Ambiente

New York vieta gas naturale nei nuovi edifici dal 2025?

Le emissioni di carbonio degli immobili rappresentano il 32% di tutte quelle prodotte nello Stato. Eppure, il 53% dei cittadini della Grande Mela è contrario alla proposta della governatrice Kathy Hochul
Credit: Joshua Newton
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28 marzo 2023 Aggiornato alle 22:00

La Grande Mela potrebbe diventare sempre più verde.

Almeno per le politiche che lo Stato di New York intende varare: vietare gli allacciamenti del gas nei nuovi edifici in tutto lo stato a partire già dal 2025.

Da mesi negli Stati Uniti tiene banco la questione sull’uso delle stufe e i fornelli a gas - e i suoi possibili impatti sia sulla salute sia a livello di emissioni climalteranti - all’interno delle abitazioni.

Le emissioni di carbonio degli edifici rappresentano il 32% del totale nello Stato e anche per questo la governatrice Kathy Hochul sta spingendo per una proposta che sia in grado di vietare nuovi allacciamenti e promuovere l’uso dell’elettricità per sostituire il gas in cucina e come combustibile per il riscaldamento.

Con questa mossa, imponendo l’elettrificazione nelle nuove costruzioni, New York si avvicinerà al raggiungimento della sua legge sul clima che impone una riduzione delle emissioni del 40% entro il 2030 e dell’85% entro il 2050 e sono già stati vietati gli allacciamenti del gas, a New York City, sulle nuove costruzioni per piccoli edifici e a partire dal 2027 per quelli più grandi.

Le misure avallate dai democratici sono in parte osteggiate da alcuni repubblicani, sindacati, società del gas e gruppi imprenditoriali, mentre i gruppi ambientalisti dello stato incoraggiano a proseguire su questo cammino.

Il “gas ban” riguarda soprattutto le case, con approcci graduali da gennaio 2025 al 31 dicembre 2028 mentre sono esclusi al momento cucine commerciali, ospedali, laboratori, lavanderie e varie altre strutture pubbliche.

Se i democratici sostengono che per combattere realmente il surriscaldamento globale bisogna dire addio ai processi di combustione fossile, i repubblicani replicano che le proposte di divieto elimineranno le opzioni per i consumatori e che “la ricerca di un futuro energetico più pulito non deve comportare divieti assoluti su energia affidabile e conveniente”.

Tra le tematiche portate avanti dagli oppositori ci sono sia alcuni sondaggi - come quello del Siena College che dice che il 53% degli intervistati di New York è contrario all’idea - sia le preoccupazioni su un futuro completamente elettrico in una zona colpita da bufere di neve o fenomeni meteo intensi che possono compromettere la tenuta del sistema elettrico, accuse rispedite al mittente da parte di chi sostiene la legge ricordando come oggi molti edifici moderni hanno spesso capacità di accumulo delle batterie.

In generale, sul tema l’opinione pubblica resta comunque ancora divisa. Va detto però che, secondo l’attuale proposta, coloro che per esempio hanno già stufe a gas potrebbero tenerle e non doverle sostituire.

Oltre a New York, altri Stati e metropoli statunitensi stanno pensando a passi in tal senso, dalla California che punta a una ampia elettrificazione sino a Washington che crede nelle pompe di calore come principale fonte di riscaldamento negli edifici.

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