Un fatto mai avvenuto visto che nel 2015, Virginia Giuffre lo ha accusato pubblicamente di aver abusato sessualmente di lei e di averla messa al centro di un traffico sessuale quando era adolescente, costringendola a rapporti sessuali con persone influenti, tra i quali il principe Andrew.

Nonostante questa seconda incriminazione le giornate di Epstein sono rimaste piene di incontri con persone di spicco. C’erano cene nei ristoranti di New York, riunioni in hotel di lusso, negli uffici di importanti studi legali e nella sua residenza a Manhattan. E c’era soprattutto un’élite newyorkese con una mano si affannava a discostarsi da lui e con l’altra stringeva accordi milionari.

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