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Minori sul web, arrivano le regole dell’Agcom per l’accesso a siti pericolosi

Le normative, che rendono l’Italia pioniera in questo settore, impongono agli operatori telefonici di dotare le Sim di un sistema di controllo
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30 dicembre 2023 Aggiornato alle 15:00

Nuove regole per l’accesso dei minorenni ai contenuti pericolosi sul web. A scriverle è l’Agcom, con la Delibera 9/23/Cons in vigore dal 21 novembre scorso. Una norma che in buona sostanza impone agli operatori telefonici di inserire un sistema di controllo nelle Sim. In concreto si tratta di un meccanismo preimpostato per i minorenni (nel caso in cui la Sim sia a loro intestata), che blocca in automatico l’accesso a contenuti inappropriati. Per gli adulti invece il filtro entra in funzione solo se attivato manualmente.

L’Autorità garante delle telecomunicazioni svolge funzioni di regolamentazione e vigilanza nei settori delle comunicazioni elettroniche, dell’audiovisivo, dell’editoria, delle poste “e più recentemente delle piattaforme online” come specificato sul sito. E proprio per cercare di limitare i danni provocati dall’uso indiscriminato del web da parte dei giovani interviene adesso con un provvedimento che limita le possibilità di navigare in rete senza controllo.

Un sistema di parental control esiste già in molte compagnie telefoniche, ma talvolta associato a servizi a pagamento. La delibera Agcom impone invece che il controllo avvenga in maniera gratuita.

Sono otto le categorie di contenuti considerate rischiose e che i gestori di telefonia dovranno schermare con l’applicazione dei filtri automatici: contenuti per adulti, in cui si mostrino nudità o materiale pornografico, siti in cui giocare d’azzardo o scommettere, pagine che promuovano la vendita di armi, siti che promuovano la violenza, o atti autolesionistici come il suicidio. E ancora, siti che favoriscano odio e discriminazione, pratiche che possano danneggiare la salute come il consumo di alcol e droghe, siti riconducibili a sette o che consentano di rendere irrintracciabile l’attività online.

All’elenco l’Agcom è arrivata tramite una consultazione pubblica in cui sono state coinvolte associazioni di categoria del settore delle comunicazioni, ma anche associazioni di consumatori e singoli operatori. Si tratta però solo di categorie generiche, per cui saranno poi i gestori telefonici a dover individuare e comunicare l’elenco esatto dei siti proibiti ai minori.

«L’iniziativa non può essere esaustiva - si legge nel comunicato del Consiglio nazionale utenti, organo consultivo di Agcom - ma si tratta di provvedimenti che contribuiscono a creare un primo livello di protezione e una sempre maggiore consapevolezza circa le insidie del web». L’Italia è una volta tanto tra i primi Paesi a introdurre una normativa che protegga i minori dai rischi della rete, adeguandosi alle norme europee che lo richiedono.

Anche la Spagna sta muovendo i primi passi in tal senso. È notizia dei giorni scorsi come l’Agencia de Protección de datos abbia affidato a un team apposito della Fabrica Nacional de Moneda y Timbre l’incarico di sviluppare un sistema per la verifica dell’età dell’utente prima dell’accesso a un determinato contenuto. Applicazioni o siti web per cui è richiesto un limite di età non effettuano mai verifiche, ma si basano su una semplice autodichiarazione dell’utente. In primis giganti come Meta o Alphabet, trincerandosi dietro la necessità di protezione della privacy, ma di fatto spalancando le porte per i minori a contenuti di ogni tipo. La scadenza per la consegna del sistema di verifica è fissata per l’estate.

Anche in Francia le restrizioni hanno preso piede. Dallo scorso settembre non è più consentito l’uso degli smartphone a scuola per i bambini tra i 3 e i 15 anni di età. E anche lì una legge ha introdotto l’obbligo di verifica dell’età e del consenso dei genitori per l’accesso alle piattaforme social.

Allo stesso modo, nel resto del mondo compaiono le prime iniziative per contenere l’accesso illimitato dei ragazzi al web. Negli Stati Uniti la questione è di grande peso considerando che - come emerge da un rapporto Nielsen di febbraio 2023 - il 45% dei bambini tra i 10 e i 12 anni possiede uno smartphone con un piano di servizio. Lo Utah è corso ai ripari la scorsa primavera, con una normativa che proibisce ai minori l’uso dei social media senza il consenso dei genitori. In Louisiana agli under 18 è vietata l’iscrizione a account su social media come Instagram o l’accesso a giochi online come Fortnite senza preliminare consenso dei genitori.

Più modeste le regole della Cina, dove quelle governative per i minori prevedono solo limiti orari. Niente smartphone dalle 22 alle 6 del mattino, e mai più di due ore per chi ha tra i 16 e i 18 anni. “Solo” quaranta minuti per i bambini al di sotto degli otto anni.

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