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Come proteggere i minori dai contenuti sulla guerra sui social?

Le piattaforme digitali riproducono a raffica video e immagini violente dei conflitti in corso, non adatte ai minori che tuttavia spesso si trovano a subirle. Ecco come arginarne la visione
Credit: Ron lach 
Tempo di lettura 8 min lettura
11 novembre 2023 Aggiornato alle 11:00

Le immagini strazianti che arrivano da Gaza e Israele e che stiamo osservando in questi giorni immortalano corpi dilaniati, persone mutilate, bambini traumatizzati e feriti e popolazioni in lacrime sui resti di ciò che resta delle loro vite.

L’informazione sui conflitti bellici arriva anche attraverso video e foto cruente, che ne mostrano il lato più disumano ed efferato.

Non bisogna dimenticare, però, che quei contenuti sono traumatici anche per chi li guarda. Cosa succede se quella violenza viene vista dai minori, senza alcun filtro né supporto? Che tipo di danni può provocare e come si può cercare di evitare questa pericolosa esposizione?

Social media e immagini della guerra

I social media rivestono un ruolo fondamentale nel raccontare i conflitti bellici dell’epoca moderna: garantiscono spesso una comunicazione immediata, diretta e non manipolata. Permettono alle persone coinvolte in prima persona di testimoniare diversi accadimenti e riportare verità, altrimenti spesso celate, attraverso la pubblicazione di foto e video che rivestono il ruolo di vere e proprie prove documentali.

La condivisione può essere una vera risorsa ma, al contempo, un’arma in grado di aggiungere sofferenza in chi guarda, senza apportare necessariamente un beneficio in termini di informazione.

Su argomenti polarizzanti come le guerre, infatti, i social network possono divenire dei canali “spazzatura” in cui riversare i contenuti più violenti solo per scioccare e creare contestazione, piuttosto che informare effettivamente gli utenti.

Piattaforme popolari come TikTok, Instagram, YouTube, Facebook e X (meglio conosciuto come Twitter) sono impostate per riprodurre un video dopo l’altro e presentare i contenuti che hanno ricevuto maggiore attenzione e interazione, in maniera automatica agli utenti. Inutile dire che questo, spesso, significa mostrare le immagini più controverse, violente o problematiche tra quelle a disposizione sullo stesso filone tematico, presentate agli utenti a ripetizione, anche senza che questi desiderino realmente vederle e, spesso, proposte senza alcun filtro, censura o avvertimento.

Questa modalità di fruizione coatta sottopone chiunque acceda ai principali social network a un bombardamento di immagini violente continuo e inarrestabile.

Se per un adulto (nonostante risulti tutto molto drammatico e angosciante) è comunque possibile discernere e muoversi fra quei contenuti in maniera consapevole, per gli utenti minorenni può trattarsi di un attacco frontale difficile da gestire e con conseguenze negative a breve e lungo termine.

Minori e immagini violente

Qualunque bambino o ragazzo, anche se non possiede specificamente un account, accede quotidianamente a piattaforme digitali utilizzando i device presenti in casa, spesso senza controllo o supervisione di un adulto.

Questo li porta a esporsi, come qualsiasi altro utente, alla riproduzione casuale delle immagini più cruente della guerra, che possono provocare seri danni dal punto di vista psicologico, come confermato anche dall’Autorità Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che specifica che vietare la visione ai minori di scene di violenza sui media tradizionali nasce dalla necessità di preservarli da conseguenze, scientificamente dimostrate quali l’assuefazione, l’emulazione e la produzione di ansia.

Assistere a immagini violente non è, quindi, solo traumatico di per sé ma può comportare anche conseguenze sul lungo periodo come insensibilità al dolore e sofferenza altrui, sviluppo di paure e ansia e tendenza a comportarsi in maniera più aggressiva.

Inoltre, l’esposizione a immagini reali e non filtrate, molto differenti rispetto a quelle cinematografiche o di un videogame, può esacerbare l’effetto ansiogeno correlato all’angoscia di immedesimarsi con il soggetto passivo.

Se sui media tradizionali esistono delle forme predisposte appositamente per evitare che i minori siano esposti a rappresentazioni disturbanti, sui social media ci sono ben poche modalità per preservarsi e preservare dalla riproduzione di contenuti problematici.

Raramente, infatti, si trovano dei disclaimer all’inizio di video sensibili, che anche quando sono presenti, se per un adulto possono essere un modo per evitare, consapevolmente, la visione di un’immagine troppo cruenta, per un minore possono addirittura diventare un incentivo a cliccare il contenuto, spinti dalla curiosità, alimentata dalla sensazione che si tratti di qualcosa di proibito.

Il compito di tutelare i minori dai contenuti digitali resta, quindi, in capo a chi se ne prende cura quotidianamente. Se il fine è quello di preservare il suo corretto sviluppo psicofisico, diventa determinante proteggerli dall’esposizione indiscriminata a una certa tipologia di contenuti violenti sulle piattaforme digitali.

Misure a tutela dei minori

Risulta improbabile, allo stato attuale, che i contenuti sulla guerra riprodotti sui vari social network si fermino. Nonostante molti contengano immagini esplicite di morte e violenza, continuano a diventare virali e a riprodursi automaticamente ogni volta che si accede alla home page delle varie piattaforme.

Una volta compreso il fatto che la visione, soprattutto reiterata, di questi contenuti può essere dannosa per i minori, è necessario capire come tutelarli nell’accesso ai device disponibili in casa, in maniera tale che non subiscano passivamente questa ondata di informazioni visive.

Il primo consiglio utile sarebbe quello di impedire l’accesso ai social media, soprattutto a bambini sotto i 12 anni di età ma non sempre si tratta di una strada realmente percorribile. Per questo ogni social dispone di alcune impostazioni per limitare, per quanto possibile, la riproduzione automatica di immagini violente.

Facebook

Cliccare su menu; scegliere l’icona che assomiglia a un ingranaggio nell’angolo superiore destro; andare in Preferenze > Media > selezionare l’opzione che dice non riprodurre mai i video in automatico.

Instagram

Cliccare sull’immagine del profilo nell’angolo inferiore destro dello schermo, poi nell’angolo superiore destro, toccare le tre linee orizzontali. Andare poi su Impostazioni e privacy > Contenuti suggeriti > Contenuti sensibili. Scegliere “meno” e in questo modo Instagram dovrebbe mostrare meno contenuti considerati potenzialmente sensibili. Seppur modificando queste impostazioni sarà comunque possibile vedere quelle immagini se pubblicate e condivise da account che vengono seguiti volontariamente.

TikTok

Scegliendo la “modalità limitata” diminuisce la riproduzione di video nella pagina “per te”. È possibile che venga visualizzato, poi, un disclaimer sui contenuti sensibili, comportando la necessità di scegliere di cliccare per guardare comunque il video. Per scegliere la modalità limitata si deve toccare il proprio profilo nell’angolo in basso a destra, cliccare sulle tre linee orizzontali in alto a destra, selezionare l’opzione Impostazioni e privacy > preferenze contenuti > modalità limitata. Per attivare o disattivare la modalità con restrizioni è necessario impostare un codice di accesso.

YouTube

Quando un video è in riproduzione su YouTube si può passare il cursore sulla parte inferiore del video, al centro si trova un pulsante di riproduzione automatica con un’immagine di pausa. Cliccandoci sopra si interrompe automaticamente la riproduzione di un video dopo l’altro.

Un’altra opzione si trova nell’applicazione di YouTube per iPhone e Android. In questo caso è necessario cliccare sul proprio profilo nell’angolo in alto a destra, scegliere impostazioni > autoplay e toccare off per impedire la riproduzione automatica di un video quando ne viene terminato un altro.

Un’ulteriore opzione è andare su impostazioni > generali > modalità limitata e toccare per nascondere i video su quel particolare dispositivo.

X (precedentemente conosciuto come Twitter)

In un tweet del 9 ottobre, l’azienda ha menzionato l’uso delle impostazioni “contenuti che vedi” per scegliere il materiale che appare nel feed.

Per modificare le impostazioni da Twitter.com, dal lato sinistro dello schermo scegliere “altro”, l’immagine di un cerchio con tre punti orizzontali al centro, a questo punto cliccare su impostazioni e assistenza > impostazioni e privacy > privacy e sicurezza > contenuti visualizzati. Deselezionando la casella “visualizza media che possono contenere contenuti sensibili” si imposterà la necessità che venga visualizzato un avviso sulle foto e sui video considerati sensibili e si dovrà quindi scegliere di fare volontariamente clic per visualizzarli.

Un’altra opzione è quella di impedire la riproduzione automatica dei video durante lo scorrimento, per cui da Twitter.com si può cliccare nuovamente l’immagine del cerchio con tre punti orizzontali al centro, scegliere Impostazioni e assistenza > Impostazioni e privacy > accessibilità, visualizzazione e lingue > utilizzo dati > riproduzione automatica. Selezionando “mai” si impedirà la riproduzione automatica dei video durante lo scorrimento.

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